Capitolo 24 Malfoy a Durmstrang

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

- Come fai a saperlo? – sbottò Draco, furioso per la partita persa e forse geloso, perché Sherwood conosceva la verità e lui no.

- E' stato un incantesimo, un malocchio, qualcosa del genere. - confessò, iniziando a levarsi la tenuta sportiva verde smeraldo.

- Ovvio. – commentò con disprezzo, come se lui non ci fosse potuto arrivare da solo. Poi, con un tono più ragionevole, aggiunse: - Quelle due ragazze faranno bene a stare attente. –

Tutta la Squadra si cambiò sorridendo, pensando al gesto che, secondo loro, noi avremmo fatto.

Mancavano due ore alla cena, nessuno studente, noi in particolare, aveva voglia di riprendere le lezioni. Soprattutto con il professor Piton, amareggiato a causa di quell'insolente di Potter e della sua velocità. In qualche modo io e Lilith volevamo confortarlo, era di cattivo gusto vederlo così umiliato, ma non appena sclerò contro uno di Corvonero rivalutammo la decisione: era meglio lasciarlo stare.

Ad attenderci fuori, nella serra, c'era la professoressa Sprout con la sua ridicola lezioncina di Erbologia. Noi non la frequentavamo quasi mai, odiavamo sporcarci di terra e trattare piante che – a volte - infastidivano peggio delle persone. E di indossare quei guanti logori e consumati non c'era verso. Quel pomeriggio, però, fu l'aria autunnale a spingerci ad andare: il cielo era plumbeo, sovrastato da enormi nuvole bianche. Solo in mezzo al lago si apriva uno spiraglio di luce soffocata che si rifletteva nell'acqua. Un dolce venticello ci scompigliò i capelli, aggraziandoci maggiormente. Quell'atmosfera ci impressionò particolarmente che, invece di seguire i compagni in serra, svoltammo e andammo in riva al lago. Ci sdraiammo tra le foglie arancioni e gialle sparse sul suolo, accanto a lunghi alberi spogli. Osservammo il cielo e tutto divenne così rilassante che ci venne sonno.

- Non starete dormendo? – disse una voce maschile e divertita.

Non avevo intenzione di aprire gli occhi e poi mi sentii il corpo caldo ed era piacevole. Il sole stava arrivando da questa parte.

- Ci penso io. – disse un'altra voce maschile, in un sussurro. Decisi di restare ferma dov'ero, con che coraggio mi avrebbero svegliata? Dopotutto, noi due eravamo delle angiolette... quando dormivamo.

Improvvisamente percepii un solletico fastidioso sulla faccia, una cosa estremamente ruvida e pungente mi saliva dal mento alla guancia, passava dal naso e finiva sulla fronte, ripetutamente. Poi udii le urla di Lilith e spalancai gli occhi. Mi sollevai e afferrai, stritolando, una foglia secca, probabilmente ciò che mi ciondolava in viso. Guardai Lilith e sbiancai, si era seduta anche lei e aveva l'acqua di lago in faccia, contorta in un'espressione di stupore. Le voci di prima si misero a ridere e realizzammo che non erano solo due. Girandoci - leggermente irritate – vidimo la Squadra di Serpeverde rotolarsi dalle risate. Draco aveva le mani bagnate, mentre Dominic sporche di terra. Io e Lilith ci alzammo di scatto, puntando le bacchette contro tutti loro. – Ma siete normali!? –

- La sconfitta vi ha dato alla testa!? – urlammo serie e le loro voci si spensero, trattenendo comunque un sorriso. Loro erano in sette, noi in due, qualsiasi cosa avremmo fatto ce ne saremmo pentite. Così abbassammo le bacchette e aspettammo la reazione dei ragazzi, ovvero le risate soffocate. Dopo uno sguardo di intesa avanzammo a grandi passi e tirammo un pugno alle spalle di Malfoy e Sherwood.

- Vi divertite? – chiedemmo loro in coro, mentre entrambi ci afferrarono i polsi, impedendoci di continuare.

- Calmati. – mi disse Dom, sorridendo.

- Eravamo qui prima di voi, subito dopo la partita. – le disse Draco. Il contatto con lui la fece sobbalzare, come se non se lo fosse mai aspettata. Non si era mai aspettata neanche di picchiarlo.

Blaise, Vincent, Gregory, Miles e Marcus si avvicinarono, formando un semicerchio dietro loro due. – Volevamo ringraziarvi per aver tentato di aiutarci. – rivelò Tiger. Una volta liberate dalle prese, io e Lilith ci guardammo come se avessimo avuto tutte e due un punto interrogativo sulla faccia. – Noi avremmo fatto cosa? – la domanda sorse spontanea dalle nostre bocche.

- Non avete lanciato un malocchio sulla scopa di Potter? – la voce strascicata di Marcus risuonò e la sua espressione disorientata mise in evidenza i suoi grossi dentoni da castoro.

- No. – rispondemmo in coro, cercando di fissare altrove, con leggero imbarazzo per non averci pensato prima.

- Certo che no. – una nuova voce si fece sentire, udimmo lo spostare di foglie e dei legnetti schiacciati, i passi si stavano avvicinando. Will si appostò contro un tronco, con le braccia incrociate, scrutandoci tutti. – Sono stato io. –

Istintivamente ci ritraemmo tutti di lato, come se ci avesse fatto paura. Solo Dom non sembrò così spaventato ed emise un ghigno. – Hai avuto fegato, con tutti quei professori alle calcagna. –

- Volevo darvi una mano. – sciolse le braccia e si incamminò piano verso di noi, i quali eravamo ancora immobili. Perché non riusciamo a muoverci? – Non è colpa mia se in quel poco, prezioso tempo il vostro Cercatore non è riuscito a rimontare come si deve. – quella frecciatina rivolta a Malfoy lo fece rabbrividire e scattò verso Tudor, ma Dominic lo fermò in tempo con un braccio.

- Ma perché Draco si vuole mettere sempre nei guai con quelli di Durmstrang? – chiesi a Lilith, sussurrandole nell'orecchio. Non era possibile solo la teoria di Sherwood, lui si sarebbe svegliato prima se avesse voluto frequentare seriamente una di noi due, senza aspettare il loro arrivo.

- E' geloso, non ricordi? Sin dal quarto anno diceva che suo padre avrebbe voluto mandarlo in quella scuola di soli Purosangue, ma sua madre glielo ha impedito, così li odia. – era vero, come ho fatto a non arrivarci prima? Tutto quel disprezzo e disgusto che riservava per loro, tanto grande quanto quello per Potter, era dovuto per colpa della scuola, non per le singole persone. Mi immaginai Draco a Durmstrang, con la divisa rossa, che faceva comunella con Dom e Will, anziché litigarci.

- Faresti bene a tenere la bocca chiusa! – ritornando al discorso tra i ragazzi, il nostro Capitano aveva risposto, offeso.

- E tu a volare meglio, - si avvicinò - dipendeva tutto da te. – erano così vicini che Dominic dovette tendere un braccio anche nella sua direzione.

Il volto di Malfoy ribolliva di rabbia. – Mio padre lo verrà a sapere! – lo minacciò, ma Tudor sorrise amaramente.

- Non ho paura di tuo padre, non può farmi niente. – alzò la testa. – Io sono sotto la sorveglianza di Igor Karkaroff, non di Hogwarts e di Albus Silente. – e se ne andò soddisfatto, lasciando Draco senza parole. Una reazione incontrollata ci fece andare verso di lui, che teneva gli occhi fissi su Will, ma il braccio di Dom lo stava ancora trattenendo.

- Non prendertela, Draco. – disse d'un tratto Zabini, alleggerendo la tensione. – Vedrai che quando Alexia tornerà ci riprenderemo la Coppa di Quidditch. – di scattò guardammo tutti Blaise, io e Lilith sussultammo. Avremmo dovuto scrivergli, avrebbe dovuto saperlo. Corremmo fino alla Sala Comune e ci buttammo sul divano davanti al camino acceso. – Ha detto che non vuole più avere a che fare con noi. – le ricordai, prendendo fiato.

- Questo è stato prima, si è sentita in colpa. – mi rispose alzandosi e andando avanti e indietro.

- Secondo te le farebbe piacere sapere che abbiamo perso, ma se ci fosse stata avremmo vinto? – la guardai e si fermò davanti a me.

- No, certo che no. – si sedette. – Peggioreremo la situazione. –

- Inventeremo qualcosa, - consigliai – oppure non le scriveremo. –

- Ha bisogno del tempo per se stessa, non infastidiamola con affari di Hogwarts. – Lilith scosse la mano e piegò le labbra all'ingiù. Quindi non le avremmo scritto, non quel giorno. – D'accordo. – acconsentii. Poi ci affrettammo ad andare nella Sala Comune per cenare.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro