Capitolo 4

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Non posso che ringraziare tutti per avere dato così tanto lustro a quella ragazza semplice di Vanessa Amber!

Le decine e decine di commenti al racconto mi fa capire che siamo sulla buona strada per diventare una valida alternativa a Barbara D'Urso. Quindi continuate a seguire i nostri ragazzi a Los Angeles e votare in fondo al capitolo!


Vanessa Amber POV

Sono da diversi minuti davanti allo specchio, non mi vedo bella, mi vedo fin troppo semplice, sarà per questo che faccio scappare tutti i ragazzi.

Oppure, potrebbe essere per il fatto che uso troppa biancheria intima in pizzo, che però è comoda anche per nuotare. Lo so che non è da vera ragazza semplice, più da ragazza dai facili costumi, oddio come è difficile essere una ragazza a Los Angeles!

Mi ci vorrebbe un amico gay, forse con due migliori amiche ed un migliore amico gay starei meglio.

Decido di vestirmi tutta di nero con la mia amata maglietta dei Nirvana, leggins adatti... oh no, sono tutti da lavare, sarò costretta a prendere questi di una taglia in meno! Completo tutto con le mie amate Vans ed un felpa oversize di mio fratello in cui mi sento protetta.

<Togliti quella felpa, è mia> mi dice appena mi vede, ed in effetti non avevo notato due evidenti strisce di rossetto sul colletto.

Sono triste perchè a New York compravo tutto nel mio negozietto di fiducia, quello di David, che era guercio, zoppo e molto vecchio, e aveva un figlio gay che era il mio migliore amico gay, io li adoravo, erano come un secondo padre, ed il mio secondo fratello. E quando avevo iniziato a stare male, il loro negozio era diventata la mia seconda casa.

Il Bad Girl Shop, che bei ricordi, tutte le mie magliette dei Nirvana e dei Ramones.

Arrivo a scuola e trovo Susan Chanel che invece è tutta contenta.

<Oh non sai quanto sono felice che tu sia la mia nuova amica! Non vedo l'ora di passare i pomeriggi a zonzo per negozi. Tipo i sexy shop!>

<Ma io pensavo che saremmo andate in biblioteca oggi pomeriggio> dice molto triste Lily, stringendo i libri al petto. Come è dolce!

<Ragazze, calme, ci sarà tempo per tutto, oggi mi sento un po' giù>

Susan mi guarda, empatizza con me, fa gli occhi tristi e poi dice <Forse dovremmo cercare di tirarti su, potremmo andare ad una festa sabato, che dici?>

Lily è titubante. Susan non molla <Dai che sarà fantastico!>

<Non ho niente da mettermi per le feste, io sono una ragazza semplice> gemo, e Lily mi fa eco, Susan ci squadra.

<Ho ARMADI pieni di cose adatte per una festa>

<E poi non sappiamo in che festa andare, è la prima settimana di scuola>

<Si ma una festa ve la trovo io, non vi preoccupate> e se ne va saltellando.

<Susan Chanel! Occhio alla...!> le urlo.

Lei si gira interrogativa, io le indico la mini che saltellando le si è alzata fin sopra... oddio, quello è un perizoma!


Caleb Dallas POV

Bella questa scuola, peccato che la squadra di football sia veramente scarsa, pare che uno particolarmente bravo se ne sia andato. Peccato, vorrà dire che dovrò fare tutto io, come al solito.

D'altronde, un vero Badboy come me, che è anche il più ricco della California, è abituato a lavorare in solitaria.

Ieri alla fine del primo allenamento mi hanno fatto molti complimenti, e mi hanno detto che sono in buona posizione per essere eletto Weekly Best Player.

<Cosa si vince?> ho chiesto ad un tipo tutto entusiasta.

<Puoi fare la doccia direttamente nello spogliatoio delle cheerleader>

<Adoro la California, ed in particolare Los Angeles>

Ma devo ricordarmi di portare la felpa a mia sorella, non voglio lasciarla sola in questa Scuola di Los Angeles, so che è stata una bad girl ma qui è un posto nuovo e la vedo così indifesa, ho deciso di darle la mia felpa oversize, la farà sentire protetta.

Vado verso l'ala dei nostri armadietti quando incontro una, mi guarda, le sue tett... il suo sguardo mi cattura. Le pianto una mano davanti, costringendola a fermarsi, lei si appoggia al muro e mi squadra.

<Ciao, sei nuovo...>

<Oh si, e tu sei...> ma mi prende per la maglietta, mi tira a sé e mette un dito sulle mie labbra.

<Sono una povera cucciola, molto triste... sono tristissima> e appoggia le labbra al mio collo, avvampo e sto già per slacciarmi i jeans quando sento <ehm ehm...> e ci voltiamo.

<L'aula di biologia è più avanti, giovani> ci dice un prof molto giovane, con fare severo.

Mi ricompongo, lei mi sorride maliziosa.

<Perchè non dai una festa per il tuo arrivo in questa Scuola di Los Angeles?>

Penso alla casa senza genitori, poi la guardo per bene, e non ci penso due volte.

<Oh si, ti farò la festa! Cioè, ti farò una festa. Cioè, ti inviterò alla mia festa>

Prende un bigliettino e velocemente ci scrive sopra il suo numero di cellulare, lo bacia lasciando un evidente segno di rossetto, e me lo infila nei boxer, piuttosto affollati in questo momento.

Adoro la California.


Claire Rose POV

<Ragazze, ho trovato la festa per sabato> dice quella troia di Susan Chanel a quelle due sfigate, che ci rimangono di merda, Vanessa Amber ha una orribile felpa oversize da liceale-convinta-di-essere-sfigata. E' falsa come le sue tette, so che sono rifatte.

Mi verrebbe l'impulso di toccarle, per tastare per bene e averne la certezza, ma quando sto per iniziare uno dei miei viaggi lesbo erotici, vengo ridestata dalla sua voce stridula.

<Come hai fatto?>

<Non lo so, mi viene naturale. Ci becchiamo da me alle sette per l'outfit>

Lo so io come ha fatto, quando si inginocchia non è per pregare. Ma non tutto il male viene per nuocere, se vanno a una festa vestite con cose di Susan Chanel, la loro aura di ragazze semplici subirà un bel colpo.

Ed io sarò lì a filmarle, hahaha!

<Perchè ridi così, Claire Rose?>

Mi giro e mi trovo uno di quei tizi del club degli scacchi, sono veramente sciatti, questo sembra avere ancora segni di vernice nera sotto le unghie, bleah.

<A te non deve interessare> e torno a guardare Vanessa Amber e le altre due che si stanno allontanando parlottando.

<Le conosci?>

<Certo>

<Devi dirci chi sono>

<Giustamente, gli sfigati come te si interessano di sfigate come loro>

<No, dobbiamo vendicarci>

Mi racconta cos'è successo e io gli rido in faccia, ma poi mi ricompongo.

<Potremmo allearci per vendicarci, alla loro festa, sapranno tutti che lei è tutto tranne una ragazza semplice. Una vendetta memorabile!>

Lui si sfrega le mani, ha uno sguardo diabolico, anche se rimane uno sfigato.


Aaron Ryan POV

Sono qui da due giorni e odio già questa scuola, e non capisco perchè sono finito nello studentato femminile e fuori dalla porta ci sia il nome di mia sorella.

La mia compagna di stanza passa il tempo a fare vocali urlati alle sue amiche, dicendo i peggiori improperi, e da quando ha scoperto che sono il figlio di Edwards, cerca in tutti i modi di saltarmi addosso, non capisco mai se per sgozzarmi o per avere un rapporto sessuale non protetto.

Ieri alla fine delle lezioni sono tornato in camera e non ho fatto in tempo a finire la doccia che ho sentito bussare alla porta, ho aperto e mi sono trovato davanti un tizio che si pasticciava il cavallo dei pantaloncini da basket.

<Ehi tu, sbrigati che tocca a me>

<Cazzo dici?>

<Devo andare agli allenamenti di basket, fai veloce>

<Che devi pisciare che te lo tieni in mano?>

<Senti, biancheria, togliti che devo farmi la white chick>

<Ma che white chick, qui c'è solo l'urlatrice nera!> indicando la mia compagna di stanza che mi aveva fatto il medio dicendomi che noi bianchi siamo tutti uguali, razzisti e maleducati.

<Dov'è Suzen Scianel allora?>

<Ma santo dio non c'è! Io sono suo fratello!>

Lui si era grattato la testa, poi si era incazzato <Ho capito, sei uno di quei gay che si spaccia per ragazza!>

<Ma no!> avevo provato a dire ma lui aveva iniziato a pestarmi e solo l'intervento dell'urlatrice nera mi aveva salvato.

E così, da quel primo episodio, ogni mezz'ora bussano alla porta e mi trovo degli energumeni neri che dicono di avere appuntamento con mia sorella! Giuro non ci capisco niente.

Quando sento bussare alla porta, penso che l'energumeno delle 6.30 è in anticipo di dieci minuti, ma quando apro trovo Susan Chanel tutta sorridente.

<Che carini, avevano già messo la targhetta sulla porta!>

<Susan Chanel, spiegami tutta questa faccenda cazzo!>

Lei sospira, si siede sul letto.

<Mi ero iscritta a questa scuola, volevo cambiare aria. E avevo messaggiato con qualche ragazzo di questa scuola così, giusto per conoscerci>

<Ma è da ieri che ogni mezz'ora bussa un mandrillo!>

<Eh, vabbè ma tu sai sempre solo criticare! E pensare che io pensavo di averti fatto un piacere, ti ho ceduto il posto, ti ho visto così determinato ad andare via! E sono rimasta nella vecchia Scuola di Los Angeles>

<Piccola Susan Chanel, come sei stata dolce> le dico, pentendomi di essere stato brusco, sarà zoccola ma ha un cuore grande.

Alla porta bussano urlando "Dov'è il culetto bianco che ho fretta?!"

<Oh, questo dev'essere quel burlone di Black Python> dice lei ridendo, poi urla verso la porta <Ci sentiamo più tardi che ho avuto un imprevisto!!!>

<Susan Chanel, so che lo hai fatto per me, ma ora sono un po' giù> le dico.

Lei ci pensa su, poi mi dice <Aaron Ryan, sabato ci sarà una festa, dai vieni anche tu! Sarà l'occasione per rivedere i tuoi compagni e magari ti tirerai su un po' il morale. Magari porta qualche compagno di questa scuola che ci penso io a loro riguardo il tirare su, ehm, il morale>


Caleb Dallas POV

<Papà tranquillo, prendiamo un aperitivo con la squadra di football, una cosa semplice. Non usiamo nemmeno la piscina. Saremo non più di una decina. E le cheerleader non vengono. Hanno le prove. Si, papà, le cheerleader hanno le prove il sabato sera, eh, capita, non hai mai visto delle cheerleader che hanno le prove al sabato sera?>

Lo saluto, sono convinto che mi creda, in fondo sono figo ma sono anche un ottimo studente e probabilmente otterrò una borsa di studio a Yale, o a Princeton, anche se forse preferisco andare ad Harvard.

<No, no, le settanta casse di birra vanno sul retro!> urlo al tizio delle consegne. Dal piano di sopra scende Vanessa Amber, ha lo sguardo un po' triste.

<Ehi, sorellina, tutto bene?>

<Mhm. Mi sento triste. Vorrei avere un migliore amico gay>

<Non essere triste. Posso presentarti i tipi della squadra di football. Anche se si guardano il sedere a vicenda, non sono gay>

<Non credo sia la stessa cosa>

<Dai, su, sabato do una festa qui, una cosina tranquilla. Vieni anche tu>

<No, no grazie... ehm... sabato ho un impegno>

Mi nasconde qualcosa? Sa che sono iperprotettivo nei suoi confronti e che potrei uccidere i ragazzi che ci provano con lei, è una ragazza semplice questi californiani non mi piacciono per niente.

<Vanessa Amber, mi stai nascondendo qualcosa?>

<No, giuro, faccio una... serata tranquilla, da Lily, hai presente?>

<Si, è la sfig... la tua amica studiosa>

<Esatto, si, facciamo una specie di serata gelato... e... uhm... guardiamo la serata finale di Sanremo>

<Ah. Wow. Sento già l'adrenalina che sale>

Lei fa un sorriso non troppo convinto e poi si allontana, temo che mi stia nascondendo qualcosa, ma poi arriva il tizio con la vasca per la lotta femminile nel fango.

<Grazie, la metta nel giardino sul retro!>


Ma gli imprevisti sono dietro l'angolo, cosa avverrà alla festa?

1) Alla festa, Vanessa Amber viene scambiata per Susan Chanel da un energumeno nero amante del sesso brutale

2) Alla festa Lily scopre una parte di sé inaspettata facendo la cubista sul muretto che divide casa sua da quella del vicino, e non potete immaginare chi sia il vicino!

3) Alla festa Susan Chanel e Caleb Dallas rimangono incastrati in uno sgabuzzino con lei che rischia il soffocam... coff coff

AVETE TEMPO FINO A SABATO & MARZO! AFFRETTATEVI!

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