Capitolo 10 Sorprese

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Clint e Rafflesia erano abbracciati nel letto, esausti e felicissimi dopo l'amore. Tentavano di dormire ma avevano in corpo troppa adrenalina per riuscirci.

Squillò il telefono di Rafflesia che rispose, con prontezza 'Sì, è qui con me... te lo passo!'. Diede il cellulare a Clint 'È tua figlia!'.

Cavolo e adesso? Si erano fatte le sei del mattino e non era tornato a casa!

Le parlò. Più che altro, ascoltò i suoi rimproveri, si scusò e chiuse la conversazione.

'Era arrabbiata!' ammise.

'Perché sa che hai dormito con me?' gli chiese.

'No, ovviamente. Ha detto che posso passare la notte fuori ma che debbo avvertirla in anticipo, per non farla preoccupare. Aveva capito che stavo qui... e, comunque, non a dormire...' rise 'Dice che ci aspetta a pranzo, se non abbiamo di meglio da fare!'.

'Falco, ho appuntamento con l'imprenditore che vorrebbe acquistare i diritti sul progetto mio e di Bucky, per il percorso di allenamento delle armi da fuoco. Ti va di accompagnarmi?' domandò.

'Dici sul serio?'.

'Certo, ci terrei a un tuo parere spassionato. Conosci la materia a menadito! E non mi va di andare sola col 'bracciolo!'

'Va bene. Prima però voglio amarti ancora. Lo sai, Vice Direttore, ripensavo a stanotte. Ricordati bene: nella vita e nel lavoro, quando vincerai sarai di tutti, ma quando perderai, sarai soltanto mia'. La baciò sulla bocca, iniziando ad accarezzarla, pazzo d'amore.

***

Il Falco era stato con Rafflesia e James all'incontro di lavoro. L'imprenditore era giovane e rampante. Gli era parso sveglio e motivato, non un perditempo. Era alla ricerca di nuove idee da immettere sul mercato delle armi, un settore, a suo dire, in crescita. Non solo il percorso era portentoso ma il fatto che fosse stato creato dal Vice Direttore dello S.H.I.E.L.D. e da un Avenger sarebbe stata un'attrattiva per gli acquirenti.

Clint aveva fatto diverse domande e si erano salutati con la promessa di risentirsi a breve.

'Non è che diventerai straricca?' prese in giro la Tyler; arrivato a casa sua, si era spogliato alla velocità della luce per buttarsi sul letto.

'Perché no? Mille storie sull'orgoglio e sotto sotto, sono certa ti piacerebbe fare il mantenuto! Tutto l'anno a viaggiare in giro per il mondo, niente più lavoro e niente più frecce!' lo minacciò, dal bagno, dove si stava rinfrescando.

'Quello no, non se ne parla! Intanto, ti darò l'anticipo, sul pagamento in natura, se verrai da me...' l'aspettava, nudo, al centro del talamo, la propria mascolinità che spiccava  fra le gambe, senza vergogna. Era preso da lei, più che mai.

La donna, appena lo vide, non perse tempo. Si sistemò sopra di lui, contenendolo tutto, coi fianchi morbidi e armoniosi che rasentavano lo scettro virile, inarcando la schiena e muovendosi lentamente, le anche arpionate al suo bacino, il corpo flessuoso che danzava al ritmo della passione, le mammelline gonfie di desiderio che cadenzavano ogni leggero colpo che gli infliggeva.

Il Falco le passò le mani dappertutto, in ogni anfratto che poteva raggiungere. Dalle cosce ai fianchi, sulle braccia, sui boccioli duri come caramelline, carezzandole il viso. Toccarla era come toccare il cielo con un dito... un cielo sempre azzurro, personalissimo, senza alcuna nuvola...

Rafflesia si fermò per un attimo, scendendo verso di lui, per un bacio, umido e denso di proponimenti lussuriosi, riprendendo immediatamente la propria posizione di comando.

Barton le dischiuse gli intimi petali bagnati di rugiada a svelare il fulcro del suo piacere, per tormentarlo, per tormentarla, straziandola di benessere, i polpastrelli frenetici che accendevano il fuoco di entrambi.

Percepì un attacco di fremiti, come quelli che aveva avuto in auto. Sentì il suo turbamento, la sua impazienza, il suo batticuore. Lo visse con lei, lo fece suo, lo condivise, fino a sussultare a sua volta: erano due esseri umani nati per stare assieme, lo aveva capito al primo sguardo... e la loro congiunzione carnale era una scontata conferma.

I suoi gemiti altissimi gli parvero solo suoni armoniosi, intanto che esplodeva nel suo grembo, soddisfatto, ebbro del suo infinito amore per lei, per la sua adorata fatina.

***

'Tiri che è una bellezza in questo periodo. Lo abbiamo notato tutti' Nat si complimentava.

Steve aveva organizzato, per andare a cena fuori, e aveva invitato anche Clint e Rafflesia.

'È la felicità dell'amore...' Barton, romantico e stranamente espansivo, carezzò la mano della moretta, sedutagli accanto.

Tony intervenne 'I giovani arcieri sono uno spettacolo. So da Rogers che hanno imparato a pilotare il Quinjet piuttosto bene. Magari non servirà mai ma è un valore aggiunto'.

Il Capitano parlò: si era prefissato di farlo da qualche giorno, consultati i colleghi 'Falco, mi pare che ti sia calmato e riambientato alla base e con noi. Ti volevo comunicare che sto seriamente valutando di farti rientrare fra gli Avengers'.

Quello guizzò dalla sedia!

Stark aggiunse 'Non è ancora una decisione definitiva. Poiché è presente pure il Vice Direttore, meglio sia chiaro. Dovrai fare una scelta fra il tuo ruolo di leader e allenatore della squadra di arcieri e componente degli Avengers. Non è possibile gestire entrambe le attività, ai livelli in cui lavoriamo noi. Chiaramente, se opterai per i Vendicatori, Rafflesia dovrà avere il tempo di trovare un tuo sostituto... degno mi pare complicato!'.

La Tyler abbassò lo sguardo. Dall'inizio, lo aveva in parte sperato e temuto. Il suo progetto parve andare in frantumi. Tentò di dissimulare il proprio malumore, con scarsi risultati.

Barton era turbato. Lui no. Non ci aveva mai pensato, era così preso e contento di quello che faceva.

'Non fate queste facce, è una buona notizia e nulla è ancora certo. Però sarà meglio che iniziate a rifletterci entrambi!' Thor provò a consolarli.

'Come vanno le cose fra Kelly e Johnny? Li ho visti che si baciavano' Bucky cambiò argomento.

Clint rimase in silenzio, contrariato.

'Vanno! Sono adolescenti...' la mora rise 'E qualcuno non ha dato il buon esempio. Il fagiano mi ha baciato davanti a tutti, alla festa. Ora che ci frequentiamo, viene spesso a casa mia e controllare Kelly è più complesso, quando è sola'.

'Non puoi mettere tua figlia sotto una campana di vetro!' Romanoff si intromise, rivolgendosi all'amico.

'Pensavo di impiantarle un microchip sottopelle per monitorare sempre dove si trova. Bruce, Tony avete qualche aggeggio da suggerirmi?' Barton rispose, seriamente.

***

Non avrebbe dovuto farlo rimanere a dormire ma non era riuscita a mandarlo via, rifletté Kelly.

Non avevano potuto separarsi e, in fondo non facevano nulla di male, si baciavano e basta, e suo padre passava l'ennesima notte da Rafflesia. Certo, avevano di nuovo disubbidito alle regole, coprifuoco alla base compreso.

Johnny le dormiva accanto, nel letto matrimoniale. Quello del Falco...

Era così alto e muscoloso che, nel suo lettino, in due, proprio non ci stavano.

Il suo ragazzo. Lo amava. Era bello. Nel sonno, ancora più bello. Lo carezzò sul viso, sulle lentiggini che adorava, sentendolo destarsi.

'Arciera, buongiorno' il giovane si mosse subito per baciarla. Era pazzo di Kelly, tenera, innocente, dolce ragazzina. Il suo affetto gli aveva riempito la vita. Finalmente non era più solo!

Appiccicarono le bocche. Due ventose. Limonavano, continuamente, erano adolescenti!  Oramai non gli bastava più. Mise la mano sotto la camicia da notte, sul reggiseno a balconcino verde chiaro di pizzo che le aveva regalato la Tyler. Un regalo azzeccato... Giocò con le sue puntine rosate da sopra la stoffa, continuando a baciarla.

La ragazza si liberò dell'indumento e del reggiseno, in un sol colpo. I piccoli seni si stagliavano sul suo corpo sottile, i capezzoli inturgiditi dal piacere erano diventati di un violetto scuro, intenso; gli ricordavano il colore delle loro tute.

La sfiorò leggermente sul collo con le labbra, per poi scendere a gustarli. Il respiro era diventato affannato per entrambi.

La sentì prendergli la mano per portarsela all'interno delle mutandine, dove si stava già sciogliendo.

Non lo avevano mai fatto ma desiderava che la toccasse. Da quando si conoscevano, provava delle sensazioni strane, piacevolissime. Stava scoprendo pian piano la propria femminilità, ciò che la dilettava, i punti maggiormente recettivi del proprio fisico ed era una scoperta che voleva compiere con lui.

'Sei sicura?' le chiese, preoccupato e contento. Aveva avuto qualche precedente esperienza; stavolta era diverso, non era sesso e basta. Era lei, ne era innamorato!

Non gli rispose a voce; fece di meglio, si tolse gli slip e rimase nuda, aprendo leggermente le gambe.

Johnny ne intuì l'estremo turbamento e accondiscese. Le sue dita la colmarono, timorose, per un breve percorso.

Kelly sussultò lamentandosi. Non aveva mai avuto rapporti e aveva sentito un po' di dolore.

'Ti faccio male, piccola mia? Scusa' era mortificato.

Annuì, baciandolo sul torace e poggiandogli le mani sui fianchi per spogliarlo dei boxer.

'Kelly, che intenzioni hai?' si stava esaltando.

Sempre in silenzio, piazzò la manina sulla durezza di lui. Il rosso emise un gridolino. Aiutò il movimento inesperto della compagna, che si fece guidare, per continuare da sola. Aveva imparato immediatamente, e insistette, con maggiore foga. Le pupille dilatate nelle sue, il respiro mozzato da un'eccitazione che non poteva gestire, vista la giovane età e lo stato emotivo in cui si trovava.

Si ritrovò colma del suo nettare amoroso e smielato, in pochi attimi, contenta di averlo esaudito.

Col viso arrossato, elettrizzato, Johnny la baciò sospirando 'Grazie, amore mi'.

'Non devi ringraziarmi, io ti amo' sussurrò la ragazza, ripulendo entrambi con un fazzolettino.

'Anche io, arciera' si concentrò, nuovamente, sul fiore che aveva fra le gambe.

Questo gli ricordò: le orchidee che aveva sull'abito, il giorno del ballo e sulla polsiera che le aveva regalato. Era un aiuola da espugnare per farle un altro regalo, diverso.

La sollecitò con i polpastrelli sul bocciolo in rilievo, in una pratica goduriosa che le piaceva come gli confessò, apertamente 'Continua, che bello...'.

Proseguì, stimolandola ancora. Voleva farla volare! Si inginocchiò per cambiare lo strumento di tortura. La baciò sulla rosata fragolina, lambendola più volte, riempendola di baci, l'ulteriore sorriso della sua ragazza. Ad ogni bacio Kelly gemeva di più, facendolo impazzire di felicità!

'Sì, Johnny, amore... così...' gli teneva premuta la testa, stringendogli i capelli, quasi per paura che smettesse.

Il ragazzo non si interruppe bensì si dedicò a lei, più, veemente. Fu irrefrenabile e impetuoso come un giovane di quell'età e di quell'ardore poteva esserlo.

Nessuna sensazione era stata mai paragonabile a quella che l'arciera provava in quel momento, era una beatitudine profonda che faceva presagire un terremoto di piacere che stava per travolgerla, dall'interno di sé stessa. Kelly inarcò il bacino, sentendo una vibrazione esaltante nelle viscere, una scarica di godimento... il primo orgasmo, il primo piacere che riceveva e viveva con un uomo, il suo uomo, il suo amore.

In preda agli ultimi spasmi convulsi, abbassò lo sguardo, felice, per cercare gli occhi di Johnny. Incrociò, invece, quelli azzurri di suo padre che la fissavano, esterrefatti, un attimo prima di scappare via.

***

Clint era tornato a casa in anticipo, passando a comperare i cornetti al cioccolato che le piacevano tanto, per farle una sorpresa. La sorpresa... gliela aveva fatta lei... loro.

La porta dell'appartamento non era chiusa a chiave, probabilmente la sua ragazzina se ne era scordata. Aveva subito udito dei rumori provenire dalla zona notte. Si era apprestato dal soggiorno, lentamente, verso la camera di Kelly, dove il letto era vuoto fino a giungere sulla soglia della propria.

La scena che gli si era presentata alla vista lo aveva sconvolto. Sua figlia, la sua bambina, completamente nuda, era stesa sul suo letto con una testa di capelli rossi in mezzo alle gambe spalancate. Il ragazzo, che era in ginocchio, gli mostrava la parte migliore di sé: il sedere. Non ebbe dubbi sulla sua identità!

Nell'attimo in cui realizzò quello che stava succedendo, pensò fosse meglio allontanarsi prima possibile: gli si stavano contorcendo le budella. Si era frenato, non riusciva a muoversi, i piedi erano incollati al pavimento.

Avrebbe voluto gridargli di fermarsi ma l'espressione estatica sul viso della figlia glielo aveva impedito.

Kelly lo aveva intercettato, non appena terminato, scoprendolo lì, testimone involontario del suo primo rapporto intimo.

A quel punto, Barton se l'era data a gambe, mollando il sacchetto di carta coi croissant che era caduto a terra. Senza una parola.

Aveva ripreso l'auto, direzione casa di Rafflesia. Era arrivato lì come un automa, non ricordando nulla del tragitto.

La Tyler lo aspettava e gli aprì la porta, neanche attendendo suonasse, con una tazza di caffè in mano per lui.

'Lo sai già?' le domandò, immaginando che sua figlia l'avesse chiamata.

'Ho avuto questo piacere: Kelly mi ha avvertito all'istante, certa che ti precipitassi qui. Andiamo, ho portato, di là, il vassoio della colazione e visto che sei qui, mangiamo...' lo tentò, conducendolo per mano in camera.

Era talmente rigido e agitato che dovette aiutarlo a togliere la giacca e le scarpe.

'Scusa, non riesco a mandare giù nemmeno un boccone' era tutto perfetto, il pane imburrato con la marmellata, le uova, il bacon, la spremuta. Aveva lo stomaco chiuso.

'Non importa' la moretta spostò il vassoio a terra, si stese sul letto, con la sola maglia bianca con cui dormiva e aprì le braccia 'Un po' di coccole?'.

Quelle sì. Il Falco di fece custodire dall'abbraccio della sua donna che gli carezzava i capelli. Lei gli parlò, dolcemente 'Clint, non voglio una dichiarazione. Cosa provi, nei momenti in cui sei con me? Ci hai mai pensato?'.

Caspita, sempre! 'Quando mi baci, quando mi abbracci, quando mi ami, il resto del mondo, per me, non conta nulla'.

'Anche per me è così! E poi?' lo sollecitò.

'Ho fatto sesso con tante donne ma solo con te ho fatto davvero l'amore, per la prima volta'.

'E' la cosa più bella e romantica che potessi dirmi! Ecco, temo che, per Kelly e Johnny, sia la stessa identica cosa. E' un male amarsi? Essere intimi come facciamo noi o come hai visto loro...è un peccato, sporco?'.

'Assolutamente no, sei matta?!' stava capendo il ragionamento, purtroppo.

'Potresti vivere senza di me? Senza amarci, fisicamente? Io no, non credo, non riesco a starti lontana nemmeno un minuto'.

Lui annuì.

'Se qualcun altro ti obbligasse a non vedermi più, a non cercarmi più, che faresti?' domandò.

'Diavolo, ucciderei, piuttosto' aveva ragione.

'Pensi che Kelly sia stata forzata?' conosceva già la risposta, dovette chiederlo.

Il Falco rise 'Macché, non le ho mai visto quell'espressione sul viso, della beatitudine. Era stupenda, come te quando ci amiamo'.

'Se fossi sua madre, spererei che conoscesse le gioie di certi sentimenti e facesse le sue prime esperienze con qualcuno che le vuole molto bene e la rispetta. Johnny l'adora, ed è il ragazzo più romantico e dolce che conosca. Credimi, in accademia ne vedo tanti e so capire come sono le persone, nell'anima'.

Barton rifletté: Johnny era il suo allievo, un amico, un giovane uomo a posto perbene, stravedeva per lui!

La Tyler proseguì 'L'avvocato difensore degli arcieri ha esposto tutti gli argomenti che aveva, a loro difesa ma l'ultimo giudizio spetta soltanto a te'.

'Sei brava' la baciò sulle labbra, sospirando 'Ti amo. Tu che le hai detto, al telefono?'.

'Le ho raccomandato di chiudere a chiave la porta, la prossima volta!' rispose Rafflesia ridendo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro