L'assenza di battaglia

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Vanjan era condannato a finire in mezzo a situazioni in cui non veniva ascoltato. Una parte di lui, irrazionalmente, continuava a credere che Valerius gli assegnasse missioni del genere perché era geloso di lui e Francine, il che era assurdo, non solo perché intanto lui si era sposato, ma perché bisognava essere dei folli per sperare di avere una qualche possibilità di avvicinarsi alla Spada Immacolata di Francia.

Vanjan, per gli inglesi, era comunque un invasore. Li aveva liberati del nefasto influsso dei rettiliani che rischiava di farli diventare come la Russia, ma la sua entrata a Londra alla guida delle macchine spagnole non sarebbe stata dimenticata tanto presto. Anche la sua posizione era ambigua, veniva considerato un ufficiale di collegamento, ufficialmente, e i Myrmidon Ogre che la corona di Castiglia gli aveva affidato erano un'esigua parte del contingente. Il grosso erano Valkyrie sotto la guida di un generale inglese che faceva sempre finta di non capire cosa dicesse e che trattava Morgan meglio di come trattasse lui. Le riunioni che tenevano quotidianamente lo lasciavano nervoso e frustrato.

"Anche se conosco a perfezione gli ordini l'obiezione di Langerlawn non è sbagliata." gli disse Morgan quando furono nuovamente soli.

"Ci hanno detto di prendere San Pietroburgo e di tenerla. Questo faremo. A nessuno interessa una banda di myrmidon inglesi che vaga per la Russia a raccattare quello che può."

"Se avessimo dovuto effettivamente -prendere- San Pietroburgo forse questo discorso avrebbe senso, ma praticamente ci siamo limitati a passeggiare su è giù per le rive della Nevia."

"E' esattamente quello che ho fatto quando ho preso la vostra stramaledetta capitale, Morgan."

Vanjan non era così stupido da pensare che ribadire il suo successo di Londra servisse qualcosa, ma la rabbia lo faceva straparlare. Sentiva i soldati sussurrare che era un vigliacco e che era stato contento di non dover sparare nemmeno un colpo perché teneva troppo alla sua pelle. Non era un problema, sapeva benissimo chi era e cosa aveva fatto, ma era letteramente circondato da quella gente e pensava di avere il diritto di essere un po' stressato.

"Vogliono una rivalsa anche i soldati inglesi." si limitò a dire il colonnello.

"Quindi dovrei preoccuparmi del fatto che quella gente starebbe meglio se gli dessi l'occasione di uccidere qualcuno?"

Quella era un'altra caratteristica di Vanjan che lo rendeva antipatico alle truppe. Il fatto che parlasse sempre della guerra come di un assassinio. A nessuno piaceva quel tono perché rivelava qualcosa di intimo che finché ci si trovava sui campi di battaglia era meglio nascondere. Era sfacciato e in questo, si, sembrava molto simile a Francine.

La sirena dell'allarme interruppe il dialogo. Era la sirena della città, ma ormai era anche quella sotto il controllo inglese quindi dovevano essere i suoi uomini ad aver rilevato un'emergenza. La staffetta entrò pochi secondo tempo nella stanza.

"Generale Vanjan, colonnello Morgan!" chiamò, per poi rimanere sulla porta a respirare pesantemente.

"Cosa è successo? Parla!"

"L'esercito russo è stato avvistato ad alcuni chilometri da qui! Marcia su San Pietroburgo!"

L'esercito russo. Esisteva ancora. Da un lato Vanjan fu sollevato, se erano riusciti ad attirare lì le truppe dello zar significava che la loro missione aveva avuto un senso, dall'altra parte era stupito che esistessero ancora abbastanza mezzi per un'azione del genere. Quale resistenza doveva aspettarsi l'aeronave a Mosca. "Di quanti mezzi parliamo?"

"Venti, trenta myrmidon."

"Era la resistenza attesa. Prepararsi a intercettare, i tunguska faranno più fatica se gli andremo incontro."

"Generale, no..."

"No cosa?"

"Non sono tunguska. Sono un modello che nessuno ha mai visto prima."

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