5 - Il Ministero della Magia

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Hermione aprì in fretta e furia la finestra e prese la lettera.

«Erik, dai un biscotto al gufo per favore».

Il ragazzo si alzò dal divano e si avvicinò al gufo, leggermente impaurito mentre Hermione iniziò a leggere la lettera.

Signorina Granger,

Mi ha contattato urgentemente il Ministro della Magia, dobbiamo andare al Ministero il prima possibile. Porti una pergamena e una piuma. 
Non perda tempo.

Charlie Figg

«Devo andare, è successo qualcosa di grave. Porto il cellulare con me, appena so qualcosa ti faccio sapere. Vuoi tornare a Oxford o mi aspetti qua?».

«No, ti aspetto qua. Ho portato dei libri quindi posso continuare la mia ricerca».

Hermione si preparò velocemente, semplicemente muovendo la bacchetta e in men che non si dica si smaterializzò davanti a quella vecchia cabina telefonica. Entrò e digitò il numero 62442 e la cabina iniziò a scendere nel sottosuolo.

Si ritrovò nell'Atrium e non si sentiva per niente a suo agio. L'ultima volta che era stata lì non era andata affatto bene, vi era quella statua orribile che solo al pensiero le veniva la pelle d'oca. Lei, Harry e Ron erano sotto effetto della polisucco e durante la fuga Ron si era spaccato.

Cercò di allontanare quei pensieri e si diresse verso gli ascensori quando incontrò il Signor Figg.

«Signorina Granger, è arrivata. Prego, mi segua. Le spiegherò tutto nel minor tempo possibile» disse il direttore del giornale entrando in un ascensore «Il Ministro è dovuto andare via, lo raggiungeremo a breve. Purtroppo stanotte è successo qualcosa di grave, molto grave. Scotland Yard ha contattato il Ministro poco più di un'ora fa, Emily Dixon è stata uccisa e le modalità fanno pensare a un attacco da parte di qualcuno del mondo magico».

«Aspetti, il primo ministro? Uccisa?».

«Si, un anatema che uccide in pieno petto verso le tre di notte. Noi siamo gli unici esterni al ministero a esserne a conoscenza, lei è la giornalista d'inchiesta che si occuperà di questo caso. Il Ministro ha deciso di affiancarla alla migliore squadra di Auror. Mi raccomando, non deve farne parola con nessuno al di fuori della sua squadra. Neanche io devo sapere l'evolversi delle indagini, è di vitale importanza».

«Certo, Signor Figg».

«Ora le presento il capo Auror. è davvero un ragazzo in gamba e oltre a essere il capo del dipartimento Auror è anche un abile pozionista, legilimens e occlumante, e tutto questo solo a ventiquattro anni!».

«Ma signore, è impossibile! Per essere capo Auror è necessario avere almeno quarantacinque anni e oltre vent'anni di esperienza!».

«Le regole sono cambiate Signorina Granger, dopo la guerra gli Auror si sono praticamente estinti, in pochi si sono salvati e quei pochi non hanno le competenze per essere a capo della squadra di Auror. Fortunatamente tra le nuove reclute hanno trovato individui eccellenti».

Il Signor Figg bussò alla porta e una voce diede il permesso di entrare.

«Buongiorno, signore. Sono Charlie Figg, direttore del Daily Prophet, le ho portato la giornalista con la quale dovrete collaborare».

«La faccia entrare» disse quella voce, tanto familiare quanto sconosciuta.

Hermione varcò la soglia e ciò che vide davanti a sé la fece restare a bocca aperta. Un ragazzo, suo coetaneo, capelli biondi e occhi color ghiaccio si stava voltando verso di lei con una pila di scartoffie tra le braccia. Non appena i due si videro, il biondo divenne bianco e tutti i faldoni gli caddero dalle mani.

«Per la barba di Silente! Granger!» disse il biondo ancora sconvolto.

«Malfoy» riuscì a dire la ragazza.

«Giusto! Come ho fatto a non pensarci! Voi due vi conoscete!» disse Figg con un'aria colpevole «Allora direi che posso lasciarvi a discutere e a organizzare il tutto».

«Signore, aspetti. Posso parlarle un attimo in privato?» chiese Hermione.

Uscirono dall'ufficio di Malfoy ed Hermione disse al suo superiore di non essere sicura di poter portare a termine questo compito, di non poter lavorare al suo fianco, ma il Signor Figg le fece capire che non aveva altra scelta. 

«Solo con le dimissioni può evitare questo compito Signorina Granger».

«Ma...».

«Nessun ma. È un caso di vitale importanza e se lei non è in grado di superare i suoi screzi con i compagni di scuola non credo sia in grado di condurre queste indagini. Deve decidere, adesso».

«Non mi dimetto».

«Bene, ora entri in quell'ufficio e veda come risolvere questa situazione. Arrivederci».

Hermione tirò un sospiro infinito, bussò alla porta ed entro senza attendere nessun segnale. Draco Malfoy, lì davanti a lei, era intento a sistemare con un incantesimo le carte che aveva gettato in terra dalla sorpresa. 

«Un attimo e sono da te» disse.

Hermione decise di sedersi e di attendere che avesse finito di sistemare. Le domande che le ronzavano in testa erano infinite. Come poteva un ex mangiamorte essere Capo Auror, a soli ventiquattro anni! Il prurito al braccio le stava aumentando e non riusciva a trattenersi dal grattare quella parte di pelle. 

«Eccomi» disse nuovamente. La tensione nella stanza era alle stelle, nessuno dei due sapeva bene come comportarsi. Al loro settimo anni si evitarono come la peste, non si rivolsero neanche una parola, neanche un'offesa e adesso si ritrovavano costretti a lavorare insieme.

«Sono la giornalista d'inchiesta del Daily Prophet, mi hanno detto che dovrò collaborare con la tua squadra» disse Hermione tentando di rompere il ghiaccio.

«Ti abbiamo cercata per quattro anni, dove ti eri cacciata?» disse il ragazzo spazientito. Non riusciva a credere che dopo essere sparita nel nulla si ripresentava come se niente fosse!

«Ho frequentato un'università babbana, avevo bisogno di tempo. La battaglia non è stata facile da superare. Quindi la più grande squadra di Auror si è messa a cercare una lurida mezzosangue come me? Non avete fatto un ottimo lavoro».

«Non usare quel termine in questo ufficio» disse freddo Malfoy.

«Perché? Ti dà fastidio? Beh, anche a me dava fastidio e tu me lo dicevi quante più volte potevi. Per evitare che mi dimenticassi di essere una mezzosangue la tua cara zietta me l'ha inciso nella pelle» disse alzando la manica «e tu sei rimasto lì a guardare».

Draco restò per qualche secondo a osservare quella cicatrice che per anni aveva rimosso. 

«Mi dispiace. Il coraggio non è mai stato un mio pregio. Adesso sono cambiato e, al momento, il mio unico interesse è risolvere questo caso».

Hermione si sbalordì da quella risposta pacata del ragazzo e per un attimo si vergognò della sua reazione spropositata. 

«Emily Dixon è stata uccisa da qualcuno del mondo magico. Non dovremmo andare a perlustrare la zona?» disse Hermione cambiando discorso.

«Dovremmo, ma prima dobbiamo aspettare il resto della squadra. Dovrei avvisarti che...».

La frase di Draco Malfoy venne interrotta bruscamente dall'arrivo di due persone.

«Draco, hai saputo la notizia? Ci aspettano a Downing...».

Anche questa frase venne interrotta, non da qualcuno, ma da Harry stesso che appena vide l'ospite del Capo Auror quasi non svenne. Ron, al suo fianco, notò in ritardo la ragazza ma, al contrario del suo amico, cadde a terra come una pera cotta, privo di sensi.

Hermione restò ferma, immobile. Sapeva che molto probabilmente questo momento sarebbe arrivato prima o poi ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato così presto. Harry, dal canto suo, continuava a osservarla, senza proferire parola e senza dare aiuto al suo amico steso per terra.

Fortunatamente Draco si alzò dalla sedia e accorse il rosso bagnandogli la faccia con un incantesimo acquatico.

«Che cosa strana, ho immaginato Hermione qui nel tuo ufficio» disse indicando la sedia e vedendo di nuovo Hermione svenne nuovamente.

Draco ripeté di nuovo l'incantesimo e prima che potesse svenire di nuovo gli disse:

«Si, c'è Hermione nel mio ufficio».

Il rosso la guardò per un tempo indefinito. La tensione era così fitta da poter essere tagliata con un foglio di carta. Ron si sollevò da terra, ancora grondante d'acqua, e si avvicinò alla ragazza, la guardò e iniziò a toccarle la faccia come per rassicurarsi che fosse davvero lei.

«Ronald, la smetti di toccarmi la faccia in questo modo? Ancora mangi quelle patatine al pollo babbane?» disse disgustata sentendo l'odore di quelle dannate patatine sulle sue mani che non smettevano di toccarle la faccia.

«Sei davvero tu».

«Ron, ce ne siamo accorti tutti che è davvero lei, ora se non vi dispiace dovremmo parlare di cose più serie. Risolverete i vostri problemi più avanti».

Harry, restò immobile, appoggiato alla parete della stanza senza dire nulla. Osservava Hermione, notava quanto fosse cambiata in questi anni e dentro di se provava un dolore atroce. Quando Hermione tagliò i ponti con loro, Harry perse non solo la sua migliore amica ma anche sua sorella e non riusciva a capire come proprio lei gli avesse potuto causare quel dolore.

«Se vi state chiedendo dove sia stata in questi anni, ve lo dico io. In un'università babbana a laurearsi, non so in cosa. Contenti? Abbiamo miseramente fallito la nostra ricerca, ma ora è qui e dobbiamo andare avanti» continuò Draco «Lei è la giornalista d'inchiesta del Daily Prophet che lavorerà con noi a questo caso. Emily Dixon è stata uccisa da poche ore e noi dobbiamo raggiungere il Ministro della Magia a Downing Street quanto prima. Al momento si suppone che l'assassino sia uno del nostro mondo, un anatema che uccide in pieno petto. L'hanno trovata le guardie che hanno subito avvisato la sua compagna. Dobbiamo preparare un kit di pozioni per tentare di trovare quanti più indizi possibili». 

I quattro si misero al lavoro e iniziarono a prendere ogni tipo di pozione dalla scorta personale di Draco Malfoy. Hermione evitò il contatto diretto con ognuno dei presenti. Dovrà dare delle spiegazioni, dovrà scusarsi? Non lo sapeva e non voleva pensarci, l'unica cosa alla quale non riusciva a smettere di pensare era la sua cicatrice che non la smetteva di prudere.

Bentornati, bentornati!

Finalmente stiamo entrando nell'anima della storia! I nostri amici si sono riuniti e le reazioni a questo incontro sono state inaspettare. Ancora però, non avete visto nulla, non può mica risolversi così questa situazione! Diciamo che dobbiamo ringraziare la calma e la diplomazia di Draco!

Allora, che ne pensate di questo capitolo? Fatemi sapere!

A presto!

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