Cap. 36 - Quei problemi, non nostri.

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Bakugo lo fissò con un'intensità che fece balzare il suo cuore, poi con un'espressione seria, ma leggermente imbarazzata, rispose, «Sì, Eijiro. Voglio che tu sia il mio ragazzo. E non mi importa quanto possa suonare stupido o sdolcinato».

Kirishima sentì una sensazione calda invadergli il petto, «Katsuki...», iniziò, ma le parole sembravano sfuggirgli, così rimase in silenzio per un po'. Bakugo sospirò, impaziente, cercando di rompere il momento per lui imbarazzante, «Non farla più complicata di quanto non sia già, Testa Dura. Se vuoi essere il mio ragazzo, dillo e basta».

Kirishima sorrise, si alzò dal suo posto e si avvicinò a Bakugo, poi lo baciò velocemente sulle labbra, «Katsuki, non ho bisogno di pensarci. La mia risposta è sì. Voglio essere il tuo ragazzo. E non c'è niente di stupido o sdolcinato in questo».

Bakugo lo fissò per un momento, ricambiando il veloce bacio, «Bene, perché ho intenzione di prendermi cura di te, Eijiro. E non intendo lasciare che nulla ci ostacoli, io... vivo per te».

Kirishima lo tirò più vicino e lo abbracciò, sentendo il calore del corpo di Bakugo contro il suo. «Lo stesso vale per me, Katsuki», sussurrò nell'orecchio dell'altro, stringendolo ancora più forte.

Dopodiché si allontanarono leggermente, sciogliendo l'abbraccio.

«E adesso?», chiese Kirishima, rompendo il silenzio e tornando al suo posto.

Bakugo si passò una mano tra i capelli, «Adesso? Andiamo avanti come al solito, solo che... beh, ora siamo ufficialmente insieme».

Kirishima ridacchiò, «Quindi, non cambierà nulla?».

Bakugo gli lanciò un'occhiata fulminea, «Certo che cambierà. Sarò ancora più esigente con te, ma in modo... positivo».

Kirishima sorrise, «Mi va bene. Qualsiasi cosa significhi, sono pronto».

Bakugo annuì e portò il bicchiere d'acqua alle labbra, ma mentre beveva, immaginò Midoriya e Todoroki impacciati e indecisi, a differenza di lui e Kirishima che erano già così vicini. Improvvisamente, scoppiò a ridere e sputò l'acqua che stava per bere.

Kirishima lo guardò, sorpreso e poi divertito, «Ma ti sembra il caso di rimetterti a ridere? Poi lo fai sempre nei momenti meno opportuni!».

Bakugo cercò di smettere di ridere, asciugandosi la bocca con il dorso della mano, «Scusa! Solo che ho immaginato una cosa. Io e te siamo già così vicini, e quei due... è quasi un mese e non si trovano ancora!»

Kirishima scoppiò a ridere a sua volta, «È vero, sono davvero un disastro! Sempre lì a girarci intorno, ma mai che facciano un passo avanti deciso!».

Bakugo appoggiò il bicchiere ormai vuoto sul tavolo, «È assurdo, non credi? Con tutto quello che hanno passato insieme, eppure non riescono nemmeno a capirsi tra loro. Noi almeno non abbiamo perso tempo con tutte quelle stronzate di drammi e roba varia».

«Già, abbiamo risolto le cose a modo nostro», rispose Kirishima ammiccando, ancora divertito.

Bakugo si appoggiò allo schienale della sedia, incrociando le braccia con un'espressione soddisfatta, «Forse dovremmo insegnargli qualche lezione, come si fa davvero. Altrimenti staranno ancora a pensarci quando noi saremo già andati avanti».

Kirishima lo guardò con affetto, «Già, e immagino che sarebbe divertente. Ma, conoscendoli, ci vorrà ancora un po' di tempo prima che capiscano cosa vogliono davvero, entrambi».

Mentre i due finivano di mangiare, l'atmosfera rilassata della mensa si animò. In quel momento, le voci di Uraraka e delle altre ragazze arrivarono più chiare. Stavano discutendo con Uraraka che, con un tono lievemente frustrato, disse, «Ancora niente. Sono ancora in attesa della risposta di Midoriya. Non so cosa stia aspettando».

«Beh, comincia il dramma!», disse Bakugo con un tono sarcastico, cercando di nascondere la vera preoccupazione che sentiva per Midoriya.

Kirishima lo guardò, fingendo di essere disapprovante, ma non poté fare a meno di notare quanto Bakugo sembrasse realmente coinvolto nella situazione, «Katsuki, 'amore', non essere così insensibile. Sai quanto ci tiene Uraraka, non c'è niente di divertente in questo».

Bakugo fece spallucce, ma la preoccupazione nei suoi occhi non sfuggì a Kirishima, «Non è che ci rido sopra, Eijiro. È solo che quei due sono sempre in un casino. Mi fa impazzire vedere Deku fare sempre così tante storie quando potrebbe risolvere tutto con una semplice risposta».

Kirishima si accorse del tono più morbido di Bakugo e non poté trattenersi. Fingendo una finta gelosia, si appoggiò un po' più vicino a lui, «Ehi Katsuki, non è che mi nascondi qualcosa? Forse in passato hai avuto qualche... rapporto con Midoriya, eh?».

Bakugo lo fissò, confuso e poi subito irritato, «Che cavolo stai dicendo? Assolutamente no!».

Kirishima rise, ma non mollò, «Sicuro sicuro? Sei sempre così preoccupato per lui... sembra quasi che ci sia qualcosa sotto, qualcosa più di una semplice amicizia».

L'espressione di Bakugo si fece più seria, le sopracciglia si inarcarono in segno di irritazione mentre stringeva i pugni, «Smettila, Eijiro. Non c'è niente del genere. Solo perché lo conosco da una vita non significa che ci sia stato qualcosa tra noi. Vuoi già fare il fidanzato geloso?».

Kirishima continuò a sorridere, alzando le braccia in segno di resa, «No! Ci mancherebbe! Anzi, ti credo... solo che mi piace quando ti arrabbi così tanto, sei irresistibile. Dai, fammi vedere come si evolve la situazione... mostra quanto ci tieni».

Bakugo arrossì sul volto, e questo tradì l'impatto delle parole di Kirishima, «Non iniziare anche tu con queste stronzate. Sono già abbastanza incasinato per conto mio».

Kirishima ridacchiò, «Ora che sono il tuo ragazzo i tuoi casini sono i miei, ragazzo esplosivo».

Bakugo arrossì ulteriormente, cercando di nascondere l'imbarazzo dietro una smorfia di irritazione, «Eijiro, non fare il furbo. Non è così che funziona, lo sai più di me, vero?».

«Vedi che siamo fidanzati, e questo vuol dire che ci siamo presi un impegno, Katsuki».

Kirishima ridacchiò ancora, divertito, «Dai, Katsuki, ammettilo. Ti piace sapere che adesso hai qualcuno che può tirarti fuori dai tuoi casini... e forse anche mettertici dentro di tanto in tanto».

Bakugo, tentando di nascondere il sorriso che gli sfuggiva, scosse la testa, «Sei proprio un idiota... Ma forse è proprio per questo che ti ho scelto, mi completi, Testa Dura».

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro