38 ~ Un piano quasi perfetto

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Unknown's P.O.V

"Dai, staccati da quel fusto, lasciati andare..." mormoro sommessamente, consapevole che l'unico a sentire la mia voce è il vento, custode di mille segreti. Le foglie del cespuglio nel quale mi sono rintanata per osservare la scena mi solleticano il manto grigio-blu, provocando un debole fruscio. Sta andando tutto perfettamente, meglio di come avessi sperato. L'idea di condurre qui quei tassi è stata geniale: StelladelSilenzio sarà fiero di me.

Fusa di piacere mi rimbombano in gola mentre penso al bel leader tenebroso: magari, dopo la mia impresa suicida, finalmente ricambierà i sentimenti che provo per lui. Magari mi nominerà vice al posto di quell'irritante LunaNebulosa. Non ho mai sopportato quella gatta: troppo buona e gentile per meritarsi un posto nel Clan della Tenebra e, specialmente, l'onore di essere la compagna di StelladelSilenzio.

Reagisco disgustata di fronte ai miei stessi pensieri: come ha potuto il mio adorato leader scegliere una gatta così rammollita al posto mio, la sua più fedele servitrice, che non ha mai disobbedito a un suo ordine? Sarà anche stata affascinante con quel suo pelo bianco con pallide sfumature grigie e nere e gli occhi di un blu oltremare screziati di bianco e viola, ma la bellezza non è sufficiente: è necessario anche l'amore reciproco. E so per certo che quello tra i due non c'era: StelladelSilenzio provava solo lussuria nei confronti della gatta e LunaNebulosa aveva accettato di unirsi a lui solo per paura. Aveva persino affidato il loro unico figlio ad una coppia di solitari pur di tenerlo lontano dal suo vero padre.

Almeno adesso quella felina insopportabile è morta. Con piacere represso ho assistito alla sua uccisione da parte degli stessi tassi che ho condotto qui da sola. Anche DunaRossa e Ombrad'Eclissi, gli altri due gatti che si sono uniti alla pattuglia, non ce l'hanno fatta.

E pensare che DunaRossa aveva appena visto diventare apprendista la sua figlioletta, ZampaImpollinata. Era così emozionato: i suoi occhi ambrati risplendevano d'orgoglio, il suo manto rosso fuoco fremeva al vento. Al momento della nomina, stava accanto alla compagna, FioreScreziato, e sussurrava incitamenti alla gattina come se lei avesse potuto sentirlo. 

E Ombrad'Eclissi... lei era così giovane, così inesperta, una neo-guerriera che voleva solo dimostrare ai più grandi il suo valore. È stato un grande dolore vedere il suo corpo nero come la notte, ancora esile e delicato come quello di un cucciolo, solcato da ferite mortali. Ma così doveva andare. Io sono forte, loro deboli. Io sono sopravvissuta, loro no.

Eppure evitare gli artigli affilati e i denti aguzzi di quelle creature è stato così facile! Non ho praticamente dovuto fare nulla, mentre i miei tre compagni combattevano goffamente e si facevano uccidere. LunaNebulosa, ad un certo punto, ha persino tentato di chiedermi di aiutarla. Povera illusa... Come poteva aspettarsi che io, la sua acerrima rivale, l'avrei aiutata?

Mi sono tenuta fuori dal combattimento: non avevo intenzione di andare incontro allo stesso destino di quei tre incauti. Mi è bastato aspettare: i due tassi hanno portato a termine velocemente la carneficina e, quando mi hanno vista, si sono lanciati nella mia direzione. Ma io ero più svelta di loro. Ho cominciato a correre nella direzione del Clan del Tuono, con i due tassi alle calcagna. Ogni volta che si avvicinavano troppo, li aggredivo con gli artigli sguainati, evitando agilmente i loro morsi micidiali. 

Quando ero quasi arrivata al confine, ho intravvisto un giovane gatto, all'incirca dell'età di un apprendista. Lui avrebbe portato a termine il mio compito. Mi sono arrampicata su un albero e ho atteso che il gattino venisse aggredito dai due grandi animali. Quando l'ho visto cominciare a correre nella direzione sperata, ho ghignato soddisfatta e mi sono accinta a seguirlo di soppiatto.

Ho visto tutto, ben nascosta in un arbusto: nessuno è a conoscenza della mia presenza. Continuo a osservare la famosa FonteChiara, di cui tanto si parla in questi giorni, mentre ancora si tiene ancorata al tronco con tutte le sue forze. Incito le acque a farsi più violente, a soddisfare la loro fame divorando quel corpo candido sfumato d'argento. Incoraggio gli artigli della giovane gatta a cedere, a lasciare la presa. Aspetto di vederla abbandonarsi alla sua sorte: una volta rapiti dalle correnti impetuose del fiume, non c'è più modo di uscirne vivi.

Tutto accade in fretta: uno spruzzo poderoso irrompe nelle mie orecchie. Finalmente è fatta: il Clan della Tenebra si è liberato di un grande pericolo. Un grido di giubilo mi sale in gola, e lo fermo a stento: non posso rischiare di essere scoperta proprio adesso che tutto sta andando così bene. L'unica ferita che riporto sul mio corpo è un taglio al fianco, non particolarmente profondo, nulla in confronto alla gioia che provo in questo momento: la mia rivale è morta, StelladelSilenzio è tutto per me e il Clan del Tuono, oltre ad aver perso uno dei suoi guerrieri più forti, dovrà dire addio alla sua preziosa prescelta. La Fonte vinta dal suo stesso elemento. Ridacchio di fronte all'assurdità del Fato.

Mi rialzo sulle zampe per allontanarmi dal territorio nemico. Cercando di non provocare fruscii sinistri, esco dal mio nascondiglio e mi incammino sfruttando l'oscurità per non essere vista. Con immenso piacere mi gusto la mia vittoria, ascoltando trionfante le grida addolorate degli amici della mia vittima che cercano, inutilmente, di incitarla a tornare a galla.

FonteChiara's P.O.V

L'acqua mi avvolge, il buio mi inghiotte tra le sue umide tenebre, divorando vorace il mio corpo. Non mi sforzo nemmeno di resistergli, non mi oppongo inutilmente alla furia distruttrice del fiume. Le mie zampe non mi obbediscono e non riesco nemmeno a tornare a galla per respirare. L'unico suono che percepisco è lo scrosciare delle onde, attutito dall'acqua che mi occlude le orecchie. Piccoli pesci nuotano rapidi tra la corrente impetuosa, scappando e rincorrendosi come i miei pensieri.

Ma perché il mio destino deve essere questo? Quello di morire annegata nel tentativo di aiutare la mia amica? Non poteva riservarmi un'eroica morte in battaglia, o una serena vecchiaia? No. Ora sono costretta qui, rinchiusa in una gabbia soffocante, che pian piano mi chiuderà per sempre i polmoni. Chiudo gli occhi e rilasso il corpo, consapevole di non poter più fare nulla per cambiare il corso degli eventi.

Poi, all'improvviso, un movimento repentino attira la mia attenzione. Riapro le palpebre e disperdo lo sguardo nell'oscuro blu dell'acqua. In mezzo a quell'unica macchia uniforme intravvedo qualcosa che si muove nella mia direzione. Non riesco a distinguere chiaramente quella figura confusa, sfocata, che non ha le sembianze di un pesce, nonostante nuoti veloce e si destreggi come se l'acqua fosse il suo elemento.

Passa un arco di tempo brevissimo, e subito riesco a vedere fissi su di me due fari d'ambra, splendenti come il sole che si riflette sul mare. Seppur privi di vita, appaiono accesi e lucenti, come a volermi illuminare la via. Un istantaneo calore mi pervade a riconoscere quello sguardo dorato. La macchia dai contorni indefiniti viene sostituita da un inconfondibile corpo bianco e grigio, ma un'aura oscura lo circonda, come sempre da quando lo conosco.

"ArtigliodiCardo..." provo a sussurrare, ma dalla bocca mi escono solo bollicine che, lentamente, risalgono in superficie, come piccole mongolfiere.

Il grande gatto mi sorride dolcemente. Arriva al mio fianco e circonda il mio corpo con la sua soffice coda grigia, che però, essendo lui uno spirito, non riesco a percepire. Tuttavia, quella vicinanza, non so come, mi dà conforto, come era successo le altre volte in cui l'avevo incontrato. Ma è davvero lui il gatto crudele e assetato di sangue di cui avevo letto nei miei libri? Eppure con me è sempre così gentile. Qualcosa in lui deve essere cambiato. Che si sia davvero pentito delle sue azioni, come mi aveva confidato quel giorno di tre lune fa? E se fosse così, allora perchè il suo manto continua a essere circondato d'ombra?

"Resisti, FonteChiara. Non cedere all'oscurità. Continua a lottare. Non arrenderti" mormora appoggiando una zampa bianca contro il mio petto. Quel contatto mi provoca un brivido: il suo arto è così freddo...

Vorrei tanto potergli parlare, poter rispondere ai suoi incitamenti, ma ogni volta che provo ad aprir bocca, l'acqua la penetra e mi blocca le corde vocali. Le mie iridi cristalline incontrano le sue ambrate. Il pentimento è chiaramente visibile nei suoi occhi, non più crudeli e sprizzanti odio, ma mesti, stanchi, sinceri. Mi concentro sulle numerose ferite non del tutto rimarginate che gli attraversano il corpo trasparente. Quanto deve star soffrendo. La pietà per lui si intensifica dentro il mio cuore: ciò che ha fatto in passato non mi importa più. Lui vuole davvero aiutarmi: ora ne sono sicura.

Ricambio il suo sorriso e decido di ascoltarlo. Gli avevo promesso che l'avrei aiutato a ottenere il perdono del Clan della Stella, ed è ciò che ho intenzione di fare. Non lo lascerò a soffrire nella Foresta Oscura ancora a lungo. Presto tutti verranno a sapere del suo pentimento e nessuno più porterà odio nei suoi confronti. Neanche io so ancora come fare, ma un modo per raggiungere il mio obiettivo lo troverò.

Devo sopravvivere. Devo farlo per la foresta, per i miei amici, per ZampadiCielo. Devo dare il mio contributo nella profezia, e non posso arrendermi alla morte. Il Clan della Stella è con me, ne sono certa. Persino ArtigliodiCardo, un gatto della Foresta Oscura, mi sprona a continuare a vivere.

"Lo farò!" grido, mentre un turbinio di bollicine fuoriesce dalla mia bocca e mi circonda. Chiudo le palpebre e, quando le riapro, ArtigliodiCardo è sparito.

Non faccio in tempo a elaborare la situazione, che sento qualcosa stringersi attorno alla mia collottola. È questione di un istante: un secondo prima sono immersa nel fiume, quello dopo mi ritrovo sulla terraferma a tossicchiare per cercare disperatamente di liberare le mie vie respiratorie occluse dall'acqua. Guardo ancora un attimo il torrente che fino a poco fa mi trascinava con sè. Tremo. Chi è che è riuscito a salvarmi? Chi è che mi ha sottratta alla corrente con la velocità con cui un gatto del Clan del Fiume pesca un pesce?

Alzo gli occhi e pian piano torno a vedere normalmente: scorgo ZampadiCielo e Narciso sull'altra sponda. Il primo ha le lacrime agli occhi, il secondo è sconvolto e confuso. Quindi non sono stati loro a soccorrermi. Ma allora...

Mi volto e noto ZampadiPassero al mio fianco. Il suo pelo striato, completamente bagnato, le aderisce al corpo, facendola sembrare molto più magra. Mi guarda attentamente. Il terrore è dipinto nelle sue iridi smeraldine, ma una scintilla di determinazione è accesa in esse.

"Stai bene? Mi hai fatto preoccupare" sussurra avvicinandosi a me e studiando le mie condizioni.

La sorpresa mi blocca la voce in gola. Provo a mormorare qualcosa, a chiedere spiegazioni, ma ciò che mi esce dalla bocca è solo un grido stridulo. La pioggia si è fatta più calma, il vento più leggero, e il fiume, lentamente, comincia a rallentare la sua corsa.

Guardo di nuovo ZampadiPassero. Un sentore di tristezza le vela gli occhi traboccanti di quel coraggio che prima le mancava. Deve essere avvenuto qualcosa che le ha infuso l'audacia necessaria per affrontare le sue paure. Ma che cosa?

"ZampadiPassero, tu..." bisbiglio con un filo di voce, ma un improvviso colpo di tosse mi costringe a interrompermi.

"Bisogna portarti subito al Clan! FiorediGrandine e ZampadiCalendula dovrebbero essere tornate dal loro viaggio verso la Pietra di Luna" esclama la mia amica, animandosi improvvisamente.

"ZampadiPassero, le... le tue ferite..." sussurro indicando il suo dorso e notando che i numerosi tagli che lo attraversano si sono parzialmente rimarginati e hanno smesso di sanguinare.

"Ah, quelle... - replica voltandosi a osservare il suo pelo - Beh, non so neanche io con precisione come sia potuto accadere ciò". Ridacchia, ma poi si interrompe e appiattisce nuovamente le orecchie.

"M... ma qualcosa d... deve e... essere successo" balbetto tremando per il freddo e continuando a rimettere acqua.

"Effettivamente qualcosa è successo. Tu sei caduta nel fiume come un sasso e io ti ho salvata" esclama. Un leggero sorriso le increspa le labbra.

"Fin lì ci ero arrivata, sciocca" dico per poi sfiorarle una spalla con la zampa. Avrebbe dovuto essere un colpetto affettuoso, ma sembrava più un tentativo disperato di raggiungerla da una posizione molto distante. I miei arti sono avvolti da una debolezza opprimente, come se fossi sotto l'effetto di un sonnifero.

"Ehi, non mancare di rispetto in questo modo alla tua salvatrice! Se non ci fossi stata io, ora saresti morta!" ribatte la soriana.

"Come vuoi tu, Passerotta" borbotto sghignazzando di fronte alla sua espressione infastidita. Parlare con la mia amica mi ha ridato un po' di forza: è proprio vero che lei riesce sempre a tirarmi su il morale, anche quando è lei stessa infelice.

"Ehi, ci saremmo anche noi... Mi fa piacere che tu ti sia salvata, ma vorrei anche avere la possibilità di andarmene a dormire". Riconosco la voce annoiata di Narciso.

"Già, faremmo meglio a tornare dall'altra parte" dico rivolgendomi a ZampadiPassero. Lei annuisce e mi segue. Dopo una breve corsa, raggiungiamo il tronco che avevo utilizzato come ponte. Una fitta di paura mi attraversa, ma mi rendo conto che non ho altre possibilità: se voglio tornare al clan senza problemi, l'unico modo è attraversare di nuovo il fiume.

La pioggia si è ormai fermata del tutto e il corso d'acqua è di nuovo attraversabile. È incredibile quanto velocemente sia cambiato il tempo atmosferico. Le nuvole nere in pochi istanti si sono diradate, lasciando posto al blu avvolgente del cielo notturno e, finalmente, le stelle sono accorse a rischiarare il mondo con la loro luce flebile. Il mio cuore si riempie di pace a osservare l'immensità del cosmo con i suoi miliardi di astri splendenti.

La Via Argentea pare illuminare il sentiero che ci ricondurrà al clan, e ringrazio il Clan della Stella per aver infuso in ZampadiPassero il coraggio necessario per salvarmi.

Salto sul fusto e con molta cautela, tenendomi stretta al legno con gli artigli, avanzo verso l'altra sponda. Una brezza leggera mi accarezza il manto umido, rinvigorendomi. Provo ad aumentare la velocità, desiderosa di raggiungere al più presto i miei compagni. Allungo le orecchie per assicurami che ZampadiPassero sia ancora dietro di me. Lo scalpitare delle sue zampe sul tronco me lo conferma e sospiro, sollevata.

Le onde, prima impetuose e spietate, ora sono piccole e, docili, si infrangono delicatamente contro l'albero, schizzandomi le zampe cineree e dandomi sollievo. Non faccio caso alle schegge che mi feriscono i cuscinetti, nonostante il dolore acuto che mi provocano. Finalmente, dopo qualche secondo, riesco a toccare terra, subito seguita da ZampadiPassero.

ZampadiCielo e Narciso ci corrono incontro affannati. L'apprendista più grande mi abbraccia e scoppia in lacrime. "Ti vedevo già trascinata via dal fiume. Per fortuna sei viva! Non potevo sopportare il terrore di perderti" singhiozza stringendomi più forte.

"Calmo, ZampadiCielo. Sono qui. Va tutto bene" lo rassicuro leccandogli dolcemente il muso sfumato.

"Ehi piccioncini! Datevi una mossa!" grida Narciso con un ghignetto sornione. Mi fa piacere che ora si fidi di noi, ma così non crede di esagerare? Imbarazzata, mi separo da ZampadiCielo, mentre le mie guance assumono una sfumatura rossastra.

"Narciso ha ragione. Dobbiamo andare. SoffiodiVento non sarà stato di sicuro l'unico ad aver sentito le nostre grida" dico guardando ad uno ad uno i miei compagni.

Il sorriso svanisce di nuovo dal muso di ZampadiPassero alla menzione del nome del padre. Abbassa lo sguardo sul suolo erboso annerito dalle tenebre e un gemito di dolore le rimbomba in gola. Accorgendomene, mi do della stupida per aver rinnovato in lei la sofferenza.

"Perdonami, ZampadiPassero. Non volevo..." comincio a dire, ma la mia amica mi interrompe appoggiandomi una zampa sul petto.

"Tranquilla, è tutto a posto" mormora tristemente.

Poi, rinvigoriti dal desiderio di ritornare al campo, dove, nei nostri giacigli di muschio, potremo godere di un sonno ristoratore, ripartiamo, portando con noi anche Narciso, che ha accettato la nostra proposta di unirsi al clan.

Camminiamo rapidamente, invisibili agli occhi di tutti con il favore delle tenebre e, con il massimo silenzio, ci imbuchiamo all'interno del campo del Clan del Tuono. Mentre cerco di sgattaiolare verso la tana dei guerrieri, un clamore provocato da pianti e strepiti attira la mia attenzione.

Mi volto e il terrore mi assale quando vedo tutti i gatti accalcati in un unico punto in prossimità della Grande Roccia. Gemiti di dolore risuonano tra la folla, producendo un confuso groviglio di voci strazianti che si mescolano al vento. Che siano già venuti a sapere della triste fine di SoffiodiVento? No, è impossibile. Non possono aver già ritrovato il suo corpo. Ma allora cosa è successo mentre noi non eravamo al campo?

Faccio cenno ai miei compagni di seguirmi e mi faccio spazio, con il cuore che palpita con forza sempre maggiore nel mio petto. Non appena arrivo al centro del gruppo, il respiro mi rimane bloccato in gola per l'orrore: in mezzo all'erba, stretto tra i gatti addolorati, giace un corpo esanime, ma non quello di SoffiodiVento. È quello di una giovane gatta. I suoi occhi sono spalancati, ma vuoti, vitrei, privi della fiamma della vita. La sua bocca è ancora spalancata, nel tentativo di emettere un grido. Non ci sono ferite sulla salma della felina, né segni di malattia, né altri fattori che avrebbero potuto determinarne la morte. È come se qualcuno le avesse strappato l'anima, ma senza minimamente danneggiare il corpo.

Passo accanto ad AcquadiSorgente, che appare particolarmente disperata: grosse lacrime le scivolano sul muso argentato, affondato nel pelo del color della luna della vittima. Gli occhi sconsolati di ZampadiCalendula, ormai sciamana, mi confermano l'identità della gatta deceduta: FiorediGrandine.

Ciao a tutti voi che siete arrivati fino a questo punto della mia storia! Il disegno a inizio capitolo rappresenta FonteChiara e ArtigliodiCardo. Che ne pensate del cambiamento di quest'ultimo? Riuscirà FonteChiara ad aiutarlo a ottenere il perdono? E cosa sarà successo a FiorediGrandine? Lo scoprirete presto! Al prossimo capitolo!

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