8 - Rischi e certezze

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Federico

Non appena chiusi il negozio, presi un profondo sospiro e strinsi la fredda bottiglia di chardonnay tra le dita: volevo Benjamin con ogni fibra del mio essere, ma avrei fatto di tutto perché quello scambio andasse oltre il semplice piacere fisico. Provavo dei sentimenti per lui e quel fatto mi spaventava ed elettrizzava allo stesso modo.

Per uscire avevo scelto un paio di skinny neri strappati sulle ginocchia e una maglietta dello stesso colore: era passato molto tempo dall'ultima volta che mi ero fatto bello per qualcuno, e pensare che quella persona fosse Benjamin mi destabilizzava... Era la scelta giusta oppure avevo preso l'ennesimo abbaglio? Con quella scomoda domanda in testa salii in auto e Lady Gaga divenne la mia colonna sonora.

Di fronte al cancello di Benjamin alzai il volto all'insù, verso la sua finestra illuminata, infine spensi l'auto e accantonai le mie paure. Con un fremito suonai il campanello e subito un allegro, "Arrivo!!" anticipò il rumore di passi e la chiave girata nella toppa.
Un battito di ciglia dopo incrociai lo sguardo luccicante di Benjamin e mi ci persi dentro.
"Ti aspettavo Fede, dai entra." disse prima di rubarmi un bacio a stampo e farsi da parte: col grembiule rosso che copriva gli skinny neri e la t-shirt azzurra, sembrava uno studente più che un accompagnatore.
Dopo avermi ringraziato aprì il mio vino, che poi mi porse in un calice di cristallo.

"Ecco, brindiamo."
"A cosa se posso sapere?" chiesi prima di avvicinare il calice al suo.
"Se dico a noi, ci stai?"
Quella volta toccò a me rubargli un bacio. "Sì." sussurrai a un soffio dalle sue labbra. Il rumore del cristallo anticipò prima le mie dita alla base della nuca, poi il bacio che avevo sognato di dargli da quando ero uscito di casa. Benjamin mugolò e rispose subito, seguendo il ritmo della mia lingua che lo trascinò dentro uno scambio bollente.
Nonostante il chiaro desiderio che entrambi sentivamo, mi fermai: "Ti voglio Ben, non sai quanto, ma vorrei fare le cose con calma, ti va?" dissi scrutando i suoi occhi liquidi.
Il ragazzo tra le mie braccia annuì.
"Va bene Fede, ma... stasera sarai tu il mio dolce." ammiccò, prima di darmi un pizzicotto sul fianco e strappandomi una risata divertita.

La cena fu un piacevole interludio che ci permise di approfondire la nostra conoscenza, e anche scoprire cose di lui che non sapevo.
"Davvero odi gli spinaci e scrivi racconti? Mi farai mai leggere qualcosa di tuo?"
Lui mi fissò intensamente: "Forse." rispose enigmatico.
Eravamo comodamente seduti su due comodi puff nel suo giardino, con due bicchieri di whisky tra le dita, e le nostre ginocchia si stavano sfiorando... Non mi ero mai sentito così felice e vulnerabile vicino a un ragazzo: cosa aveva Benjamin di tanto speciale?
"Nessuno ha mai letto i miei appunti, e tu saresti il primo a vederli, ma ora non voglio parlare di questo, Fede." disse togliendomi il bicchiere di mano.
"E allora... di cosa vuoi parlare?"
L'occhiata bruciante che mi indirizzò fece tabula rasa di ogni mio pensiero: "Credo che parlare sia sopravvalutato, sai?"

Non feci in tempo a rifilargli una battuta, che la sua bocca aveva già coperto la mia, dando vita al bacio voluto e desiderato, che era stato nell'aria tutta la sera.
Con un tocco delicato sulla spalla, Ben mi spinse all'indietro tra i cuscini e poi spinse il bacino contro il mio. Legargli le gambe intorno alla vita fu naturale, così come boccheggiare nel sentire la sua eccitazione... Quando iniziò a sbottonarmi i jeans, però, cercai i suoi occhi nella penombra.
"Vuoi farlo... qui?"
"No, però voglio farti star bene Fede... Posso?"
Come potevo rifiutargli qualcosa se mi guardava come se fossi la cosa più bella del mondo? Come se... mi amasse?
"Mi fido di te Ben." risposi col cuore in gola.
Senza staccare mai i nostri sguardi fece scivolare le dita dentro i pantaloni, fino a sfiorarmi l'erezione che bramava solo il suo tocco. "Sei così caldo, e io ti voglio troppo per fermarmi." sussurrò prima di leccarmi il collo e far sparire le dita dentro i miei boxer. Non appena si chiusero intorno al mio sesso, mugolai e gettai la testa all'indietro."Non smettere Ben, è... oddio... bellissimo."
"Nessuno potrebbe allontanarmi da te ora." sussurrò prima di iniziare a darmi piacere, con movimenti lenti e regolari. I nostri baci divennero sempre più passionali, ma solo quando l'indice scivolò dentro la mia apertura, raggiunsi il culmine con un grido.
"Tieniti forte: in camera staremo più comodi" Non appena mi sollevò di riflesso lo strinsi a me, pronto come non mai a godermi la nostra prima volta insieme.
Benjamin salì le scale del suo appartamento con attenzione e quando la mia schiena toccò la morbidezza del materasso, e lui si sdraiò sopra di me, iniziai a strattonargli la maglia. "Sei troppo vestito per i miei gusti." mi lamentai, mentre finalmente quell'inutile capo finiva sul pavimento.
"Spogliami pure Fede, stasera sono tutto tuo." disse scavandomi dentro con i suoi occhi verdi, che quella sera sembravano brillare. Ben presto i nostri abiti divennero un confuso mucchietto sul tappeto, e io potei accarezzare la sua pelle nuda.
"Finalmente mio." sussurrai, accarezzandogli con le unghie i tatuaggi sulla schiena.
La bocca di Benjamin mi rubò quel sussurro e l'aria si riempì solo dei nostri gemiti e respiri spezzati. I molti baci, uno attaccato all'altro, mi resero impossibile pensare a qualcosa che non fosse lui, ma furono le sue dita tra le mie labbra, il mio vero punto di non ritorno.
"Sei la cosa più bella che abbia mai visto." disse affascinato, guardandomi succhiare le sue falangi. Mi limitai a mugolare, fin quando Benjamin non le inserì dentro di me: fu dolce e gentile ma io andai a fuoco lo stesso.
"Oddio, che bello... ah... ancora." chiesi spingendomi contro la sua mano che faceva magie. Lui mi accontentò, ma a un soffio dal secondo orgasmo di quella notte così bella, si tirò indietro scatenando le mie proteste.
"Tranquillo Fede, non vado da nessuna parte. Fidati."

Potevo davvero farlo?

Angolo Autrice:

Preparatevi, a breve l'epilogo!

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