Capitolo 19

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Questa notte è stata una delle peggiori della mia vita.

Non ho fatto altro che girarmi e rigirarmi nel letto, senza riuscire ad addormentarmi. L'immagine del cadavere di quell'uomo mi ha continuato a perseguitare per tutto il tempo. I suoi occhi vuoti, il suo braccio pieno di sangue. Quel color cremisi ha tinto i miei sogni di un inquietante rosso, trasformandoli in incubi.

Poi è sopraggiunta un'ombra scura, che si è rivelata essere un enorme lupo nero. I suoi occhi rossi che scintillavano nell'oscurità.

Rosso.

Un colore che simboleggia l'amore, la passione, il sangue. Gli occhi di un alpha. Esprime potere, sottomissione. Infatti è proprio così che mi sento adesso. Debole, inerme. Ho come un peso sulla schiena che mi schiaccia, togliendomi il respiro.

Per fortuna il mattino arriva velocemente. E quella sensazione se ne va così come è arrivata.

Dopo essermi vestita, scendo al piano terra per fare colazione, e devo sembrare uno zombie, a giudicare dalle occhiate che mi lanciano tutti.

<<Ma si può sapere che ti è successo?!>> chiede Marina <<Sei più orribile del solito!>>.

Oggi non ho proprio la forza di rispondere a tono o anche solo di alzare gli occhi al cielo, quindi la ignoro, versandomi un po' di caffè in una tazzina.

<<Andiamo tesoro, deve aver semplicemente dormito male. Non essere così scortese>> le dice pacatamente Matteo. Io non l'avrei proprio detto così, ma... devo ricordarmi di ringraziarlo più tardi. Non appena sarò in grado di formulare una frase di senso compiuto.

Marina sbuffa, ma non replica, tornado a sistemare gli zainetti delle gemelline.

Quanto a me, finisco il mio caffè sentendomi subito un po' meglio. Adesso potrei persino mettere in ordine un soggetto e un predicato.

<<Io vado. E non aspettatemi per pranzo, mangio a casa di Stiles>> dico, dirigendomi verso la porta.

La mia matrigna si gira subito verso di me: <<E chi sarebbe questo "Stiles"? Sei sicura sia una persona sana di mente? Insomma, il suo nome è parecchio ridicolo!>>. Fa un verso che ricorda lontanamente una risata.

Questo mi fa perdere tutta la stanchezza che avevo addosso.

<<È un soprannome. Tutti lo chiamano così perché il suo vero nome è troppo complicato. Ma non per me. Infatti l'ho chiamato Stiles davanti a te solo per farti un favore>> rispondo glaciale.

Marina fa una faccia confusa: <<Che intendi con "favore"?>>.

Ghigno: <<Perché il tuo cervello è troppo piccolo per riuscire a comprendere un nome del genere>>.

Credo di dover prendere seriamente in considerazione di entrare nella squadra di corsa della scuola. Ormai sono così veloce che riesco a schivare facilmente la brioche al cioccolato che Marina mi lancia, facendola spiaccicare sul muro.

<<Ci vediamo stasera!>> urlo, uscendo e sbattendo la porta dietro di me.

Per fortuna sono in anticipo, c'è una cosa che devo fare.

•☽︎✫☾︎•

<<Sorpresa! Buon Compleanno!>>

Schivo uno dei palloncini che escono dall'armadietto di Allison. Appena sono arrivata a scuola mi sono data da fare per farle una sorpresa.

<<Mio Dio!>> impreca la mora, mentre cerca di far rientrare i palloncini da dove sono usciti.

<<Lo so!>> esclamo <<Non sai quanto ci ho messo per farli stare tutti lì dentro! Ce n'era sempre uno che scappava! Comunque non ha importanza... ancora Buon Compleanno!>>. Le porgo un piccolo pacchetto verde scuro.

Allison alza gli occhi al cielo, sorridendo.

<<Si può sapere come facevi a saperlo?!>> ridacchia, prendendo in mano il regalo.

Scrollo le spalle: <<Non lo sapevo. Lydia mi ha chiamato alle cinque del mattino per dirmelo. C'è mancato poco che la mandassi a quel paese. Non che non fossi d'accordo con lei nel farti questa sorpresa, ma nessuno mi deve disturbare mentre dormo. Nessuno>>.

Lei scuote la testa, aprendo il pacchetto.

Subito, vedo i suoi occhi spalancarsi.

<<Dove diavolo hai trovato una cosa del genere?!>>.

Ridacchio: <<Nella soffitta di casa mia quando vivevo con mio padre. Un giorno decisi di dare un'occhiata, e frugando in una scatola è saltata fuori>>.

Allison sembra avere in mano un diamante invece che una punta di freccia. Continua a rigirarsela tra le dita come se fosse la cosa più preziosa del mondo.

<<Credo fosse di mio padre. Lui ha sempre avuto una passione per la caccia, e l'arco era la sua arma preferita>> spiego, ricordandomi di quando lui mi illustrava i vari usi delle punte di freccia.

Vedo la mia amica scuotere la testa: <<Non posso accettarla>>.

La guardo confusa: <<Perché no?>>.

<<Era di tuo padre! Non voglio privarti di uno dei pochi ricordi che ti rimangono di lui>> dice, mentre mi rimette in mano il regalo.

Sorrido: <<Non ti devi preoccupare. Di ricordi ne ho abbastanza, e non posso rimanere attaccata al passato. Mi farebbe solo soffrire di più>>. Apro il palmo della sua mano, ripoggiandoci sopra la punta di freccia. <<E poi, ehi! Io non so assolutamente nulla di tiro con l'arco, non ci faccio niente con questa. Ma tu lo ami, saprai farci un uso migliore. Consideralo come un simbolo della nostra amicizia!>>.

Lei sorride a trentadue denti, ringraziandomi e circondandomi in un abbraccio.

<<Levami una curiosità: come facevi a sapere che mi piace il tiro con l'arco?>> mi chiede.

Alzo gli occhi al cielo: <<Lydia>>.

Annuisce, sorridendo: <<Lydia>>.

In tutto il tempo che siamo state a parlare non ci siamo rese conto che i palloncini sono tutti scappati dall'armadietto, volando fino al soffitto.

<<Uhm... con quelli non ti posso aiutare. Credo che rimarranno lì sopra per sempre. Oh almeno finché il tuo compleanno non sarà finito>> ridacchio, indicando verso l'alto.

<<È il tuo compleanno?>>.

Sorrido, quando sento la voce di Scott dietro di me.

<<Be', credo sia arrivato il mio momento di uscire di scena. Vi lascio un po' di privacy. E buona fortuna!>>. Faccio l'occhiolino ad Allison, che arrossisce.

Ma prima di sparire completamente, dò una pacca sulla spalla al mio migliore amico: <<Cerca di non fare lo stupido>>.

<<Io non sono mai stupido!>>.

Scrollo le spalle: <<L'importante è crederci>>.

•☽︎✫☾︎•

<<Ti vuoi decidere a ridarmi l'evidenziatore!>>.

Sono a lezione di chimica, e sono seduta vicino a Stiles che sta compulsivamente continuando a sottolineare il suo libro con il mio evidenziatore. Evidenziatore che mi serve per i MIEI appunti, ma a quanto pare non sembra fregargli molto. Infatti, in risposta, si mette il tappo in bocca, giocandoci con i denti.

Faccio una smorfia di disgusto: <<Stiles! Ti ricordo che l'evidenziatore è mio! E lo è anche il tappo, quindi se non ti dispiace...>>. Allungo la mano per cercare di prenderglielo, ma lui mi allontana scuotendo la mano, come a scacciare una mosca fastidiosa.

Gonfio le guance, e sono sicura che se fossimo in un cartone animato mi uscirebbe il fumo dalle orecchie.

<<Giuro che se non mi ridai quel dannatissimo evidenziatore ti ritrovi uno dei miei shuriken su per il->>.

<<Vi ricordo che questa sera, gli insegnanti riceveranno i genitori>>. La mia minaccia viene interrotta dalla voce del professor Harris. <<Gli studenti con una media al di sotto della sufficienza dovranno partecipare. Non farò nomi, in quanto la vergogna che provano per loro stessi è abbastanza come punizione>>.

Sento il suo sguardo gelido posarsi su di me e Stiles.

<<Qualcuno ha visto Scott McCall?>>.

Tiro un calcio da sotto il banco a Stiles, che finalmente alza il suo sguardo dal libro. Scrolla le spalle, mentre io rivolgo al professore un sorriso finto.

In quel momento sentiamo la porta dell'aula aprirsi.

Cavolo, credo che qualcuno abbia passato una notte peggiore della mia.

Jackson quasi mi fa pena. Non ha più la sua scintilla di superiorità negli occhi, che invece sono circondati da delle profonde occhiaie. Sembra teso come una corda di violino.

L'aula cade nel silenzio quando lentamente si va sedere ad un banco libero. Io e Stiles ci scambiamo un'occhiata preoccupata.

È un miracolo che Jackson sia venuto a scuola. In tutta onestà pensavo sarebbe rimasto a casa. Non mi ha mai dato l'idea di un ragazzo forte o coraggioso. So cosa ha significato per lui vedere quel cadavere l'altra notte. Cavolo, sono rimasta traumatizzata io, e dovrei esserci abituata essendo una creatura sovrannaturale. Ma Jackson, e con lui Lydia, non fa parte di questo mondo. Sono solo due ragazzi che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per quanto Jackson non mi stia simpatico, non merita di soffrire per qualcosa in cui non c'entra niente.

<<Jackson>> si avvicina a lui il professore <<Se hai bisogno di uscire prima per un qualsiasi motivo, dimmelo ok?>>.

Io e Stiles ci scambiamo un'altra occhiata. Incredula stavolta. È chiaro che Harris sia uscito di testa. Ha pronunciato quelle parole in modo così dolce, che quasi non mi ha fatto venire le carie. E io che avrei giurato che quest'uomo non sapesse neanche quale fosse lo spelling di "umanità".

Alle sue parole Jackson annuisce, silenzioso. Continua a fissare la lavagna come se fosse in un mondo tutto suo.

Stiles dal canto suo, continua a sottolineare lo stesso libro. Gli rivolgo un'occhiataccia.

<<Se me lo finisci, mi dai i soldi per ricomprarlo!>>.

Ma lui non fa altro che ignorarmi, andando avanti nella sua impresa di trasformare quell'insieme di nozioni di chimica in un omogeneo impasto giallo.

<<Cominciate a leggere il capitolo 9>> ordina il professore.

Con un sospiro, mi rassegno all'idea che il mio evidenziatore sia perso per sempre. Credo che dovrò accontentarmi di una matita.

<<Signor Stilinski!>>. Guardo Stiles, sentendolo richiamare da Harris. <<Dovrebbe posare l'evidenziatore ogni tanto. Sa, è un libro di chimica non un album da disegno>>.

Sbuffo, scuotendo la testa. Mai nella vita Stiles gli darà ascolt-

Ma con mia grande sorpresa, il ragazzo sputa in aria il tappo che aveva in bocca, prendendolo al volo, seppur con un cipiglio infastidito.

Lo guardo con tic all'occhio, mentre lui rimette l'evidenziatore vicino alla mia roba. <<Ah, è così che stanno le cose? Se è Harris a dirti di posarlo, lo fai. Ma se è la tua migliore amica a chiederlo, chissene frega. Dovrei sentirmi seriamente offesa sapendo che mi hai paragonato ad un tale uomo>> sussurro tra me e me.

Sospiro, per poi iniziare a leggere il capitolo detto dal prof.

Ma (naturalmente) la mia concentrazione non dura molto, e sempre per lo stesso motivo. Indovinate quale? Esatto! Stiles.

<<Moon! Ehi, Moon!>>.

Faccio finta di non sentire, continuando a leggere. No. Io non mi farò coinvolgere in questa cosa. Se lui può fare quello che vuole con il mio evidenziatore, allora io posso fare quello che voglio con la sua pazienza. Giro una pagina del libro, senza degnarlo di uno sguardo.

<<Noemi!>>.

Prendo l'evidenziatore e sottolineo una frase.

Lo sento sbuffare.

<<Danny! Ehi, Danny!>>.

Sul serio?! Quindi se io non rispondo, questo ragazzo va ad importunare qualcuno che non centra assolutamente niente con questa faccenda. Oh, perché io so quello che mi voleva chiedere! Solo che è più divertente vedere come fallisce provandoci!

<<Posso farti una domanda?>> chiede Stiles.

Danny in un primo momento sembra ignorarlo, ma poi lo sento rispondere: <<No>>.

Devo sforzarmi di non ridere, continuando a sottolineare il libro. E se ve lo stesse chiedendo, sto usando un matita. Sì, Stiles ha ufficialmente esaurito il mio evidenziatore nuovo di zecca.

<<Te la faccio comunque>> ribatte il ragazzo dagli occhi nocciola.

Alzo gli occhi al cielo.

<<Per caso hai incontrato Lydia oggi?>>.

SNAP!

La mia matita ora può finalmente fare compagnia all'evidenziatore nel cestino dell'immondizia. Inizio a giocare con le due metà di quello che prima era uno splendido oggetto per scrivere, HB.

Nel mentre sento Danny sospirare: <<No>>.

<<Posso farti un'altra domanda?>> chiede Stiles.

<<La risposta è sempre no>>.

Mentre con una mano continuo a far girare sul banco un pezzo di matita, con l'altra cerco di nascondere il sorriso che mi si forma in faccia.

<<Sai che è successo a lei e Jackson ieri notte?>> insiste Stiles.

Smetto di giocare con la metà della matita. Forse avrei dovuto rispondergli io, prima. Mi sono fatta un'idea di cosa sia successo. Mi sento rabbrividire al solo pensiero dell'alpha a pochi metri da me.

<<Lui non... non me l'ha voluto dire>> confessa Danny.

È strano, ma non posso non biasimare Jackson. Io ho avuto degli incubi su quel coso solo per averne visto di sfuggita la silhouette. Non oso immaginare cosa abbia dovuto passare il biondo.

<<Ma... è il tuo migliore amico!>>.

<<Sì, come tu lo sei per me, Stiles. Ma non hai avuto problemi ad esaurirmi l'evidenziatore>> mi intrometto <<Jackson ha passato la notte più brutta della sua vita, penso abbia tutte le ragioni del mondo per non aver detto niente a Danny. A volte la vita non va come si vuole>>. Alzo gli occhi al cielo.

Danny annuisce alle mie parole, mentre Stiles semplicemente le ignora. Oggi sembra ignorare tutto di me. A parte l'evidenziatore.

Mi costringo a calmarmi. Non voglio fare del male ad un'altra matita innocente.

<<Un'ultima domanda>> dice Stiles a Danny.

<<Cosa?!>> chiede esasperato il ragazzo.

<<Tu mi trovi attraente?>>.

Ok, questo non me lo aspettavo. A volte dimentico quanta poca stima abbia Stiles di sé. Dovrebbe guardarsi allo specchio più spesso. Forse così noterebbe quanto attraente può essere. Ma so che non accadrà mai. Questo ragazzo ha la testa più dura del vibranio. Quando avevamo dodici anni e vedemmo Capitan America per la prima volta, glielo ripetevo in continuazione.

Danny non risponde, distruggendo tutte le speranze di Stiles, che cade dalla sedia sconsolato, ricomponendosi subito dopo.

Scuoto la testa. Un sorriso mi incornicia il volto.

<<Non dargli ascolto>> gli dico, una volta che si è risieduto accanto a me <<Danny ha semplicemente altri gusti in fatto di ragazzi. In realtà io ti trovo molto attraente>>.

<<Ah-ah-ah. Molto divertente Moon, davvero molto divertente>> dice, alzando gli occhi al cielo, e tornando a concentrarsi sul suo libro.

Sospiro. Cosa vi avevo detto?

<<Lasciamo perdere... Ehi, ma sai per caso dov'è finito Scott?>>

<<Secondo te non avrei risposto ad Harris, se avessi saputo dove diavolo si trovano le sue chiappe mannare?>> mi risponde sarcastico.

<<Ok, sì hai ragione. Il fatto è che non lo vedo da stamattina, e non è più venuto a lezione>>. Mi fermo a riflettere: <<Molto probabilmente lui e Allison saranno andati a fare qualche fuga romantica>>.

<<E ha lasciato a me tutto il lavoro sporco, come chiedere a Jackson cosa hanno fatto lui e Lydia ieri notte!>> protesta.

Gli lancio una gomma in un occhio.

<<Ouch! E questo per cos'era?!>> sussurra tra i denti per non farci sentire dal professore.

<<Secondo te?! Chi sono io? Un soprammobile? Soltanto perché adesso sai che non sono umana, non vuol dire che non abbia un cervello!>> ribatto <<Anzi, in questo momento non sono sicura chi tra i due ce l'abbia>>.

Lui alza gli occhi al cielo.

<<Senti, appena finisce l'ora lo chiamiamo, ok? E te lo scordi che io non ti aiuti in questa faccenda. Lydia è la mia migliore amica. E Jackson è->> mi fermo un attimo a pensarci <<-è una persona! E io aiuto le persone!>>.

Incomincio a prendere la mia roba quando sento il suono della campanella.

<<Vedi di prendere il telefono. Il lupacchiotto ci deve una bella spiegazione!>>.

Angolo autrice

Capitolo un po' filler, ma c'è comunque una scena che sarà molto importante per il futuro dei personaggi . Non vi dico quale perché non mi va. Hihihi.

Vabbè a parte la mia cretinaggine, l'immagine ad inizio capitolo è la punta di freccia che Noemi regala ad Allison. È un mio disegno che ho fatto apposta per la storia. Allora, premetto che è la prima volta che provo l'iperealismo quindi sono cosciente che non è un granché, ma vorrei comunque sapere il vostro parere. Ci ho messo tantissimo e ho praticamente ridotto a due mozziconi i pastelli grigi. Vi prego ditemi che ne pensate!

Ci vediamo alla prossima!

~Giada

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