Capitolo 9 Solo un gioco

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Draco la stava cercando e la vede allontanarsi da Will. Anche Lilith lo notò, con uno sguardo incredulo e un leggero tic all'occhio per il nervoso.

- Malfoy. – lo chiamò, sistemandosi il maglione, anche se era perfettamente tirato. Da quel momento il passo del compagno si velocizzò.

- Dov'eri finita? – sbottò lui. – Ti stavamo aspettando! –

Un inarcamento involontario delle sopracciglia si verificò sul volto della ragazza. – Ckicki sa benissimo dov'ero e cosa... - si interruppe. – Stavo facendo. – concluse dandosi una scrollata ai capelli.

- Eri con quello là, non è vero? – indicò Will con un minaccioso indice affusolato. Persino le mani gli tremarono.

- Cosa te lo fa pensare? Noo! – mentì Lilith con un tono offeso. – Adesso vado. – e si diresse dalla Cooman.

Percorrendo il corridoio del Settimo Piano sentimmo esultare dei ragazzi Tassorosso. La cosa mi turbava, i loro acuti mi infastidivano. Sentivo frasi come "Nuovo capitano della squadra" o "Vinceremo il torneo" o ancora "Tanto ti batto". Era ovvio, le selezioni del Quidditch stavano iniziando. Guardai di sottecchi Dominic, aveva un espressione felice, troppo. Mentre Lilith, che non aveva parlato da quando era rientrata in aula, sembrava con la testa fra le nuvole.

- Io sono bravo a Quidditch. – affermò Dom e questo spiegava la sua faccia entusiasta.

- Non vorrai davvero fare i provini? – gli chiesi, pensando che Draco, Tiger, Goyle, Zabini, Marcus Flint e Miles Bletchley se la sapessero cavare bene da soli, più o meno. Con qualche sgarro magari, ma sicuramente anche Sherwood avrebbe barato. E' nel sangue dei Serpeverde, il fine giustifica ogni mezzo.

- Cosa c'è, non mi ritieni all'altezza? – era difficile ritenerlo adatto a qualcosa. No, okay, con gli scherzi ci sapeva fare ed era bravo a flirtare. Ma quelli non erano le abilità per giocare a uno stupido campionato di "insegui la palla con la scopa".

- Lilith, ti prego, digliene quattro! – chiesi il sostegno della mia amica, ma non mi rispose. Non si era mai creato un silenzio se lei doveva ribattere o dire la sua. La cosa mi preoccupò e mi girai a guardarla. I suoi occhi erano ancora fissi nel vuoto, non stava minimamente ascoltando la conversazione.

La chiamai di nuovo e questa volta rispose. – Cosa, chi c'è? – si osservò intorno.

- Nessuno. – dissi confusa. – Dominic vuole partecipare alle selezioni di Quidditch, non so se mi spiego. –

- Bene, che lo faccia. Ha il fisico da Cacciatore. – rispose lei sorridendo.

La guardai male, gli insulti gratuiti erano il suo forte, ma questa volta la sentii contro di me. – Prego? –

- Non c'è di che. – rispose, con la stessa espressione di prima.

- Due contro uno, Ckicki. – mi fece notare Dom. – Oggi vado a iscrivermi, voi venite, vero? -

- Bene, ho proprio voglia di ridere. – commentai.

Il Parco di Hogwarts non era tra la nostra "Top 5" di posti preferiti. Il Campo di Quidditch men che meno. L'area era divisa da due squadre, i Serpeverde e i Tassorosso. Io e Lilith ci appostammo sulla tribuna della nostra Casata, nei posti più infondo per avere una visuale perfetta. Vidimo facce completamente nuove e la maggior parte del tempo spettegolavamo su chi fossero, su quanto facessero schifo e così via.

I provini si dividevano per ruoli, i Portieri si erano già esibiti e Bletchley si era aggiudicato il titolo anche quest'anno. Toccava ai Battitori e Tiger e Goyle si erano già posizionati di fronte ai tre anelli con in mano la mazza. La loro corporatura permetteva di tirare bastonate così potenti da far cadere dalla scopa i loro avversari, perché le regole del gioco erano quelle. Ma poi, una ragazza si piazzò davanti all'ultimo anello, anch'essa con in mano l'arma del delitto. Portava i capelli rossi legati in una coda alta, tiratissima e lo sguardo era truce.

- Chi è quella? – mi chiese Lilith indicandola.

- Non è ho idea, osserviamola. – decisi.

Era brava nei movimenti, decisa su quando colpire la pluffa, potente da centrare perfettamente il suo anello. Non aveva sbagliato un colpo e ciò significava che per Tiger o Goyle la carriera finiva lì. Fu Vincent a non essere stato abbastanza preciso e, date le circostanze, gli era costato.

Applaudimmo a quella ragazza, era stata eccezionale. Ma non aveva finito, un'altra pallonata stava arrivando sulla sua traiettoria. Si preparò a battere, ma un ragazzo le si lanciò addosso colpendola al suo posto. Indossava la tenuta gialla. – Cazzo. – imprecò lei a bassa voce.

– Scusa, mi dispiace, ti sei fatta male? – le chiese il ragazzo Tassorosso. Aveva tutti i capelli castani arruffati e leggermente bordeaux in viso.

- Razza di idiota, quella era mia! – gli sbraitò in faccia.

Le nostre orecchie si sollevarono magicamente per ascoltare meglio e la vista ci aguzzò. La rossa stava litigando con Cedric Diggory. Improvvisamente gli lanciò un'altra palla contro la scopa. – Così impari a prendere ciò che non è tuo! – e l'avversario precipitò a terra. La ragazza rise e continuò a volare, sostandosi davanti a Tiger. – Scusa per il posto, ti andrà meglio l'anno prossimo. – poi si mise una mano sul mento. – Ah no, ultimo anno. – e atterrò al suolo, schivando Draco, Capitano, e avviandosi all'uscita.

- Mi piace quella tipa, dovremmo informarci. – osservò Lilith.

Finalmente era il turno dei Cacciatori e Blaise, insieme a Marcus si facevano strada. Mi stavo immaginando Dominic con la tenuta da gioco, avrei riso se anche quella fosse stata della misura sbagliata, i pantaloni stretti e corti sarebbero stati imbarazzanti. Invece entrò in scena con fare da modello, il maglioncino verde gli stava benissimo sotto il mantello. Quanto ai pantaloni beige ricoperti da ginocchiere e calzettoni risultavano stretti al punto giusto. In mano aveva la sua nuova Nimbus 2001. Ci fece un saluto con la mano, guardandoci.

Spiccare in volo lo fece sembrare un angelo. Bletchley si parò davanti ai tre anelli, aspettando di parare i colpi da Dom. Quest'ultimo fu velocissimo invece e segnò all'istante. Ruotò di poco la spalla per slanciare il braccio e mirare oltre il cerchio. Anche con la scopa era veloce, ingannando il portiere. Era imprevedibile, non si sarebbe saputo in quale anello avrebbe tirato, finchè la palla non lo avrebbe superato. Mi lanciò un bacio volante, come per dedicarmi i suoi centri fatti. Accavallai le gambe incrociando le braccia.

- Hai visto cos'ha fatto? – dissi a Lilith, ma lei non mi ascoltò, non stava nemmeno guardando, aveva la testa bassa che le curvava leggermente la schiena.

- Si, è stato bravo. – scattò sull'attenti, ma capii che c'era qualcosa che non andava. – Cos'è successo? – le chiesi.

- Dom ha segnato. – mi rispose, il che era vero, ma non mi riferivo a quello. – No, cos'è successo dopo che sei uscita dall'aula di Divinazione. - ribattei. Vidi il suo sguardo illuminarsi per la prima volta in tutta la giornata.

- Ho incontrato Will. – cominciò a dirmi. – Per caso e mi ha baciata. –

Serrai i pugni. – Lui ha fatto cosa? – alzai il tono della voce.

- E' stata colpa mia, volevo metterlo alla prova, ma ha voluto qualcosa in cambio. Come Dominic, è finita così. – concluse.

Mi rilassai, capendo che era inutile prendersela, come sarebbe stato inutile prendersela con noi per gli scherzi, siamo fatti così. Bisogna stare attenti.

- Non pensarci troppo, io non ho chiuso occhio per una notte intera. – le dissi, urtando delicatamente il braccio contro il suo. Mi sorrise.

- D'accordo. – sussurrò. – Quindi Dom ti ha mandato un bacio volante, eh? – riprese con il suo solito tono che conoscevano tutti.

- Sì, povero illuso. – snobbai quel gesto, sistemandomi i capelli intrecciati. – Will la pagherà, stanne certa. – le confermai e continuammo a guardare le selezioni noiose, ma con abbastanza suspense da non farci addormentare.

- Cosa pensi di fare? – ritornate al castello decidemmo di prenderci cura nei nostri gatti. Lilith stava spazzolando Artemis, dal folto pelo bianco.

- Qualcosa mi invento. – io cercavo di levare Luna dalle grinfie di Dom. Lui cercava di coccolarla, ma la mia micia nera lo graffiava, o meglio, provava a graffiarlo. Non piaci al mio gatto, sparisci dalla mia vita.

- Con chi ce l'avete stavolta? – ci chiese, ribaltando Luna a testa in giù. Urlai e gliela presi rapidamente. Una volta in braccio a me gli accarezzò la testolina.

- Ragazzi di Durmstrang, tutti uguali. – feci una smorfia.

- Piano con gli scherzi a Will, vi ha preceduto, ricordate? – Dom ci ricordò dell'incidente ai Tre Manici di Scopa. – Ma una cosa la teme. –

I nostri sguardi si ingrandirono. Lilith parlò per prima. – Cosa? – e poi ci ripensò. Ciò equivaleva a fare un favore, ovvero dare qualcosa in cambio. – Fa niente, lascia stare. Ce la caveremo da sole. –

Dominic aveva capito a cosa ci riferivamo e scrollò la testa. – Vi darò un enigma da risolvere, gratis. Quindi non sarà esplicito. –

I miei muscoli si rilassarono, valutando che non ci sarebbe stato nient'altro.

- Negli oscuri sotterranei si cela un mistero, fermo immobile alla parete aspetta di esser liberato. Di segreti lui è pieno, quante volte ci avete parlato? - ci disse poi, con voce ammaliante.

Lo guardammo stortando la testa. Non avevamo capito niente e ci stavamo chiedendo cosa sapesse lui dei nostri sotterranei.

- Sono stato in biblioteca a leggere delle cose ultimamente. – ci rispose. Non aveva comunque senso, nelle segrete non c'era niente. – Bene, ora se volete scusarmi vado a farmi un drink, me lo sono meritato. – e se ne andò dal nostro dormitorio, lasciandoci con un punto interrogativo in fronte.

- Se vogliamo nuocere Will ci tocca riflettere. – ammise Lilith.

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