capitolo 8

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Non c'era dubbio su che clan appartenessero: l'odore acre del Clan della Tenebra era dappertutto...

Solo...fra quei gatti si trovavano anche anziani e un paio di cuccioli, tutti erano semplicemente scheletrici, persino il loro odore sapeva di fame e paura...
A capo del gruppo c'era una grande gatta nera con gli occhi gialli pieni di preoccupazione e...e quasi spenti come se la sua vita fosse solo un barlume lontano...
ZampadiPuma non riusciva a smettere di fissare la gatta e il suo sguardo vacuo...finchè non si rese conto che quella gatta voleva il SUO territorio, voleva il SUO sangue e quello di tutti i SUOI amici. Questo pensiero la svegliò: i suoi amici! Doveva tornare al campo ad avvertirli!
In meno di un salto di grillo si riimmerse e si mise a nuotare nell'acqua cristallina.
***
Il cielo cominciava a tingersi di rosa quando ZampadiPuma superò le canne intrecciate, fradicia e stremata.
Il campo aveva appena cominciato a svegliarsi: tutti erano così calmi...no dovevano essere pronti!: "Il Clan della Tenebra! Il Clan della Tenebra ha superato il confine!" Urlò la gatta con tutte le forze che le rimanevano dopo l'estenuante corsa. StelladiRugiada alzò la testa, le pupille ridotte a due spilli: "GiglioBianco, voglio che tutti siano pronti a un combattimento all'ultimo sangue: nessuno entra nel nostro territorio" sussurrò la leader alla sua vice, poi ripetè più forte: "Nessuno entra nel nostro territorio!!!"
La mentore di ZampadiPuma svegliò tutto il campo e in men che non si dica ogni guerriero fu al suo posto con tutti i sensi all'erta, gli apprendisti rinforzavano l'intrico di canne, i cuccioli erano stati messi al sicuro nella caverna sotto la casa di MantoZuppo, dove lo sciamano teneva le sue erbe e a protezione dell'entrata si erano posizionate le regine e gli anziani.
Nessuno notava la gattina marrone distesa a terra che combatteva per ogni respiro dopo la lunga corsa, solo GiglioBianco, dopo essersi accertartata che tutti facessero il loro dovere, si avvicinò alla piccola e le leccò amorevolmente la schiena.
Poco dopo anche MantodiCascata aiutò la figlia a riprendersi ed essere in grado di affrontare la lotta contro il Clan della Tenebra.
***
Riiish...riiish...il suono di artigli contro canne circondava ZampadiPuma...riiish...riiish... non sapeva da quanto continuava...riiish...riiish... iniziavano ad intravedersi i primi occhi...riiish...riiish...le prime zampe...riiish...MEEEEW!!! Come un sol gatto tutti i componenti del Clan della Tenebra superarono le difese con urla che ghiacciavano il sangue nelle vene.
Una gatta nera con le costole sporgenti alta il doppio di ZampadiPuma le si parò davanti, lei, terrorizzata, riuscì solo ad eleborare un pensiero: senza occhi non può combattere. La gattina spiccò un salto, tutto in torno a lei era azzerato: niente suoni e niente immagini ad esclusione dell'avversaria. Atterrò sul muso della gatta del Clan della Tenebra (che era lungo come metà del suo corpo) e tirò una zampata verso gli occhi verdi e spenti ma un sobbalzo le fece sbagliare mira e colpire le orecchie "ah, preferisci rimanere senza orecchie? E allora sarai accontentata" pensò l'apprendista e con un solo morso preciso recise buona parte di entrambe le orecchie.
La gatta del Clan della Tenebra emise un suono di puro dolore eppure non si allontanò di corsa e al contrario diede un forte colpo a ZampadiPuma e le aprì uno squarcio sul fianco.
La gatta non ci vedeva più dal dolore e si accasciò a terra finchè non sentì qualcosa di caldo e umido bagnarle il muso, allora, e solo allora, riaprì gli occhi e una lacrima portò via il sangue dal suo naso: un gigantesco gatto più nero della pece stava mordendo proprio in quel momento la morbida pancia di Gocciad'Oro.
Dalla gola di ZampadiPuma uscì un lamento che presto cambiò in un ringhio, i suoi occhi, di solito limpidi e allegri, ora trasudavano odio: "NESSUNO uccide un membro del mio clan!" ruggì prima di mordere il fianco del nemico. Lui cercò di divincolarsi ma l'apprendista strinse la presa facendolo gemere. Quello continuava a scutersi mentre alternava ringhi ad imprecazioni. Piano piano ZampadiPuma fu costretta a mollare la carne, sia per gli scossoni sia per la fatica.
Il gatto nero la guardò: "Sei troppo piccola per battere il vice del Clan della Tenebra" la prese per la collottola e la lanciò lontano senza la minima difficoltà.
Quando atterrò ZampadiPuma tossì sangue e non si rialzò: continuava a rivedere il vice del Clan della Tenebra che squarciava la pancia di Gocciad'Oro...Gocciad'Oro: l'unica gatta che era stata in grado di insegnarle gran parte delle mosse più complicate...
Questa volta furono i suoni della battaglia a svegliarla dalla sua "trance", si alzò a fatica sulle gambe doloranti e si rinfilò nella mischia.
Questa volta l'apprendista si trovò a fronteggiare un gattino bianco che avrà avuto poco più dell'età di Pioggia, Brina e Squama.
Aveva un brutto morso sulla spalla e l'orecchio destro aveva un pezzo mancante.
Il gattino, con un attacco fulmineo colpì violentemente la zampa di ZampadiPuma che cadde a terra, l'avverzario senza attendere un salto di grillo si alzò in piedi, pronto a schiacciare la gatta marrone con tutto il suo peso, lei però gli graffiò la pancia bianca davanti alle sue zampe posteriori. Dalla ferita cominciò a scendere sangue a fiotti: "Zampad'Ileo* raggiungi Avvoltoio! Vai!" Gridò un grande gatto marrone pieno di ferite.
Subito l'apprendista del Clan della Tenebra zoppicò via con aria sofferente. A ZampadiPuma dispiaceva un po' per Zampad'Ileo ma in fondo era felice di aver mandato via un gatto avv...l'apprendista non riuscì a completare il pensiero che una piccola gatta marrone striata (sarà stata neanche una mezza foglia in più di lei) le graffiò profondamente l'anca. L'apprendista si piegò su se stessa per il dolore, l'avversaria sfruttò questa sua posizione e le morse la schiena, proprio tra le scapole. ZampadiPuma chiuse gli occhi: il dolore era troppo tra le nuove ferite, il graffio al fianco e la gamba dolorante a causa del colpo infertole da Zampad'Ileo. Cadde a terra. Rimase distesa per un'eternità, finchè qualcuno non la trasportò fino ad un giaciglio e poi...poi non lo sapeva neanche lei...

*Ileo è il nome di un osso

Angolo autrice

Volevo assolutamente ringraziare chi legge questa storia, mi piace leggere i vostri commenti sia positivi che negativi poi...be grazie ancora e...ok basta
Oh, solo un'altra cosa: se avete qualche consiglio sul carattere di qualche personaggio o su come andrà avanti la storia scrivetelo:)

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