In cerca dell'orso

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Myrmidon Konsole, stramaledette scatole irte d'artigli, capaci di muoversi come scimmie nella foresta, guidate da quelle specie di mostri bianchi. Francesco non provava alcun piacere a starci in mezzo, seduto nel carro a vapore. Li sentiva sferragliare a fianco della vettura, correre avanti, tornare indietro e sibilare come tanti diavoli. E mai, mai che si degnassero di parlare nell'ottoniera, che lui teneva aperta. A quella distanza, con l'attenzione utile a una pattuglia, i soldati della regina potevano semplicemente trasmettersi pensieri. Ogni tanto anche il suo autista era coinvolto in quelle chiacchierate, lo vedeva annuire e cambiare espressione come se stesse ascoltando. Ma lui, da tutto quel maledetto brusio era escluso e questo era terribilmente frustrante.

Pioveva, una pioggia fine.

Aveva chiesto all'inquisizione di mandargli degli esecutori. Non ne chiedeva più di un paio, la quota usualmente sotto il comando di un uomo del suo rango. Ma l'Italia era in subbuglio e Santa Romana Chiesa, per quanto Santa, altrettanto. Sospettava anche che gli effetti della morte di Alfredo Colonna si stessero cominciando a far sentire e che i nemici del cardinale, non trovando piacere a infierire sul suo cadavero, volessero rivalersi su di lui e  togliergli una volta per tutte la terra da sotto i piedi. Meglio non scrivere troppo a Roma, insomma.

"Siamo arrivati" lo avvertì il suo autista, degnandosi di rivolgergli la parola.

Scese, non lo preoccupava di inzuppare la tonaca, aveva sotto diversi altri strati di vesti più pesanti a proteggerlo e l'acqua non era un problema, non uno dei problemi principali, almeno.

"Ora potete spiegarci perché siamo qui?" disse uno dei piloti, parlando attraverso gli altoparlanti della sua macchina. Il myrmidon, intanto, era piegato leggermente in avanti. Considerando la raffinatezza del controllo mentale, quando un pilota di Konsole parlava, era capace di infondere un certo linguaggio del corpo nella propria macchina, rendendola espressiva in modo grottesco.

Erano in campo aperto. Una cava di rame, una delle cave più vaste della regione. La grande voragine si spalancava contro il cielo come un urlo assurdo e poi, nei gradoni, erano aperte infinite gallerie che scendevano sotto terra. Gli sembrava che quel posto avesse... sete... ma la desolazione, probabilmente, era dovuta soprattutto al fatto che non ci lavorasse nessuno.

"Tutti gli avvistamenti di Oleg sono avvenuti intorno a questa cava, a grandi linee"

"Non riuscirebbe mai a nasconderci dei myrmidon" rispose zelante il pilota.

"Ma forse c'è già qualcosa di nascosto"

"Non possiamo entrarci coi Konsole"

Giovani soldatini devoti alla regina, poco più che adolescenti. Si credevano al sicuro nei loro giocattoli di latta, tirarli fuori voleva dirli mandarli in panico. "La nostra è solo una perlustrazione, serve a verificare la mia teoria."

Un paio di Konsole cominciarono a scendere nella cava. Erano goffi, timorosi, artigliavano la roccia con le loro mani e continuavano a cercare di sistemarsi. Di certo degli altri myrmidon, guidati normalmente, non sarebbero mai riusciti a muoversi così, ma comunque lo spettacolo che davano era desolante.

"Sarebbe più rapido se compissimo la perlustrazione a piedi" fece notare.

"Devo pensare alla nostra sicurezza"

Si immaginò quanto erano sicuri quei mostri di metallo sul fondo di una fossa. Persino un ragazzino con una fionda avrebbe potuto bersagliarli senza rischiare niente. "Andiamo, allora" Lui si incamminò a piedi, stringendo il rosario.

Gli avessero dato da cacciare dei mutanti, anche senza esecutori, sarebbe stato tranquillo. Ma quei serpenti... quei serpenti lo preoccupavano di più. Cosa aveva contro di loro?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro