Stavano volando da molte ore, il cielo si stava pian piano scurendo.
Avevano sorvolato un bel pezzo di foresta, e ogni tanto si erano fermati per abbeverarsi con un ruscello, per non sprecare l'acqua che avevano nelle provviste.
Eragon e Orik avevano scherzato a lungo.
Avevano ricordato tutte le sciocchezze fatte in passato, tutte le cattive idee che avevano messo in pratica durante la guerra, ma non lo faceva con rimpianto, ma con allegria e scherzosa critica.
<<Ehi, ti ricordi quando...>> stava iniziando a dire Orik, quando però Murtagh esclamò:
<<Fermiamoci qua>>
Atterrarono in una radura abbastanza ampia per tre draghi e sei persone e decisero chi doveva svolgere quali compiti.
<<Saphira, Firnien e Castigo, se volete andate a cacciare, ma non fate tardi e non vi allontanate troppo>> disse Eragon.
<<Murtagh, Faelet, voi preparate i giacigli. Mentre Arya e Orik voi andate a prendere la legna. Ophil, aiutami a preparare la cena>> continuò.

Eragon e Ophil stavano dividendo le provviste in parti uguali, facendo in modo che durassero per almeno una dozzina di giorni.
<<Ophil, allora che mi dici?>> chiese il ragazzo per riempire il silenzio.
<<Mh?>>
<<Com'è andato il viaggio? Come ti è sembrata Arya?>>
<<È andato tutto bene, grazie... Arya... Arya non è una gran chiaccherona, ma sono riuscita a parlarci, anche se dopo un bel po'>>
Eragon sorrise e disse: <<Si... Arya non parla molto, ma è un'ottima persona da avere come amica, e una pessima da avere come nemica>>
Ophil rise: <<Si, avevo intuito! La spada che porta nel fodero non è per niente rassicurante!>>
Poi tornò seria.
<<Siete molto legati vero?>> chiese.
<<Diciamo che siamo ottimi amici. Ci siamo salvati la vita a vicenda un paio di volte>> disse Eragon.
<<Dicono che voi due, e ovviamente gli altri, insieme avete scosso e rimescolato Alagäesia per tirarne fuori il meglio!>>
Il Cavaliere di Saphira si mise in una posa eroica e con un vocione disse: <<Si! Siamo eroi di patria!!!>>
Ed entrambi si misero a ridere.