51 ~ Il cuore di un guerriero

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ZampadiCielo's P.O.V

Un fruscio. Balzo. Atterro. Graffio.

La frenesia del momento incendia la mia adrenalina, infiamma la mia determinazione. Tra un attacco e l'altro passano pochi istanti, giusto il tempo di respirare, di nutrirsi d'aria.

Un altro fruscio. Mi volto. Affondo le zanne. E il nemico è in fuga.

È solo un apprendista, ma è già un risultato. Penso alla celebre Ombrad'Acero, una dei più temibili guerrieri di tutti i tempi, uccisa da un apprendista.

Una distrazione può portare alla sconfitta, alla rovina, alla morte.

Il passato l'ha insegnato. Non c'è istruttore migliore della storia, maestra di vita e fonte di conoscenza.

Digrigno i denti. Soffio.

Cerco con lo sguardo il prossimo nemico, graffiando il terreno e agitando la coda.

Sono forte. Sono un guerriero. Non un apprendista.

Un felino bianco a strisce nere, colto nell'atto di combattere contro Mantod'Ermellino, mi urta al fianco, facendomi vacillare. Un attimo di distrazione, e la gatta candida gli scivola tra le zampe, fuggendo illesa.

Si volta verso di me, l'ira impressa negli occhi fiammeggianti. Lo riconosco: è PioggiadiFulmini, il fratello di StelladelSilenzio. È molto grande, forse il doppio di me. Quelle zampe, massicce e muscolose, sarebbero in grado di spaccarmi la testa con un solo colpo.

Ma io non ho paura.

Mi acquatto in modo tale che il petto sfiori il terreno: percepisco il lieve solletico delle foglie e del terriccio, l'odore del sottobosco unito a quello del sangue copre ogni altra traccia olfattiva. Alzo leggermente il didietro e uso la coda per mantenermi in equilibrio, come mi ha insegnato OndadiZaffiro.

Lo vedi ora, padre? Sono un alunno diligente? O un ribelle mascalzone che non merita neanche l'onore di un'identità?

Per quanto ancora dovrò fingermi un apprendista, quando il mio corpo e i miei muscoli sono ormai quelli di un guerriero?

E il mio cuore? Il mio cuore è pronto?

- rispondo alle domande che io stesso mi sono posto - lo è. Il mio è il cuore di un guerriero.

Quando il nemico si accinge ad attaccarmi, mi alzo sulle zampe e gli premo la testa con forza, agguantandogli il collo e mordendogli la spalla. I miei denti non riescono ad affondare molto: la pelle è troppo dura, solida, come quella di un rettile. Il pelo mi solletica il palato, provocandomi un conato di vomito.

Un istante.

Rialza il capo con una potenza tale da farmi ricadere sul didietro. Non ho il tempo di reagire, che mi ha già atterrato.

Lo guardo negli occhi, pozzi neri privi di luce, gocce di carbone, frammenti di notte.

Sembra ancora più grande visto da qui, più imponente, più... pericoloso.

Le mie pupille a spillo si riflettono in quelle zanne, in quel sangue vermiglio che le screzia.

Il sangue dei miei compagni.

Abbassa di colpo quei denti crudeli, affondandomeli nel morbido ventre.

Gemo. Mi dimeno. Strillo.

Cerco di raschiare il petto di PioggiadiFulmini con gli artigli delle zampe posteriori, facendo forza e lasciando profonde cicatrici.

Nulla. Non reagisce, come un albero che, seppur stremato dal tempo e dalle intemperie, rimane fisso nella sua severa immobilità.

Le zanne affondano di più, lacerandomi i tessuti, cercando la mia anima.

Vuole uccidermi. Velocemente. Vuole sbarazzarsi di me come si fa con le pulci: senza ritegno, con una violenza estrema e ingiusta.

Mi impegno di più, la paura dell'oblio alimenta il mio spirito. Le mie zampe sono sempre più deboli, gli occhi sfarfallano e la vista si annebbia.

Sei ancora sicuro che non morirai, ZampadiCielo? Che non sia giunto il tuo tempo?

Abbasso le palpebre attendendo il colpo fatale. Una lacrima mi riga la guancia, gelida, terribile. Stringo i denti e mi faccio coraggio: un vero guerriero deve saper accettare il proprio destino, anche se significa morire troppo presto. Così mi è stato insegnato.

Ma come posso accettare un destino come questo, OndadiZaffiro?

Morirò come apprendista, senza onore, senza dignità.

Morirò incompleto, privato di una parte di me, privato della mia identità.

Morirò abbandonato nel fuoco ardente di un'alba di sangue.

Morirò.

All'improvviso, la pressione sulla ferita sul mio ventre cessa. Esito a spalancare le palpebre, temendo di ritrovarmi in una foresta puntinata di stelle.

Quando però mi rassegno ad accettare l'inevitabile, apro gli occhi e rimango stupito: sono ancora sul campo di battaglia, con la pancia sanguinante e le zampe all'aria. C'è però una differenza...

"S-SognodiCalendula?" balbetto riconoscendo la figura sfocata della giovane sciamana. Lei mi guarda, l'apprensione negli occhi ambrati. "D-dov'è P-PioggiadiFulmini?"

Guardo al mio fianco e inorridisco: il corpo straziato del guerriero giace immobile al mio fianco con la gola sanguinante, nelle iridi vuote ancora la scintilla di follia che prima le illuminava.

"S-sei stata t-tu? M-ma come hai..." balbetto.

"Non c'è tempo per fare domande. Presto, seguimi! È urgente!" grida, affannata, aiutandomi a rialzarmi. Scatta poi in corsa tra i corpi frenetici dei guerrieri, incoraggiandomi con cenni ripetitivi.

Le mie zampe traballano sotto il peso eccessivo del mio corpo, il ventre sanguina copiosamente, indebolendomi sempre più. Che SognodiCalendula voglia portarmi nella sua tana?

Un presentimento acuto e terribile mi stritola il cuore: c'è qualcuno a difendere il rifugio della sciamana? ZampadiPassero non è ancora in grado di combattere, e gran parte dei gatti è impegnata nella lotta sul campo di battaglia.

Quando raggiungiamo la tana, scorgo subito le figure di GocciadiCristallo e AlbaFiorita. Quest'ultima sta combattendo contro un possente guerriero scuro, dagli inquietanti occhi cremisi. Si difende con valore, ma è in difficoltà. Mio fratello, invece, più agile e scattante, si destreggia con maestria tra un giovane guerriero e una gattina bianca dalle zampe dorate, forse un'apprendista.

Sono tentato di correre ad aiutarli, ma il dolore alla pancia mi trattiene, provocandomi un gemito lungo e sofferente. SognodiCalendula lo nota e indietreggia, affiancandomi al fine di sorreggermi. Insieme varchiamo la soglia del rifugio, sullo sfondo il clamore assordante della battaglia e i miagolii aggressivi di una stremata AlbaFiorita.

Percepisco i suoi respiri affannosi, le sue grida belluine sempre più deboli. Mi si stringe il cuore al pensiero di non poterla soccorrere: è stata la mentore di FonteChiara, è la madre di ZampadiPassero e FiammadiSperanza. Non può arrendersi così alla sorte, non può voltare le spalle alla vita: la sua morte causerebbe troppo dolore, troppa disperazione.

ZampadiPassero e FiammadiSperanza hanno appena perso il padre: non sopporterebbero di dover dire addio così presto anche alla madre.

Stringo i denti e vado avanti, cercando di trattenere l'emozione e il dolore. Osservo l'interno del rifugio e tra le figure che si contorcono in preda a spasimi incontrollabili, ne scorgo due che non avrei mai voluto vedere: quelle di mia madre e di OndadiZaffiro.

"No..." mormoro, le lacrime mi pungono gli occhi. "No, non loro..." Abbasso il capo e appiattisco le orecchie.

Perché? Perché a soffrire devono sempre essere gli innocenti? Perché a morire sono sempre i buoni?

Mi acquatto e consento a qualche goccia di sgorgare da quelle fonti smeraldine che sono i miei occhi: non ho fatto abbastanza. Se avessi combattuto di più, se fossi stato un po' meno debole, ora, forse, coloro a cui tengo di più non starebbero soffrendo così.

"ZampadiCielo! Stenditi, presto!" comanda SognodiCalendula, indicandomi un giaciglio di muschio ancora libero, tra SolediGhiaccio e ZampadiPassero.

Per un momento osservo la superficie soffice, tentato di obbedire alla sciamana. Poi, la gravità della situazione mi travolge come una valanga, mi trascina l'anima come un uragano. "N-non voglio! Devo tornare a combattere!" esclamo, puntando le zampe al terreno. Una fitta al ventre mi fa rovinare al suolo, dolorante. Adagio una zampa sulla ferita, ritirandola imbrattata di vermiglio.

"Ma che combattere! Sei ferito, cervello di topo! Coricati e lasciati curare, prima che il taglio faccia infezione!" mi ammonisce la gatta color calendula, il tono fiammeggiante di preoccupazione.

"S-sto bene! Dico davvero!" sibilo tra i denti, sforzandomi di ignorare il dolore.

"Certo, dillo alla tua faccia..." borbotta lei, ruotando gli occhi. "Vuoi proprio morire? Sai che riesco a vedere la figura sfocata della morte alle tue spalle, pronta a ghermirti?"

Non voglio farmene una ragione: tutto ciò che desidero è tornare in campo, essere utile al mio clan, dimostrare a mio padre chi sono davvero. Tuttavia, di fronte allo sguardo indignato della sciamana, decido di darle ascolto e di accomodarmi sul muschio.

La gatta si dirige verso la riserva di erbe e afferra alcune ragnatele. Ritorna da me e le adagia sulla ferita, assorbendo il sangue. "Ancora feriti. Sono troppi, troppi..." la sento borbottare, tesa.

"SognodiCalendula, davvero. Vai pure dagli altri feriti, che sono messi molto peggio di me. Io mi riprenderò" esalo, consapevole di star mentendo. Lei non sembra neppure sentirmi, troppo concentrata nel suo lavoro. Borbotta parole sconclusionate, in parte soffocate dai gemiti dei sofferenti.

"SognodiCalendula, che ti succede?" le chiedo.

Lei mi guarda con occhi mesti. Poi, in un sussurro accorato, dice: "Il silenzio dominerà la battaglia".

Rimango sconvolto. È una profezia? Il Clan della Stella le ha parlato? "Cosa? Che vuoi dire?" domando.

Lei abbassa le orecchie, rivolgendo lo sguardo al suolo. Un luccichio al lato di un occhio tradisce una lacrima. "Io sapevo, ZampadiCielo. Sapevo tutto. Di questa battaglia, delle intenzioni di StelladelSilenzio... della sorte di StelladiGelso. Tutto. CantodiAllodola, un tempo sciamano del Clan del Tuono, mi ha rivelato ciò che accadrà, ma ho avuto troppa paura per parlare" mormora. "Perdonami, ti prego!"

"Che cosa? M-mio padre? Cosa accadrà a mio padre?" Comincio a preoccuparmi seriamente.

Abbassa di più la fronte, disperata. Ripete: "Il silenzio dominerà la battaglia".

In un istante, capisco.

E con la comprensione, giunge il terrore.

Tutto il dolore alla ferita scompare, come se avessi ingerito semi di papavero, come se fossi stato colto da un improvviso torpore. Anche il flusso di sangue sembra essersi fermato, di fronte a questa rivelazione.

So cosa devo fare.

Mi alzo in piedi e faccio per scattare.

"ZampadiCielo, fermati! Dove vai?" grida SognodiCalendula, cercando di fermarmi. Tuttavia, nel suo tono colgo una nota di incoraggiamento, come se in realtà volesse spingermi ad andare, a portare a termine il compito che il destino mi ha affidato.

"Vado dal Clan del Fiume! StelladiCascata e i suoi guerrieri ci aiuteranno!" urlo, convinto.

"Fai attenzione alla ferita! Non so come abbia fatto a rimarginarsi così in fretta, ma potrebbe riaprirsi!" replica lei, premurosa.

Non rispondo, varcando la soglia. Subito la mia attenzione è catturata dalle sagome di mio fratello, che lecca via il sangue dai tagli, e di AlbaFiorita, che giace su un fianco a poche code di volpe da GocciadiCristallo, respirando appena.

Un altro ferito. SognodiCalendula ha ragione: sono troppi.

"ZampadiCielo! Che ti succede? Perché sei così affannato?" domanda il giovane guerriero nero, vedendomi e venendo verso di me. I due avversari con cui prima stava lottando non si vedono più: devono essere fuggiti.

"Devo andare, fratello. Non c'è più tempo! Le sorti della battaglia potrebbero degenerare da un momento all'altro!" grido, facendo per allontanarmi.

"Perché dici così? Non mi sembra che la battaglia stia andando tanto male!" replica, agitando la coda.

"Ti sbagli, GocciadiCristallo. Il silenzio dominerà la battaglia" termino, correndo via senza attendere una replica.

Mentre mi faccio spazio tra i corpi sinuosi e tesi dei lottatori, evitando gli attacchi e scansando gli acuminati artigli, sento i passi di mio fratello rimbombare alle mie spalle. Mi vorrà chiedere spiegazioni che non posso dargli, chiarimenti che non conosco.

Mi raggiunge. Mi affianca. Siamo due, due contro un intero clan.

Respiro in profondità, l'orgoglio mi pervade insieme all'ossigeno.

Mostrerò a tutti il mio coraggio.

D'ora in avanti non sarò più un apprendista.

Sarò quel guerriero che ancora nessuno ha scorto in me.

Il mio cuore tornerà a risplendere dell'onore perduto. Brillerà, fulgente, abbagliante.

Sarà il cuore di un guerriero.

~•~•~

Ecco un nuovo capitolo! Che ne pensate? ZampadiCielo e GocciadiCristallo riusciranno a raggiungere il Clan del Fiume per chiedere aiuto? Alla prossima!

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