Rivelazioni sconvolgenti;

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22 Gennaio 1995

L'aula di storia della magia quella mattina mi causava più sonno del dovuto, avevo la faccia schiacciata sull'enorme volume e pregai con tutta me stessa di non addormentarmi, l'ultima volta ero finita in punizione per una settimana insieme a Daphne. Anche lei al mio fianco sonnecchiava, ma a differenza sua io non russavo. Dopo l'ennesimo rumore la spintonai per un braccio facendola svegliare con un grugnito.

«Lo sai che non devi svegliarmi Eve.»

«E tu smettila di russare, sembri Tiger.» sbottai facendo voltare il ragazzo verso di me.
«Senza offesa.»

«La signorina Greengrass e Mckinnon vogliono condividere la loro importante conversazione con tutta la classe?» chiese pacato il professore facendo diffondere risatine tra tutti.

Ci zittimmo entrambe immediatamente mettendoci composte. «Allora signorina Greengrass di cosa stavo parlando?»

Brutta, pessima idea.

Lei sorrise. «Qualcosa di noioso come al solito.»

Lui indispettito strinse le labbra in una linea sottile. «La guerra tra elfi e maghi le sembra una cosa noiosa? No perché altrimenti la situazione sarebbe abbastanza imbarazzante.»si soffermò sull'ultima parola.

«Non vedo come possa essere interessante dato che ne parliamo da Settembre, è stata l'unica guerra magica o è l'unica che lei ricorda?» si era addirittura alzata in piedi.

Che il comizio di Daphne abbia inizio.

«Come osa?»

«Come osa lei! Perché non parliamo delle stragi di Salem o delle prime guerre magiche? A nessuno importa niente degli elfi, sono pure brutti!» sbraitò facendomi scoppiare a ridere.

«Lei ride!» gridò verso di me con gli occhi incandescenti.

«Mi scusi.» sussurrai tra una risata e un'altra.
«Daph siediti!» ringhiai tirandola per una manica.

«Credo che lei debba andare dal referente della sua casa.» indicò la porta.

«Oh ci vado volentieri!» continuò. «Vieni Eve, andiamo a dire a Piton quanto è stata importante la stupida guerra degli elfi!»

Scossi la testa ma lei mi tirò insieme a lei. «Se la signorina Mckinnon esce, sarà anche lei in punizione.»

Prima che potessi sparire insieme a Daphne, poiché non me ne fregava niente di quella lezione, Draco mi afferrò per la manica dell'uniforme tirandomi verso di lui.
«Stava solo per sedersi vicino a me, professore.»

Sia io che Daphne lo guardammo e quest'ultima guardò anche me prima di sparire.
Il professore si schiarì la gola e come se non fosse successo niente ricominciò a parlare.

«Che ti prende idiota.» bisbigliò a voce bassa. «Se vai nei guai con Piton vado nei guai anche io, sai che casino averti tra i piedi un mese o una settimana in più, addio allenamenti intensivi di quidditch.»

Ah ecco, non gli interessava quindi fare una buona azione. «Non gira tutto intorno a te, lo sai? E poi dai così importanza ad una stupida squadra.»

«Se venissi a vedere anche solo una partita capiresti quanto per alcuni di noi è importante invece.» mi guardò decisamente male.

«Ci vengo alle partite.» affermai.

«No non è vero.» disse prontamente lui.

«All'ultima ci sono venuta.»

«E chi giocava?» alzò un sopracciglio.

Ci pensai su. «Serpeverde contro Corvonero.»

«No, idiota, giocavamo contro i tassorosso.» scosse la testa.

Va bene, forse non guardavo una partita da davvero troppo tempo. Il quidditch non mi piaceva, in realtà era perché facevo davvero schifo sulla scopa. Ero un po' terrorizzata dalle altezze e dopo aver visto Harry quasi schiantato al suolo il primo anno, avevo deciso di non andare più.

«Non mi piace il quidditch.» sbottai.

«Non dirlo ad alta voce, potrebbero linciarti.» borbottò a bassa voce.

«Per così poco?» alzai un sopracciglio.

«Beh io ti lincerei.»

«Lo faresti anche se mi piacesse il quidditch.»

«Sarebbe estremamente divertente.» ghignò.

Non risposi mettendo le braccia conserte e sbuffando mi guardai intorno. Hermione mi lanciava occhiate in continuazione, facendo passare lo sguardo tra me e il biondo che stava leggendo qualche strano libro dalla copertina molto preziosa. Alzai le spalle e mi concentrai sulle pagine del suo libro.

Erano ingiallite e leggermente strappate sui bordi. Il libro era rilegato in pelle e riuscivo a scorgere qualche gemma incastonata nella copertina.

Gli alchimisti del 1600.

Questo era il titolo del capitolo che si stava apprestando a leggere con molto interesse.
Dovetti stringere gli occhi in due fessure per riuscire a capire qualcosa, forse sporgendomi un po' troppo.
Mi stupii decisamente quando Draco portò
il libro nel mezzo tra di noi, permettendomi una lettura chiara. Non disse niente, non una parola, avvicinò solo il libro.

Il mio cuore sembrò finirmi nello stomaco, ma in quel momento cercai di mascherare il tutto ripetendomi che era solo per la sua gentilezza.
«Non farti strane idee Mckinnon, è solo perché mi infastidivi.» mormorò a voce bassa appoggiando il libro sulla sua gamba che avvicinò alla mia quasi sfiorandola.

«Non mi sarei fatta strane idee.» bisbigliai di rimando e giurai di aver visto un accenno di un sorriso sul suo volto.

Per tutto il tempo leggemmo insieme, lui aspettava che arrivassi al punto per girare la pagina. Era dannatamente maniacale, ogni volta che arrivavamo a pagina nuova doveva sistemarla così da non fare nessuna piega e soprattutto lisciava il centro del libro rilegato in modo tale da non piegarlo da un lato o dall'altro.

L'ora passò più velocemente del solito e appena il professore ci congedò, lui chiuse il libro in un tonfo. «Bella chiacchierata.» dissi di rimando mettendo apposto la mia borsa.

«Non ti ci abituare mocciosa.» uscí dall'aula a passo spedito, scomparendo tra gli studenti accalcati vicino alla porta.

Hermione mi affiancò insieme a Ron. «E quello cos'é stato?» chiese quest'ultimo inarcando un sopracciglio.

Scossi la testa. «Non lo so neanche io.» risposi. «Probabilmente perché se finisco in punizione si liberà difficilmente di me, almeno cosí mi ha detto lui.»

Ron ci pensò su. «Non ha tutti i torti.»

Hermione non se la beveva però, infatti rimase tutto il tempo a mandarmi occhiatine furtive durante il pranzo, lasciandomi in pace solamente all'arrivo di Fred e George.

«Avete fatto pace voi due?» chiese Ginny facendomi un occhiolino.

«Che dici?» George la guardò confuso.

«Eve ha sentito che litigavate un paio di giorni fa.» perché le veniva in mente proprio ora?

Fred sbiancò improvvisamente e lo stesso suo fratello. «Perché mai avremmo dovuto litigare sorellina.» quest'ultimo le scompigliò i capelli.

Dio che strana sensazione che avevo.
Feci cadere sonoramente la forchetta nel piatto causando un tintinnio che fece balzare il ragazzo accanto a me.

«Eve, devi mangiare.» mi spinse un piatto contenente una zuppa di riso che scansai disgustata.

«Odio il riso Fred.» commentai facendolo sbuffare.

«Per cosa litigavate?» chiesi curiosa facendo scorrere lo sguardo tra i due.

«Di niente Eve, non si origlia lo sai?» George rispose prontamente.

Gli feci il verso scuotendo la testa.

«E cosí non te l'hanno detto?» chiese Daphne mentre teneva ferme le mie gambe per permettermi meglio di fare gli addominali sul tappeto in camera.

«No.» sbuffai salendo con il corpo e sentendo l'addome andare a fuoco.

«Secondo te è una cosa grave?» domandò al quanto interessata.

«Non credo.»

«Non li capisco mai quei due.» alzò le spalle.

«Chi lo fa? Sono gemelli, quelli nascondono sempre qualcosa.» affermai prendendo fiato.

Una lampadina sembrò accendersi sulla sua testa. «Che diavolo è successo con Malfoy?»

Sapevo che me l'avrebbe chiesto, stava solo
aspettando il momento giusto. «Non lo so Daph, ha trovato una scusa davvero stupida.»

«Ha lasciato Astoria durante le vacanze di Natale, è venuta in camera mia piangendo. Un po' mi dispiaceva ma ero contenta, chissá cosa sarebbe successo se Pansy l'avesse scoperto.»

Mi misi a sedere tracannando un litro d'acqua. «Non dorme quasi più qui.»

Lei ammiccò con lo sguardo. «E tu te ne sei accorta così velocemente?»

Quasi mi strozzai. «Che strane idee ti vengono bionda?»

Venne a sedersi difronte a me. «Io credo che si stia prendendo una bella cotta per te. Passa dieci minuti al mare con te e il giorno dopo lascia Astoria, che strano non pensi?»

Roteai gli occhi al cielo. «Non dire stupidaggini Daphne. L'avrebbe lasciata a prescindere, me l'hai detto tu stessa che non poteva starci insieme.»

Sbuffò. «E dai Eve, fammi sognare un po', lo sai che Fred non mi piace.»

«Devi fartelo piacere, anche se credo mi stia nascondendo qualcosa. Lo sai il mio sesto senso.» sventolai la mano.

«Ti fidi?»

«Non mi fido neanche della mia ombra ormai.» soprattutto da quando avevo scoperto che un uomo che conoscevo da anni era in realtà un mangiamorte sotto copertura.

«A proposito di Malfoy. Tracey mi ha detto che ieri un primino ha detto a Mary che Lily ha visto te e Draco in sala comune ieri, in comportamenti intimi.»

«Mi gira la testa, giuro.» brontolai. «Comunque ci siamo minacciati a vicenda, non ci siamo fatti un tè insieme.»

«Che cosa ti ha detto?» chiese curiosa seguendomi in bagno.

«Ha parlato male come al solito della famiglia Weasley, non capisco proprio cosa gli hanno fatto.»

«É geloso forse.» scrollò le spalle.

La guardai male. «L'ha sempre fatto Daph.»

Lei sospirò. «Touché.»

«E io gli ho detto meglio quella famiglia che la sua.» aprì l'acqua corrente della vasca, volevo fare un bagno caldo.

«Hai detto proprio così?»

«Ho detto che ha una famiglia di assassini.» lei mi spinse via.

«Sei stata cattiva Eve, perché gli hai detto una cosa del genere?» strillò.

«Perché volevo fargli male come lui lo fa a me. Non mi sembra che si faccia scrupoli a chiamarmi mezzosangue.» sbraitai.

«Beh ma lo sai che lui non è un assassino.» abbassò subito il volume della voce.

«Sarebbe troppo scemo per esserlo.» sospirai. «Ora faccio un bagno Daph.»

Lei annuì e uscendo si chiuse la porta alle spalle.

Aprii i rubinetti dorati che davano acqua calda così da mischiare con quella fredda e mi appoggiai al bordo della vasca, mentre la mia pelle nuda si appoggiava al marmo freddo, una folata di calore mi attraversò il corpo. Mi voltai immediatamente verso la porta che era chiusa a chiave, sicuramente quel calore era venuto da lì, non c'erano finestre.

Decisi di lasciar perdere e quando l'acqua raggiunse il bordo mi immersi bagnando anche i capelli. Il vapore riempiva la piccola stanza, bagnano le piastrelle verdi e creando nuvole dense nell'aria. Non avevo nessuna voglia di mettermi seduta, sapevo che appena sarei uscita anche solo con una spalla il freddo mi avrebbe avvolta.

Cercai di afferrare il sapore con il piede, prima provai a trascinarlo ma subito dopo decisi di dargli una spinta buttandolo in acqua. Lo portai fino alle mie mani e cominciai ad insaponarmi, lavando i capelli e il corpo.

Una miriade di pensieri occupavano la mia mente in quel momento.
Quello che più mi teneva in ansia era Fred, era così strano ultimamente, quando stavamo insieme era davvero appiccicoso. Poi il litigio con George, chi non doveva scoprire cosa?

Persino il pettegolezzo che aveva sentito Tracey riguardo a Parvati, gli sguardi che la ragazza mi lanciava di continuo e poi quando l'avevo beccata mentre piangeva nella scalinata che portava nella camera dei ragazzi.

Come quando completi un puzzle, il momento preciso in cui persino l'ultimo tassello, quello che spesso si perde sul pavimento o tra i cuscini del divano, si incastrò perfettamente nella mia mente.
Per un attimo un pensiero che si fece immediatamente realtà, entrò nella mia testa, sconvolgendo anche solo per un attimo la quiete della quale mi ero beata fino a quel secondo.

Fred mi aveva tradita con Parvati.

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