Capitolo 8 "A volte ritornano"

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La settimana scorre veloce, tra lavoro e casa.

Finalmente è venerdì, per due giorni potrò dormire fino a tardi e riposarmi.

Nonostante il lavoro mi piaccia non ero abituata a stare così tante ore davanti al computer.

<<Buongiorno >>

<<Buongiorno Ty>> rispondo sorridendo.

Oggi Tyler è più bello del solito. Porta un completo bordeaux con una camicia nera. Gli calza a pennello.

<<Siamo vestiti uguali o sbaglio? >> dice Tyler facendo un enorme sorriso.

Mi guardo i vestiti e mi rendo conto che abbiamo lo indossiamo lo stesso colore, l 'unica cosa che ci differenzia è il colore della camicia.

<<Sei tu che hai voluto copiarmi, io scelgo i vestiti sempre la sera >> dico facendogli l'occhiolino

<<Ormai siamo una sola testa pensante >> dice lui ricambiando l'occhiolino.

<<A proposito, stasera dei miei vecchi amici danno una festa, ti andrebbe di venire con me? >>

Una festa... Sarà passato un secolo dall'ultimo che ho partecipato ad una. Non volevo mai andare per paura di rovinarmi la serata incontrando Jason.

<<É un sacco di tempo che non vado ad una festa. Certo mi farebbe piacere. >>

<<Ti va se mangiamo qualcosa fuori stasera? >>

<<Andata. Ma pago io >> dico minacciosa

Tyler alza gli occhi al cielo <<va bene, ma solo per questa volta>>

Facciamo colazione e ci dirigiamo al lavoro.

Dopo vari litigi decidiamo di andare con una macchina sola.

<<Sai che non voglio scroccare passaggi soprattutto ora che ho la macchina. Da oggi in poi usiamo un giorno la mia e un giorno la tua >>

<<Va bene, ogni suo desiderio è un ordine per me >> dice ridendo.

Accendo la radio e la collego al telefono. Mi piace iniziare la giornata con un po' di buona musica.

Metto una Playlist qualsiasi e dopo qualche canzone sento la mia preferita. Presa dal momento incomincio a cantare a squarciagola dimenticandomi di avere Tyler davanti.

Tyler mi guarda sorridendo e io arrossisco.

<<Scusa, questa canzone mi dona un senso di libertà immenso, tanto da farmi dimenticare del mondo che mi circonda. >> dico sicuramente rossa in viso.

Vorrei sprofondare nel sedile.

<<Non devi scusarti, mi piace vederti cantare e ballare. >> sorride e io arrossisco per la seconda volta in 10 minuti.

Arriviamo a lavoro, saliamo in ascensore e arrivati davanti ai nostri rispettivi uffici ci salutiamo.

La mattinata procede molto tranquillamente, John si è dimostrato un tutor molto severo ma so che solo così potrò imparare come si deve qualsiasi cosa. Mi ci trovo bene, è simpatico ma riservato.

Interagiamo poco, il giusto per controllare le relazioni e per i compiti giornalieri.

<<Mi assento un attimo, arrivo subito John. >>

<< Pausa bagno? >> dice ridendo.

<< Pausa bagno. >> risponde sorridendo.

Appena entrata in bagno vengo fermata da Kate, la tutor di Tyler.

<<Veronica, giusto? >> dice quasi con un tono di superiorità.

<< Si >> rispondo

<< Posso chiederti una cosa? >>

<<Mi dica pure >>

<< Ma tu e Tyler siete una coppia? >> dice con un tono curioso.

<<Come mai le interessa la vita sentimentale di Tyler? >> rispondo infastidita.

<< Così per curiosità. È un ragazzo interessante è dopo tutto non ci passiamo molti anni. Volevo solo essere certa che fosse libero di poter uscire con me >> dice con un sorriso malizioso.

Esco dal bagno senza neanche rispondere e torno in ufficio.

<<Tutto bene? >> chiede John con faccia sorpresa.

Annuisco e mi siedo.

Mi sento infastidita per tutto il giorno, tanto da saltare il pranzo.

Nonostante sia concentrata sul lavoro, non riesco a togliermi dalla testa le parole di Kate.

Per fortuna la giornata termina velocemente. Saluto Tyler freddamente e rimango in silenzio per tutto il tragitto di ritorno.

Tyler mi guarda ogni tanto ma non dice nulla e apprezzo che abbia capito che mi serviva silenzio.

Arrivati a casa corro in stanza e mi butto sotto la doccia. L'acqua calda scivola sul mio corpo rilassandomi e dandomi modo di sgomberare la mente dai pensieri che fino a poco prima quasi mi soffocavano.

Esco dalla doccia e apro la cabina armadio per scegliere cosa mettere.

La sera qui tira una brezza fresca quindi decido di mettere un vestito nero che arriva sopra al ginocchio. Ha le maniche lunghe con qualche ricamo in pizzo. La vita è circondata da un vedo non vedo anch'esso in pizzo.

Decido di abbinarlo ad un paio di tacchi neri, non troppo alti.

Mi vesto e vado in bagno ad asciugarmi i capelli. Decido di farmi dei morbidi boccoli e di truccarmi in maniera leggera. Metto un po' di ombretto color oro sugli occhi, una passata di mascara e una tinta labbra rossa.

Scendo in cucina e questa volta la trovo vuota. Nel mentre aspetto Tyler prendo il telefono e chiamo mia zia. La aggiorno sulla giornata e sulla serata che si prospetta.

Mentre la saluto sento l'avanzare dei passi e capisco che Tyler è pronto. Mi alzo e lo osservo.

Stasera è davvero molto bello.

Porta una camicia a fiori e un pantalone nero elegante.

Con qualsiasi cosa Tyler sta sempre bene.

Scaccio questi pensieri con una mano e gli sorrido.

<< Stasera vuoi far girare la testa a qualcuno? >> mi dice sorridendo

<< Non esagerare, non è nulla di che. >> dico sorridendo timidamente.

<<Invece sbagli stai davvero una bomba. Se per caso alla festa si creasse una situazione scomoda sarò lieto di essere nuovamente il tuo fidanzato >> dice facendomi l'occhiolino.

Mi avvicino a lui e gli tiro una pacca sulla spalla

<<Scemo>>

Tyler si avvicina al bancone per prendere le chiavi della sua macchina ma io lo fermo.

<<Stasera tocca a me >> dico con una mano sulla sua e con l'altra gli sventolo le mie chiavi davanti.

<<Usiamo la tua, ma guido io. Un vero gentiluomo non fa guidare una donna ad un appuntamento >> dice sorridendo.

Arrossisco quando mi accorgo di ciò che ha detto. Lui sgrana gli occhi e si gratta la testa timidamente.

<< Cioè non intendevo quello... Volevo dire... In senso... >> balbetta

<< So che volevi intendere non ti preoccupare>> lo rassicuro sorridendo.

Ricambia il mio sorriso e mi ruba le chiavi dalle mani.

Effettivamente vedere Tyler guidare non è poi così male. Guida molto bene ed è rilassante ascoltare la musica mentre il mondo fuori si muove.

Arriviamo davanti al locale dove mi ha portato la prima volta.

Entriamo e Michael ci raggiunge all'entrata.

<< Quale meravigliosa visione >> dice facendomi fare un giro su me stessa.

<< Non ti smentisci mai >> commenta Tyler quasi infastidito.

Scoppio a ridere e Michael e Tyler subito dopo.

Ci sediamo e ordiniamo.

<< Dov' è la festa >>

<< É in una villa che possiede questo mio amico, Jack. >>

<< Spero sia una serata tranquilla. Non mi piace stare in mezzo a gente fatta o ubriaca>> dico sorridendo amaramente.

<<Non ti preoccupare. Basta che mi stai sempre vicino. Almeno posso esserti d'aiuto in situazioni drastiche. >>

<< Non ho paura di essere aggredita. So difendermi. Il punto è un altro. Non mi piace stare in mezzo a gente che non sa neanche come si chiama. Mi rovinerebbe la serata e non è questo lo scopo di questa festa per me. Intendo divertirmi stasera. Come non faccio da tempo >>

Lui sorride e continua a mangiare.

Finita la cena mi alzo e vado a pagare. Finalmente Tyler lascia a me il conto.

Mentre striscio la carta sento il suo sguardo su di me, alzo la testa e vedo che fa una smorfia di disapprovazione.

<<Smettila di guardarmi in quel modo, non puoi sempre pagare tu. >>

<<Perché no? Non mi dispiace la cosa, e non devi sentirti in debito. >>

<<Sai bene che odio... >>

<<"dipendere dagli altri" >> dice lui finendo la frase e facendomi il versetto.

<<Signorina, prego entri pure >> dice mentre mi apre la porta.

<<Mamma mia che gentiluomo stasera >>

<<Con te sempre >>

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