Capitolo 9 La festa dell'amore (La regina e il suo re)

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Il percorso progettato dal Vice Direttore e da Bucky aveva entusiasmato tutti e c'era la fila per testarlo.

Rafflesia aveva trovato un buco di un'oretta per Clint e Johnny, e si stavano dirigendo lì, con due facce stralunate, una peggio dell'altra.

'Che succede a Barton e figlio?' Steve - che aveva appena finito di allenarsi nella struttura con Nat - si interessò.

Il ragazzo era avvilito e non resistette 'Avevo da parte qualche soldo e pensavo fosse sufficiente per noleggiare uno smoking per la festa. Ho telefonato a tutti i negozi di New York: non arrivo neanche a coprire la metà del costo. Ci sarebbero le scarpe, la camicia e i fiori e il resto... e l'evento è dopodomani!'.

'Chi hai invitato?' chiese la russa.

L'arciere arrossì e Barton senior alzò gli occhi al cielo.

'Capito!' Bruce, presente per osservare la moglie, ridacchiò.

'Finiscila, Banner!' il Falco si inalberò. Era nelle stesse condizioni del suo allievo e lo comprendeva alla perfezione. Tanto valeva sfogarsi 'Io come sopra. Certo, siamo una squadra disastrosa!'.

Vedova Nera fece mente locale ai colleghi Avengers 'Dunque, andiamo per taglia. Thor è gigantesco e di solito noleggia il vestito. Rogers, hai un abito da cerimonia nell'armadio?'.

'Sì, in effetti. A che pensavi?' Steve sembrò intuirlo.

'Tu e Johnny avete la stessa corporatura. Prestagli il tuo, per la festa, scarpe e camicia compresa. Sono certa avrai un completo scuro da indossare ugualmente elegante, e farai un figurone. In fondo sei Capitan America e le matricole tutto guarderanno di te tranne il vestito! Che dici?'.

'No, no...' Johnny aveva il volto del colore dei capelli 'Non posso accettare'.

Clint dovette ammetterlo, Steve era una delle persone più generose che conosceva 'Insisto! Mi farebbe piacere! Tieni da parte i soldi per le altre spese! Vieni a casa mia a prendere le cose, tuo padre sa dove abito... cioè il Falco' rise.

'Ottimo, il falchetto è stato sistemato. Ora, Bruce ha messo su un altro po' di pancia. Per te, Falco padre, mi viene in mente un'unica soluzione. Abbiamo un amico in comune che veste la tua taglia, che ha un guardaroba zeppo di abiti' guardò Clint.

'Stark! Non se ne parla' Barton fece resistenza.

'Maestro, per piacere, mica mi lascerai solo, al party?!' Johnny lo pregò.

L'altro acconsentì: non poteva dirgli di no, soprattutto quando lo chiamava maestro. Per di più non vedeva soluzioni alternative.

'Tenetevi pronti, vi aggiorno' Natasha concluse, andando via.

Li aveva contattati quasi subito dandogli appuntamento il pomeriggio seguente a casa di Tony e informandoli che sarebbero stati presenti tutti gli Avengers.

'Cristo Santo, la Stark Tower è mitica!' il rosso tormentava Clint, aggirandosi nel grattacielo.

'E' notevole! Non usare quel linguaggio, ragazzino; tra il Capitano e Rafflesia, non si sa chi è peggio... anzi, forse sì'.

'Venite, Barton e figlio!' Stark, una strana veste da camera in velluto scarlatto indosso, li condusse nel proprio guardaroba con gli altri al seguito. Era un'intera stanza, enorme, piena di abiti, camicie, cravatte, centinaia di scarpe.

'Ho portato questo, Johnny' Steve recava con sé un portaabiti e una busta con l'agognato smoking 'Così puoi provarlo'.

'Gra-grazie' avrebbe avuto il vestito di Rogers ed era lì con i Vendicatori. Si sentiva allegro e imbarazzato.

'Clint, scegli qualcosa' Nat era entrata all'interno della parte dell'armadio dove erano appesi gli abiti da cerimonia.

'Vedova, ce ne sono tantissimi: consigliami tu!' la pregò.

'Speravo me lo chiedessi! Vi farò diventare due figurini per le vostre belle! Perché tu vai in compagnia, giusto?' era in vena di confidenze.

Il Falco si scocciò, la Vedova era un'impicciona!

'Certo, in caso contrario non accetterebbe il vestito in prestito' Thor si espresse.

'Confermo: Rafflesia mi ha respinto per farsi accompagnare dal fagiano!' Bucky rise: glielo aveva chiesto dieci volte e lei aveva cortesemente declinato, facendo il nome del suo cavaliere.

Romanoff optò, per l'amico, per uno smoking classico nero, con camicia bianca e papillon scuro, molto simile a quello che Barton aveva provato all'outlet.

Lui si cambiò, col giovane arciere, in stanza di Tony.

'I tuoi amici sono fantastici! Si vede che ti vogliono bene! Sono incredibili, non solo perché sono gli Avengers!' commentò il ragazzo.

'E' vero, hai ragione' erano stati carini a interessarsi. I rapporti erano tornati quasi come un tempo... quasi.

'Io ho voi tre: tu, Rafflesia e Kelly, la squadra, insomma. Nessun altro' parve rammaricato.

'Una squadra forte e presente, però!' lo consolò.

'Vero! Falco, senti, non ho capito ancora bene se ti faccia piacere o no che abbia invitato Kelly alla festa. Ecco, lei mi piace molto, moltissimo...' era da giorni che voleva parlargli dell'argomento e finalmente aveva trovato un po' di coraggio.

L'altro borbottò 'Meglio te che un altro!'.

Non che lo avesse aiutato con una risposta simile ma proseguì 'Dunque, come sai, al termine di questo tipo di party si fa bisboccia con gli amici, si va in giro, per continuare la serata; dato che ho risparmiato per il vestito, grazie a Steve, ho noleggiato una limousine con autista per me e tua figlia. Solo un paio d'ore, per visitare i posti più suggestivi di New York. All'una la riporterò a casa, sana e salva. Non sa nulla, è una sorpresa. Senza la tua benedizione, non me la sento. Me la dai? Posso?' era amaranto in volto ma molto motivato.

Clint spalancò gli occhi, interdetto.

'E dagliela!' Bruce, entrando, nella stanza con gli altri, lo spronò.

'Dai, Barton, non fare il rompiscatole dal muso lungo!' Tony lo prese in giro.

'Linguaggio, maledizione!' il Capitano lo rimproverò 'C'è persino un minorenne fra noi!'.

Clint rifletté. Kelly sarebbe stata al settimo cielo, in fondo che male c'era? Il ragazzo aveva avuto un'idea dolce e romantica, lui era così, di carattere. Abdicò 'Va bene, tornate puntuali e niente sciocchezze!'

'Evviva!' grido Johnny.

'Sicuramente le vostre dame saranno elegantissime, ma voi gli terrete testa in maniera adeguata! Siete perfetti!' la russa li portò verso lo specchio per farli rimirare, molto soddisfatta. Erano raffinati e signorili, entrambi.

I colleghi annuirono. Rogers si avvicinò al ragazzo per i complimenti, Stark all'amico 'Vorrei solo ricordarti che la maggioranza delle adolescenti americane perde la verginità nel post ballo del liceo...'.

Quello sbiancò, ammutolito.

'Stai tranquillo! Il nostro Iron Man fa il cretino più del solito' lo confortò Buck 'Da quando è diventato Direttore e deve essere serio sul lavoro; appena ci incontriamo, ci tormenta, con mille battute. Almeno Rafflesia è affascinante; Tony, invece, non è nemmeno un belvedere!'.

'A proposito della Tyler, bello... ci farai sesso, finita la festa?' Stark continuò su quella linea intanto che Steve gli gridava contro.

***

Non era possibile, capitavano tutte a lui! Il Falco sospirò, disperato.

Aveva dato a Kelly i soldi per acquistare un abito per il ballo e la ragazzina ne aveva scovato uno molto carino ad un prezzo modesto.

A casa, provandolo, il pomeriggio del party, si era accorta che, nella parte posteriore, aveva un lungo squarcio. Si era chiusa a chiave in camera in preda allo sconforto.

Cosicché, di nuovo, aveva dovuto telefonare alla moretta.

Quella, imperturbabile, lo aveva avvertito che sarebbe passata a prendere la figlia, mezz'ora dopo: si sarebbero incontrati direttamente alla festa, in serata.

Kelly era uscita dalla stanza, appena saputolo, rassicurata.

'Andrà tutto bene, tesoro. Aspettami in macchina, debbo parlare con tuo padre' Rafflesia la pregò, appena arrivata.

'Riuscirai ad aiutarla? Tiene tanto a questa serata' Clint era in ansia.

'Certo. Riparare il suo abito ora non avrebbe senso, troverò una soluzione diversa' gli sorrise, gli occhi ametista nei suoi.

'Figuriamoci se non lo farai! Perché sei voluta rimanere sola con me?' lo chiese intuendone la risposta.

'Per questo...' gli mise le mani sulla vita, le fece scorrere, languidamente sul torace fino alle spalle, le incrociò dietro la sua nuca e gli dette un unico, languido e appassionato bacio.

La contraccambiò fin quando si staccò 'Vado a farmi bella, per te! Falco, sarà una serata fantastica, te lo prometto'.

'Più bella di così, è impossibile!' le mormorò vedendola sparire dalla porta e riaffacciarsi per fargli una linguaccia.

***

'Maestro, l'attesa aumenterà pure il desiderio, cavolo ma io mi sto sentendo male! Non respiro!' Johnny, nevrotico, in mano il corsage che aveva acquistato, era all'interno della sala da ballo allestita al piano terra della base.

'Non dirlo a me, qui è vietato fumare e sono in crisi di astinenza' l'uomo, smanioso, si toccava la tasca della giacca dello smoking che conteneva le sigarette.

Si erano dati appuntamento lì per aspettare le loro dame. C'erano già moltissimi partecipanti.

Come sempre, era tutto perfetto; dal Vice Direttore non c'era da spettarsi nulla di meno.

Spiccava un grande buffet, laterale, per le pietanze da mangiare, un bar dalla parte opposta del salone, e più spostati, tavolini rotondi e seggiole.

Luci da discoteca e festoni colorati decoravano soffitto e pareti; un dj con una notevole attrezzatura già allietava la serata.

'Comunque, stai molto bene!' l'arciere tentò di quietarlo, non smettendo per un secondo di fissare la porta di ingresso.

Le videro e un'esclamazione di stupore comparve sui loro visi!

Kelly indossava l'abito che aveva provato all'outlet! Evidentemente la Tyler glielo aveva comperato!

Le stava d'incanto, col corpetto rosa chiaro, incrociato sul seno e la gonna a vita alta bluette, con stampate le orchidee dai petali rosati.

Ai piedi portava delle décolleté scure, stavolta.

I lunghissimi capelli erano stati acconciati in una pettinatura semi raccolta e aveva un trucco delicato, professionale.

Il ragazzo si avvicinò, usando il solito complimento 'L'altra volta ho detto che eri favolosa, stasera sei fantasmagorica, arciera!'. Le passò il braccialetto floreale, ornato di orchidee mignon rosate. Una coincidenza, o forse no, pensarono entrambi.

Rafflesia era spettacolare, tanto che l'intera sala si era rivoltata per ammirarla.

L'abito che aveva scelto era rosso scarlatto, monospalla e ne delineava la silhouette fino al ginocchio, per aprirsi in uno strascico.

Nella parte posteriore, il corpetto era di un impalpabile tulle effetto nudo, con rose ricamate amaranto e foglie stilizzate verdi. All'altezza delle natiche, sulla seta purpurea, dove iniziava lo strascico, era applicato un doppio fiocco, anch'esso rosso. Risultava sensuale, elegante e stupenda.

Clint aveva la bocca asciutta e un'emozione unica nel petto: era perduto, in lei, completamente perduto!

'Papà, dì qualcosa!' sua figlia lo spronò.

'Siete meravigliose' era riuscito a parlare, per lo meno a pronunciare due parole.

Kelly si dileguò col suo accompagnatore e i due adulti si ritrovarono soli 'Grazie per averle preso quell'abito! E' stata una soluzione grandiosa'.

La moretta gli tese il braccio 'La migliore possibile, le calza a pennello. Andiamo a fare un giro, ci sono i tuoi amici'.

Gli Avengers erano arrivati in gruppo: Romanoff con un lungo abito nero, uno spacco inguinale che faceva intravedere la coscia, gli uomini in smoking, tranne Rogers.

Rafflesia capì subito a chi avesse prestato il proprio tight e gli si avvicinò, dandogli un inaspettato bacino sulla guancia 'Grazie Steve, hai un cuore d'oro'.

Quello, arrossendo, controbatté, carinamente 'Imparo da te!'

'Vice Direttore, lavoro eccellente come sempre' Tony era compiaciuto.

Le matricole fissavano, stupite, i Vendicatori che avevano accettato di partecipare al loro party per la prima volta da quando venivano organizzati. Era un evento si mischiassero con loro.

Clint chiacchierava, la Tyler faceva un po' di pubbliche relazioni, passando da una recluta all'altra.

Aveva notato che il buffet e il bar erano stati presi d'assalto. Tuttavia, nonostante l'ottima musica, la pista era vuota. I giovani erano ai lati della sala, in imbarazzo. Le parvero mortalmente annoiati.

'Perché non ballate?' domandò a Johnny.

'Capo, ci vergogniamo a iniziare per primi, scusa' rispose, mesto.

Un po' li capiva.

'Clint, è un disastro, mi sono data tanto da fare, per organizzare, è stata una fatica e ora...' gli occhi splendenti erano angosciati e a lui si strinse il cuore dalla tenerezza.

'Stai tranquilla' bisbigliò nel solito modo, dirigendosi a passo svelto verso il dj e togliendo il telefono dalla tasca. Gli spiegò cosa voleva e gli lasciò il cellulare.

Tornò da Rafflesia e le porse la mano 'Danza con me...'.

Lei udì le prime note di 'Chasing cars', la canzone del camerino dell'outlet.

Il sorriso che rivolse al Falco illuminò la sala a giorno intanto che gli poggiava una mano sul torace, l'altra nella sua.

Barton la strinse a sé in un ballo lento, scoccando un'occhiata al suo allievo, che, immediatamente, trascinò Kelly sulla pista.

Bruce fece gli occhi a cuore a sua moglie, che lo seguì al volo.

'Guarda te il fagiano! Non posso essere da meno ed anche voi; su, diamo una mano a ravvivare la serata. Siamo gli Avengers' Stark si diresse verso un gruppo di ragazze non accompagnate e invitò la più carina.

'Ci tocca, Steve, buttiamoci' il bracciolo convinse Rogers, puntando due matricole, una bionda ed una brunetta, che accettarono, ovviamente.

Thor, rimasto solo come un salame, fu sollecitato da una recluta molto esuberante ed espansiva che aveva un debole per lui. Da buon principe, non si tirò indietro pur detestando danzare.

Pian piano la pista si riempì di coppie.

'Falco, sei stato incredibile, geniale! Grazie, amo questa canzone' lo ringraziò, stringendoglisi di più.

'Pure io. Quando la ascoltavo, molti anni fa, mi sfuggiva il senso delle strofe...' le citò, con lo sguardo più intenso che potesse rivolgerle 'Non so bene come dire quello che provo, quelle tre parole vengono dette troppo spesso e non sono abbastanza... ho bisogno della tua grazia a ricordarmi di ritrovare me stesso'.

'Sono splendide, Falco!' Rafflesia si commosse.

'Ora che ti ho conosciuta è tutto molto chiaro, ne ho compreso il vero significato' le confessò il proprio amore, un attimo prima di baciarla sotto gli occhi esterrefatti di sua figlia, dei suoi amici e del mondo intero... era davvero perduto!

Non appena terminato il lento, il dj mise una canzone dal ritmo più veloce; i ragazzi rimasero in pista a scatenarsi, gli adulti si ritirarono verso il bar per bere qualcosa.

'Vado a distribuire i cartoncini per votare il re e la regina della festa! Votate anche voi!' il Vice Direttore, al settimo cielo anche per il bacio ricevuto, aveva in mano un mazzo di bigliettini e delle penne. Si era rivolta agli Avengers, prima di muoversi verso le reclute.

'Barton, che vitalità la tua donna! Come fai a starle dietro?!' lo interloquì Bruce.

'Ne vale la pena, credimi!' la osservò, nell'abito sensuale, svolazzare fra gli allievi, come una farfallina fra i fiori. Si domandò se avrebbe potuto scortarla a casa per un momento più intimo.

Un paio d'ore più tardi il Direttore Stark fu chiamato sul piccolo palco per annunciare i nomi dei vincitori del sondaggio: gli scrutatori che avevano terminato lo spoglio delle schede, gli avevano consegnato i risultati in busta chiusa.

Aprendola, sghignazzò, mandando un'occhiata strana ai colleghi 'Signore e signori, matricole, sono onorato di chiamare sul palco accanto a me, per essere premiati con le rispettive corone' indicò due diademi giocattolo color oro 'due persone che stimo moltissimo. Stasera, vedendoli danzare, non ho avuto dubbi. Io stesso ho votato per loro, e non sono stato il solo. Bando alle ciance. La regina della festa è la donna grazie alla quale siamo qui e che organizza la maggior parte delle nostre attività, il mio braccio destro, la meravigliosa Rafflesia Tyler' grida ed applausi si sparsero nel salone. Lei, emozionata, cercò la mano del Falco, al suo fianco 'E il re non poteva che essere il suo accompagnatore, uno dei miei amici più cari: l'arciere più talentuoso dei nove regni, Clint Barton, il nostro Occhio di Falco!'.

Altri strepiti dalla sala, li accompagnarono intanto che salivano sul palco, con Kelly e Johnny accanto.

'Papà, hanno scelto voi, è straordinario! Lo meritate!' gli strillò sua figlia per farsi sentire in quel marasma.

Tempo cinque secondi, la Tyler e Barton si ritrovarono seduti su due troni imbottiti, con Tony che li incoronava.

***

'Pensi che si divertiranno? Che combineranno qualche guaio?' Clint era in fermento, in ascensore con Rafflesia, verso casa di quest'ultima.

Aveva ancora la corona in testa quando, terminata la festa, gli aveva chiesto di riaccompagnarla con uno sguardo che faceva presagire un bollente proseguo di serata.

Avevano visto Kelly e Johnny montare, felici, su una formidabile limousine alla volta dei luoghi più romantici della città; li avevano salutati, agitando le mani, calorosamente, dal finestrino abbassato. Lei sperò di aver chiuso quella pratica per dedicarsi a una più piacevole. Avevano atteso molto ed era il momento giusto per amarsi.

'Falco, non mi va di parlare dei ragazzi ...' appiccicò la bocca alla sua, svenevole.

L'uomo le carezzò la schiena da sopra il pizzo adornato di rose. Un brivido la percorse e se ne accorse: era lo stesso che aveva colpito lui.

La Tyler aprì la porta dell'appartamento, e, subito, richiudendola se lo ritrovò addosso.

L'aveva spinta contro l'uscio, la bocca sul decolleté, sulla spalla destra, più scoperta. Non riusciva a resisterle: il desiderio, che aveva covato nei precedenti momenti in cui erano stati insieme e che non era ancora esploso completamente, lo stava mangiando vivo.

Si tolse la giacca dello smoking e lei lo liberò del cravattino, cominciando a sbottonargli la camicia bianca.

Barton tirò giù la chiusura lampo... via l'abito... via gli slip, rossi come il colore delle ciliegie mature... c'era ancora troppa stoffa fra di loro... la donna sganciò la cinta, gli abbassò i pantaloni e lui slacciò le scarpe, tolse i calzini e si spogliò dell'intimo. Si avventò, col corpo nudo, sul suo.

Fu un attacco in piena regola alla preda che seguiva da tempo. La caccia era terminata. Non poteva smettere di baciarla, ogni centimetro quadrato di pelle era attaccata alla propria.

Si fece strada, leggermente nel suo anfratto, alzandole i glutei. Bramava di averla, di averla lì, in quel momento, contro quella porta.

Era troppo presto, era troppo accalorato, rifletté Rafflesia 'Stavolta non vincerà nessuno' esclamò, staccandosi, ed andando verso la camera da letto: lo desiderava ma più che fosse romantico e dolce, indimenticabile.

L'arciere la seguì, era un rabdomante in cerca della sua acqua, della sua fonte di vita!

Lei si stese sul letto, le cosce divaricate come sulla scrivania di vetro dello studio, l'intimità in vista. Ed era incantevole!

L'arciere la baciò sulle labbra e velocemente sul collo e sul seno. Reclamava di assaggiare ciò che non aveva ancora provato, il guscio delle sue brame, della sua lussuria, dei suoi appetiti.

Lambì il roseo bottoncino in rilievo, il centro della passionalità femminea, pronto per lui. Si abbassò per degustare quelle carni, per sorseggiare la prelibatezza che gli stava offrendo. La gustava con dolcezza, assaporando ogni singola goccia del miele che stillava, copiosamente.

La donna trasaliva tutte le volte che la mucosa del compagno passava sul polposo nocciolo, fulcro della sua voluttà, un continuo percorso di dissolutezza. Il ritmo dei suoi sospiri aumentò.

Barton alzò il volto verso la sua regina. Non avrebbe voluto smettere ma lei l'aveva fissato con uno sguardo pieno di significato, colmo di ciò che è impossibile esprimere, con le sole parole. Lo esigeva, lo bramava, voleva il suo re!

Si affrettò, veloce, a raggiungerla e baciarla intanto che lo allacciava a sé, lo imprigionava nel proprio cuore oltre che fra le proprie braccia.

Il Falco entrò nella sua intimità con la propria, bramoso. Era pronto da tempo per quella congiunzione.

Le gambe femminee guizzarono sui suoi fianchi, intanto che inarcava la schiena.

Lasciò che gli inguini si fondessero fra loro, come un'unica colata di metallo. Indugiava, trattenendosi, con un sospiro, bloccato.

Non si muovevano, erano occhi negli occhi, labbra su labbra. C'era tutto in quell'unione, più del sesso e più dell'amore, tutto ciò che potevano desiderare, un regno personale, di estrema letizia, al di là dell'immaginazione.

Clint iniziò a spingere, pian piano; furono urti leggeri poi aumentò l'intensità dei colpi, sempre più esaltato.

Sentiva sbattere i loro tessuti che si toccavano l'uno con l'altro, in uno scontro di emozioni, un incidente erotico, udendo il frangersi dei loro rispettivi umori.

Percepì un fremito in lei, possente. Tremavano entrambi, emozionati, con gli occhi zeppi di sogni.

Si mosse energico per colmarla, per raggiungerla, per assaporare il formidabile piacere che li aveva, finalmente, rapiti, in una spirale di amorosi sensi.

Perduto lui... perduta lei... perduti, insieme!

Ndr Il prologo, capitolo 1 è, cronologicamente, la scena successiva.

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