Capitolo 23 Partita di Quidditch

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- Se n'è andata. – realizzò Lilith. Non ne ero così certa, ma notai un pizzico di tristezza nella sua voce.

Io pensavo veramente che avesse avuto dei problemi con Tu-sai-chi, invece era colpa nostra. – Forse siamo state un po' ... - dure, con lei? Ma neanche per sogno. Non trovai un aggettivo adatto alla situazione, così scrollai le spalle.

- Andiamo a dirlo a Niclas, non voglio un moccioso tra i piedi per il resto della giornata. – puntualizzò Lilith, ancora con la pergamena in mano. Scese le scale a chiocciola fino alla Sala Comune, dove Gillis era seduto sulla poltrona, davanti al camino acceso. – Tieni. – gli disse poi, facendolo leggere.

- Che cosa le avete fatto!? – d'un tratto si alzò, con gli occhi feroci puntati su noi due.

- Tu, - gli urlai contro, facendo schizzare fuori la bacchetta – modera il linguaggio o ti trasformo in un rospo. – non sapeva niente di quello che era successo tra noi tre, non aveva il diritto di parlare.

- E non ci sarà nessuna ragazza a baciarti, principino. – concluse Lilith, sprigionando tutta la sua altezzosità, che, in quel momento, era ritornata a piacermi.

Aspettammo che fosse uscito, poi salimmo le scale anche noi. – Non ho voglia di seguire lezioni. – mi lamentai lungo il corridoio.

- Ritorniamo al campo mentre aspettiamo la cena. – annuii a quella che sembrava l'idea migliore per avere un alibi decente.

Ormai l'allenamento era quasi giunto al termine, sentimmo gli sbadigli e i brontolii di stomaco provenire da Tiger e Goyle, così Draco decise di stoppare tutto. Scendemmo dalle tribune, andando sul terreno di gioco, per augurare loro buona fortuna.

- Dove siete scappate prima? – un Dominic tutto sporco di terra e sudato ci venne incontro. Perché è sexy anche così?

- Vi siete perse un'epica caduta dalla scopa! – la voce lontana di Blaise risuonò divertita.

Scrutai ogni giocatore con attenzione, nessuno portava segni di brutto un atterraggio sul suolo, eccetto... - Tu! – indicai Dom, quasi soffocando una risata. Quasi, perché non ce la feci e risi fragorosamente. – Sbaglio o eri il più bravo? –

Lui fissò per terra, sorridendo e togliendosi i guanti. – Infatti lo sono, è Vincent che ha tirato il bolide nel momento sbagliato. –

- Vedremo. - guardai Tiger e la sua faccia gommosa divenne rossa. Borbottò un "Ti ho già chiesto scusa."

Tiger, la lettera, Silente... Immaginai che Malfoy avesse già saputo di Alexia, non era affatto sorpreso di vedere Vincent al suo posto e neanche il resto della Squadra.

- Draco. – troppo timorosa per fargli delle domande lo chiamò Lilith al mio posto e si avvicinò di più al Capitano. – Ecco perché ti sei alzato bruscamente quando Niclas ha chiesto di Alexia. – non si era affatto dimenticato della partita. Lui annuì debolmente, senza togliere gli occhi dai suoi.

- Anche tu ne eri al corrente? – chiesi a Dominic, tanto per accertare il mio pensiero.

- Tutti noi, Silente ci ha avvisati questa mattina. – il suo aspetto trasandato mi aveva sempre colpito e lì sulla guancia, dove una strisciata di terra sembrava esser stata dipinta a mano, si intravedeva il primo accenno di barba, prolungato sul mento e continuato dall'altro lato. La sua bocca carnosa era contornata da corti filamenti oro. – Non essere sconvolta, credevo la odiaste. –

- Cosa? – mi svegliai da quella trance dove, agli occhi di Dom, apparivo imbambolata. – No, no. – non avrei dovuto comportarmi così, avrei dovuto gestirmi, invece. Non apprezzavo ancora il fatto di avergli pianto addosso, un fastidio che mi salì solo adesso. Io ero più forte di quello che lui aveva visto e glielo avrei dimostrato. – Basta così, me ne ritorno al castello. – girai i tacchi a testa alta e me ne andai. Per poco non mi dimenticai di Lilith, ma appena la sentii di fianco mi rilassai.

La cena tanto attesa non si rivelò interessante, per niente. Draco continuava a imporre ordini e tattiche di gioco, avrebbero sfidato i Grifondoro e, tanto per cambiare, i pericoli maggiori sarebbero stati lo Sfregiato e la sua Firebolt.

- In bocca al lupo. – salutammo la Squadra nella Sala Comune, prima di addormentarci nel nostro dormitorio.

- Ed ecco che le Squadre di Grifondoro e Serpeverde entrano in campo! Harry e Draco si lanciano già sguardi di sfida. – come al solito, Lee Jordan commentava la partita, facilitandoci la fatica di capire cosa diamine stava succedendo. Tutt'intorno a noi la folla stava esultando, spingendoci e urlandoci nelle orecchie, fastidiosamente. Non avevamo più il posto migliore della tribuna, eravamo finite particolarmente davanti, dove si instaurava il rischio di essere colpiti da qualcuno o qualcosa, tipo i bolidi.

Wood e Draco si strinsero la mano e Madame Hooch liberò i bolidi e il Boccino. – Al mio fischio, tre, due, uno. – lanciò la pluffa e i giocatori si alzarono in volo.

- La partita è iniziata. – dichiarò Jordan. - Ecco che la pluffa è in mano a Dominic e, come ci aspettavamo, è velocissimo e schiva la difesa dei Grifondoro. Sta per arrivare agli anelli... - non potevo crederci, erano passati solo pochi secondi e già avrebbe segnato, forse era davvero bravo come diceva. - No, perde la palla, Fred gliel'ha tolta col bolide! – annunciò Lee. Fantastico, battuto da una Lenticchia. - Ora la pluffa è in mano ad Alicia Spinnet, che si fa strada. Passa la palla a Katie Bell, ma viene intercettata da Zabini! –

- Coraggio, usate le brutte maniere! – urlai con le mani a imbuto sulla bocca. Lilith si girò di scatto e mi guardò esterrefatta.

- La pluffa è in possesso dei Serpeverde, attenzione, i gemelli Weasley passano all'attacco, ma Tiger protegge Blaise, scagliando il bolide a Wood che cade a terra. Zabini passa la pluffa a Flint che segna. – si sentì un'esplosione di grida e applausi, nella foga ci esaltammo anche noi, ma senza dare nell'occhio. Sbirciai nella zona dei professori, Piton batteva le mani all'impazzata, seguito da Karkaroff. Vicino a lui sedeva Will, con uno strano sorriso sulla faccia.

- Madame Hooch fischia per il time out, i Grifondoro devono fare un cambio di portiere. – la mia attenzione ritornò sul campo.

- Di' ai tuoi amici scimmioni di stare alle regole! – sbraitò Harry contro Draco, ancora a mezz'aria, mentre il resto delle divise scarlatte era a terra con il Portiere.

- E' nel regolamento distrarre gli avversari con i bolidi, vai a studiare, Potter. – ribattè Draco, sghignazzando con i suoi.

- La partita ricomincia, Wood sta bene. – dichiarò Lee.

- La prossima volta glielo urlo anche io a Tiger. – fu il mio turno di guardare male la mia amica, ma aveva ragione, un colpo più forte e lo avrebbe messo al tappeto definitivamente.

La partita procedette nello stesso modo, dopo svariati minuti che sembravano ore, ma non sempre a nostro favore.

- Il Boccino d'Oro fa la sua prima apparizione, Harry e Draco sono all'inseguimento e sono davvero veloci. – vidimo i due sfrecciarci davanti e un'aria fin troppo gelida ci ghiacciò il sangue.

- La pluffa è in mano ai Grifondoro, i Serpeverde sembrano molto disorientati. Ed ecco che fanno punto, siamo 60 a 50 per i Grifoni. – erano abbastanza stanchi e stavano perdendo colpi, bisognava fare qualcosa.

- Dominic è davanti e segna 10 punti protetto da Goyle. Siamo in parità. – a quella notizia saltellai come una bambina, ma dopo ciò ricordai di dovermi dimostrare forte e tornai seria.

- Ma ecco che c'è una gara tra Potter e Malfoy! Sembrano molto agguerriti, si danno spallate a vicenda e per ora è in testa Harry. Anche se... - fissammo entrambe la scena. All'improvviso la Firebolt tanto temuta si fermò bruscamente. Dai movimenti e dalle espressioni di Saetta si capì che non era un gesto volontario. - Attenzione, Harry perde velocità e Draco lo supera. – pochi istanti dopo la scopa di Potter ritornò gestibile. – Con una velocissima ripresa eccolo nella direzione di Malfoy, si stende sul manico per aumentare la velocità, entrambi i giocatori tendono il braccio e... Harry afferra il boccino! La partita finisce qui, i Grifondoro vincono con 210 punti. – tutta l'ala dello stadio appartenente ai leoncini festeggiò clamorosamente, quanto a noi, abbassammo striscioni, volantini, dediche d'amore da parte di Pansy.

Draco si arrabbiò e volò verso gli spogliatoi. Atterrò e chiamò la Squadra. – Cos'abbiamo sbagliato, perchè non siamo stati coordinati? – sbattè la Nimbus 2001 contro la parete, furioso.

- Odio ammetterlo, ma se ci fosse stata Alexia avremmo vinto. – si difese Zabini. Tutti valutarono e constatarono che la Stark sarebbe stata meglio di Vincent, altrimenti avrebbero preso lui sin dall'inizio.

- Che cos'è successo a Potter? – chiese Tiger, cercando di cambiare discorso e di levarsi tutti quegli occhi puntati addosso.

- Io lo so. – dichiarò Sherwood, attirando l'attenzione. – Ma potevano aspettare qualche secondo in più. –

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