capitolo 33

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Una luna dopo
Caddi a terra, distrutta. Davanti a me mio fratello, le zampe macchiate del mio sangue.
" Rispondimi! Quante vite rimangono a StelladiRovo? " mi chiese con ira.
Io mi rialzai e soffiai:" Non te lo dirò mai! "
Lui mi colpì con una zampata sulla testa, riaprendo la ferita inflitta da lui stesso durante l'ultimo attacco al mio clan. Barcollai, ma non caddi. Lui mi morse un orecchio. Io ero distrutta. Da una luna mi torturava per sapere notizie sul mio clan. Quante vite rimanevano al leader, come attaccare il campo senza farsi scoprire dalle pattuglie. Cose del genere. Ero dimagrita e avevo il manto disseminato di ferite, molte delle quali infette. Non avevo ancora visto i cuccioli, ma ne avevo percepito l'odore. Lui afferrò delle erbe. La sua arma più terribile non erano gli artigli, ma quelle maledette foglie: millefoglio. Erano erbe disgustose che facevano vomitare chi le mangiava. Era anche per questo che ero smagrita. Ogni volta che non rispondevo a una domanda prima mi feriva, poi mi costringeva a inghiottire quelle foglie. Mi aprì il muso a forza e me le infilò in bocca, costringendomi a deglutire. Il mio stomaco si contrasse. Mi voltai, vomitando a terra. Lo stomaco mi bruciava. Il leader nemico ghignò, sadico. Poi uscì, dicendo:" Tornerò presto. "
Caddi sul terreno, chiudendo gli occhi. La fame e la sete erano diventati insopportabili. Poi sentii dei passi. Una gatta grigia dalle orecchie e le zampe bianche comparve all'entrata. Era Notted'Aurora, la sciamana. Quella gatta era l'unico motivo per il quale non ero ancora morta. Lei ogni tanto mi portava qualcosa da mangiare e da bere. Il leader non sapeva nulla.
" L'ha fatto di nuovo, vero? " chiese la gatta, avvicinandosi a me.
Annuii, distrutta.
" So dove hanno nascosto i cuccioli. " disse Notted'Aurora. Io mi sedetti di colpo, di nuovo vigile.
" Dove? "
" Dentro una piccola grotta vicino al campo. " rispose lei, esaminandomi le ferite. I suoi occhi erano traboccanti di pena.
" Puoi aiutarmi a uscire? "
Lei annuì:" Il leader è andato in missione con VolpeCandida e tre guerrieri. Posso distrarre le guardie e tu dovrai prendere i cuccioli e correre. "
Io la guardai nei suoi bellissimi occhi blu:" Perché mi aiuti? "
" Perché non sopporto vedere dei cuccioli mezzi morti e una gatta coraggiosa morire per difenderli." sospirò lei " Vieni. "
Lei uscì e parlò con le guardie, facendole allontanare. Io strisciai a terra, fuori dalla prigione. Non c'era nessuno. Spiccai una corsa. Anche solo muovermi mi faceva male, soprattutto alla pancia, dove la ferita, infetta, mi bruciava terribilmente. Ma a me non importava. Seguii l'odore dei gattini. Trovai la ripida grotta, protetta da due gatti grigi. Io mi rotolai nelle felci per nascondere il mio odore. Strisciai sotto i cespugli e spezzai un ramo. I gatti si voltarono e andarono verso di me. Io strisciai rapidissima dall'altra parte. I guerrieri controllarono tutto intorno. Io sgusciai nella grotta. I cuccioli tremavano di freddo. Il mio apprendista aprì gli occhi:
" MantoArdente! Sei viva! "
Gli tappai la bocca con la coda. Afferrai i cuccioli, facendogli segno di seguirmi. I guerrieri non c'erano. Grazie clan della Stella, pensai. Corsi fuori, velocissima. Eravamo quasi a Settealberi quando sentii:" Sono fuggiti! "

Angolo autrice: ciao a tutti! Volevo ringraziarvi per le 1000 views! Grazie mille! A presto!

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