Cap. 33 - E chi vuole dormire?

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«Vai avanti, sono qui per te», rispose Kirishima, gemendo. Bakugo allora lo baciò, e le loro bocche si incontrarono in un abbraccio caldo e coinvolgente.

Kirishima rispose al bacio con altrettanto entusiasmo, il suo corpo si avvicinò a quello di Bakugo in una danza di intimità e connessione.

Quando si separarono, entrambi raccolsero il respiro mancante.

«Allora? La facciamo la seconda sessione senza distrazioni? Sei pronto a sentire tutto il mio potenziale dentro e fuori di te? Come hai visto, sono capace di venirti sopra», provocò Kirishima.

«Abbastanza da farti davvero 'indurire', mio caro», rispose Bakugo.

«Ah sì? Ci credo poco, non vedo l'ora quindi di sentire quanto sei serio», sussurrò.

Bakugo iniziò a muoversi con un ritmo lento e misurato, ogni spinta era amplificata dai gemiti di Kirishima, che si piegava sotto di lui con una risposta intensa.

«Ecco come si fa», mormorò Bakugo con voce roca, accelerando leggermente, mentre toccava ogni centimetro delle sue cosce, salendo e scendendo con delicatezza e alternando ogni tanto le spinte da lente a veloci, per dare il massimo piacere al suo compagno rosso capelluto.

«Non indurirti, cazzo!», esclamò improvvisamente, percependo la pelle di Kirishima nervosa e tesa sotto le sue mani. Kirishima grugnì e cercò di rilassarsi il più possibile.

L'intimità andò avanti per qualche ora, e i baci erano diventati sempre più violenti.

Quando poi si fermarono, Kirishima si stiracchiò pigramente sul letto, lasciando che il respiro ritornasse regolare dopo il loro momento di intimità, mentre il suo corpo era avvolto da un calore accogliente.

Bakugo era sdraiato sul fianco accanto a lui e respirava pesantemente, il suo petto si alzava e abbassava ritmicamente mentre il sudore scintillava sulla sua pelle. Kirishima poté sentire il suo odore: un miscuglio di legno bruciato, polvere da sparo e la nota salmastra del suo sudore. Era qualcosa che associava unicamente a lui, e che gli faceva venire in mente tutte le volte che si erano trovati a combattere insieme, spalla a spalla, nella foga del momento. Il suo volto era ancora incorniciato da una ciocca ribelle di capelli biondi che gli cadeva sugli occhi. 

Bakugo si pulì il sudore dalla fronte passandoci su la mano destra e gli lanciò uno sguardo sornione, «Wow... farlo con te è così... liberatorio», mormorò, con tono burbero, facendolo sorridere.

Kirishima sollevò lo sguardo verso il soffitto, lasciando che i suoi pensieri vagassero mentre la luce del sole gli scaldava la pelle, «Ne è valsa la pena, Katsuki».

Bakugo lo guardò con uno sguardo che esprimeva tanto affetto quanto soddisfazione, «Sì, non ti nego che è stato davvero... intenso, per essere ancora la seconda volta».

I due si sistemarono comodamente l'uno accanto all'altro, Kirishima poggiò la testa sul petto di Bakugo e quest'ultimo cominciò ad accarezzargli i capelli rossi con tenerezza, «Spero che Deku e Todoroki riescano a risolvere le loro cose senza troppi problemi. Non li vedo bene, a quei due. Sono sempre lì pronti a fare drammi», disse il biondo.

Kirishima sorrise, accarezzandogli il braccio, «Sì, ma ora perché non ci riposiamo un po'? Sono le sei, e se non dormiamo almeno per le prossime due ore prima delle otto, dormiremo in classe».

Bakugo schiaffeggiò la testa di Kirishima, «E tu ora me lo dici?!».

Kirishima ridacchiò leggermente, «Già! Abbiamo decisamente perso la cognizione del tempo!».

Bakugo sospirò, lasciando che la stanchezza lo travolgesse, «Sì, ma sappi che se mi addormento durante lezione, sarà colpa tua».

«Colpa mia?», ribatté Kirishima, scherzando, «Direi che è stata una decisione condivisa!».

Bakugo alzò gli occhi al cielo, ma un sorriso si formò sulle sue labbra, «Ok, va bene. Ora, però, chiudiamo gli occhi. Dobbiamo dormire! O vuoi un altro schiaffo sulla testa?».

Kirishima si coprì il capo scherzosamente, «Oh no, ti prego! Giuro che ora dormirò!».

Bakugo si lasciò andare a una risata divertita, «Sì, certo. Vediamo quanto durerà questo sonno improvviso. Non mi sembra che tu sia pronto a chiudere gli occhi».

Kirishima sbuffò, fingendo di essere offeso, «Oh, davvero? E tu, lo farai, dormirai?».

«Ah, adesso che mi ci fai pensare, non lo so...», rispose il biondo, avvicinandosi di nuovo a Kirishima per baciarlo leggermente sulle labbra, «Magari se ci teniamo occupati, non avremo il tempo di pensare al sonno».

Kirishima rise a bassa voce, «Vuoi rimanere ancora sveglio? Va bene, stiamo svegli!».

Bakugo sorrise con malizia e accarezzò il viso di Kirishima con la mano libera, fingendo di volere attivare il Quirk, di conseguenza qualche piccolo scoppiettio batté sulla pelle, «Ah, quindi stai dicendo che sei pronto per un'altra sessione di intrattenimento?».

Kirishima lo guardò negli occhi, spingendo via la mano, «Non mi dispiacerebbe affatto, soprattutto se continui a provocarmi così... ma in quel modo che mi piace tanto...».

Bakugo lo baciò di nuovo, questa volta con un'intensità maggiore, mentre le mani esploravano il suo corpo con una sicurezza che lo rendeva ancora più irresistibile. Kirishima rispose con lo stesso ardore, continuando a baciarlo per non perdere un secondo di quel piacere.

Mentre il bacio si faceva sempre più passionale, Bakugo cominciò a provocare Kirishima con piccoli morsi e carezze, facendo vibrare ogni fibra del suo essere. Kirishima non riusciva a trattenere i gemiti e le risate, il suo corpo si muoveva in risposta a ogni stimolo.

«Non riesci proprio a stare fermo, vero?», sussurrò Bakugo, mordicchiando leggermente il lobo dell'orecchio di Kirishima.

«E tu non smetti mai di trovare modi per farmi perdere la testa», ribatté Kirishima con un sorriso malizioso, spingendo leggermente Bakugo per costringerlo a rispondere ai suoi baci più intensamente.

Bakugo si fece beffe della situazione, continuando a provocarlo con baci e carezze, facendo esplodere una risata di piacere tra le loro labbra, «Oh, è così che vuoi giocare, eh?».

Kirishima rise, «Assolutamente. E non sembra che tu stia cercando di fermarti, quindi...».

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