capitolo 6

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Arrivammo al Sentiero del Tuono. Il caos regnava sovrano. Io mi gettai nella mischia, nonostante il dolore lancinante alle ferite. Un gattone grigio mi saltò addosso. Io lo schivai e, sguainando gli artigli, lo colpii violentemente alla spalla. Il gatto ruggì, affondando i denti aguzzi nella mia zampa. Urlai, lo sguardo annebbiato. Poi il nemico mi graffiò profondamente il petto. Il dolore atroce mi diede la forza di reagire. Rovesciai il nemico e, senza quasi rendermene conto, gli squarciai la gola. Un odio profondo mi accese lo sguardo quando vidi mia sorella a terra, sotto un gigantesco gatto bianco. Un ruggito feroce mi salì in gola. Con un balzo atterrai sulla schiena del nemico, affondando i denti nel suo collo, graffiandogli le orecchie. Lui lasciò ZampadiLavanda e mi scrollò via. Io caddi sbattendo violentemente la testa. Tutto divenne confuso. Sentii gli artigli affondare nella mia pancia, strappandomi un urlo di dolore. Poi mi sentii sollevare e lanciare in aria. Un dolore lancinante mi paralizzò. Una puzza terribile mi inondò le narici. Un rumore mi assordò. Un mostro!
Dovevo correre, ma non ce la facevo. Chiusi gli occhi. Invece del colpo che aspettavo sentii qualcuno spingermi via. Un urlo soffocato mi svegliò dalla trance. ZampadiLavanda! La mia sorellina era a terra, in una pozza di sangue.
" NO! " urlai, piangendo disperata. Mi alzai a fatica. Affondai il naso nel pelo dorato di mia sorella. Sentii Stellad'Alba, leader del clan della tenebra, urlare:" Ritirata! "
Qualcuno mi sollevò delicatamente ed io, troppo debole per protestare, caddi nel buio.

Quando aprii gli occhi verdi sentii una fitta lancinante al petto. Qualcuno stava pressando qualcosa di appiccicoso sulle ferite. Sentii qualcuno infilarmi delle erbe in bocca. Io le mandai giù, troppo confusa e dolorante per protestare. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare nelle zampe del sonno.

Mi svegliai per un terribile crampo allo stomaco. Vomitai, lo stomaco che si rivoltava. Sentii un gatto che non riuscivo a vedere leccarmi la schiena. Pian piano misi a fuoco. Ero nella tana della sciamana. Mia sorella, distesa accanto a me, si contorceva nel sonno.
" ZampaRibelle! Va un po meglio? " mi chiese in un sussurro OcchiodellaMente. Io gemetti, confusa e con dolori in tutto il corpo. Balbettai:" C-Cosa è successo? "
La gatta color sabbia non rispose. Si era avvicinata a ZampadiLavanda. La gattina dorata era fasciata da ragnatele dalle anche in giù. Mi si spezzava il cuore a vederla così.
" Come sta? " chiesi in un soffio.
OcchiodellaMente mi guardò, piena d'angoscia.
" Non ti voglio mentire: sta molto male, ma può sopravvivere. Però non credo potrà mai essere guerriera. "
Io singhiozzai, i sensi di colpa più forti del dolore fisico.
" È colpa mia..." sussurrai, piangendo.
La sciamana si voltò, guardandomi con affetto compassionevole:" No. Lei ti ama come nessun altro. Non devi prenderti la colpa, non ne hai. "
Io scoppiai in un pianto disperato e la sciamana, gli occhi colmi di pena, mi leccò fino a farmi addormentare.

Angolo autrice: vi prego! Non uccidetemi, dispiace anche a me. A presto!

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