Coordinazione

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Arrivando con la velocità giusta, la lama della spada colpì il Myrmidon all'inguine e ne trapassò la corazza senza esserne quasi ostacolata. Daikatana, portato a termine l'attacco poté continuare a correre, allontanandosi dai compagni del suo obiettivo, che intanto avevano cominciato a sparare.

Non stava andando bene. Avevano perso due ORL troppo presto e il terreno non li aveva avvantaggiati. I tunguska erano mezzi inferiori, ma si muovevano con sorprendente coordinazione  e questo ovviava ai loro limiti. Non era mai possibili trovarli in meno che gruppi di tre e quando se ne puntava uno gli altri due lo coprivano. In piccolo, poi, Francine stava avendo gli stessi problemi di Bismark, ovvero non sapeva come coordinare la squadra di Konsole con la squadra di ORL. Anche Artemisia era nei guai, una squadra aveva riconosciuto la sua abilità col fucile e la incalzava, impedendole di mettere a segno colpi.

"Non c'è spazio per la ritirata, comandante." le disse Krun dall'ottoniera. Il tedesco era capace, mancava della selvaggia irruenza che avevano di solito i piloti dei konsole, ma la sua azione era efficace. La connessione costante di pensiero con i suoi compagni, poi, gli permetteva di mettere sotto scacco gli avversari, che pure si muovevano all'unisono. "Possiamo solo ripiegare sulla città e attirarli lì."

L'unico vantaggio tattico che avevano era che i tunguska l'avevano riconosciuta come l'autrice delle incursioni notturne quindi si dedicavano a lei con particolare foga. I suoi spostamenti le permettevano di spostare il baricentro della battaglia e toglievano pressione agli altri mezzi. Mettere a segno buoni tiri però era un'altra storia. "Se spostiamo la battaglia in città rischiamo di coinvolgere i civili!"

"Sono rivoluzionari! Sono già coinvolti!"

Francine sapeva che in battaglia doveva accantonare i suoi dubbi  perché i suoi soldati avevano la priorità. Diede l'ordine di ripiegare in città. Le strade sarebbero state ostili alla coordinazione dei tunguska. Per favorire il rientro dei suoi si mise di traverso alle squadre avversarie ma osò troppo. D'un tratto vide coinvergere su di sé nove myrmidon.

"Generale!" gridò stridula Artemisia. 

"Esegui gli ordini, soldato!" le rispose, mentre i proiettili cominciavano a cadere copiosi. La velocità faceva sì che la maggior parte mancassero il bersaglio, ma quelli che tamburellavano sulla sua corazza cominciavano a essere troppi.

I tunguska formavano un muro compatto, stavano convergendo verso di lei per poterla abbattere in un colpo. Lei rivolse Daikatana nella direzione in cui sarebbe voluta andare, dove una squadra di nemici le sbarrava il passo. Caricarli era l'unica possibilità che le rimaneva, avrebbero potuto spostarsi per evitare di essere colpiti oppure, semplicemente, sarebbe stato l'ultimo schianto della sua vita di soldato.

Poi, i nemici, improvvisamente, si aprirono.

Nessuno aveva visto arrivare il nuovo myrmidon, doveva aver calcolato una traiettoria che fosse cieca per la maggior parte dei suoi nemici. La sua strategia, per massimizzare il danno, fu di prendere un tunguska alle spalle, artigliarlo con le sue braccia e sollevarlo di peso dal suolo. Era una scena maestosa vedere tonnellate di ferro che sollevavano altre tonnellate, le facevano roteare in aria e poi le mandavano a schiantarsi contro un terzo  myrmidon. Lo scompiglio fu tale che le formazioni russe si dispersero, per capire cosa stava succedendo.

Francine poteva dire di conoscere tutti i myrmidon che avevano calpestato i campi di battaglia, quindi non fece fatica a capire cos'era il modello che aveva davanti: Myrmidon Ecclesiaste.

"Ora ripieghiamo Spada Immacolata di Francia, non mi permetteranno di essere così fortunato una seconda volta." disse una nuova voce all'ottoniera.

Francine vide la breccia nello schieramento avversario e vi si infilò. L'altro gigante le andò dietro.

"Cosa diavolo significa?"

"Credevo vi fosse chiaro che uccidervi doveva essere un mio privilegio." disse Guglielmo Quasinotte, accompagnando Daikatana verso la città.

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